Biathlon | 23 novembre 2020, 12:00

Biathlon - L'ammissione di Dominik Windisch: "Le incertezze di questa stagione mi mettono a disagio"

L'azzurro ha rilasciato un'intervista a "sportnews.bz" nella quale ha manifestato le proprie preoccupazioni: "Chi risulta positivo può restare fermo un mese perché dopo la quarantena ci sono i test di idoneità"

Foto di Stefano Jeantet

Foto di Stefano Jeantet

Mancano pochi giorni al via di una Coppa del Mondo mai come quest’anno ricca di incognite. Il covid-19 ha aumentato il numero di fattori imponderabili, al punto che l’IBU ha anche deciso di portare a quattro gli scarti stagionali.

Le tante incognite ovviamente non lasciano dormire sonni tranquilli agli atleti, come ha ammesso Dominik Windisch in un’intervista rilasciata a sportnews.bz. «L’attesa per la stagione è grande – ha ammesso l’azzurro al sito altoatesino – finalmente sta iniziando. Tuttavia, quest’anno mi sento un po’ a disagio. A causa della pandemia di covid-19 dobbiamo fare molti test e non sempre sono affidabili al cento per cento. C’è sempre una certa paura di risultato positivo e magari nemmeno lo sei in realtà. Se risulti positivo e le cose vanno male, sei costretto a restare fermo per un intero mese».

Questo perché tra malattia, quarantena e test di idoneità, sono tanti i passaggi che gli atleti devono fare prima del rientro: «Prima dobbiamo fare tutta la quarantena. Ma quando abbiamo finalmente un test negativo, non ci è permesso di tornare immediatamente a gareggiare. Dobbiamo prima andare a Milano per fare alcuni test di idoneità. Il volume polmonare, il cuore e così via vengono esaminati attentamente. Spesso ci vogliono una o due settimane per valutarlo. Quindi può darsi che non ti sia permesso di competere per molto tempo anche se sei sano».

Anche Windisch è dell'opinione che quest’anno la buona sorte inciderà molto sulla Coppa del Mondo: «Nella lotta per la sfera di cristallo potrebbero verificarsi delle situazioni particolari e sarà importante anche la fortuna. Penso che gli atleti a cui sarà consentito di competere in tutte le gare quest’anno abbiano un grande vantaggio su quelli che potrebbero essere frenati dalle regole per il covid-19. Se ciò dovesse accadere, la stagione perderebbe di valore».

Il fattore covid-19 condiziona anche gli obiettivi di Windisch per la nuova stagione: «Prima di tutto, penso che ognuno voglia superare questa stagione. Devo restare calmo e non spendere troppe energie a causa delle circostanze esterne. Mi sono allenato bene e ho ottenuto buoni riscontri nei test, quindi sono fiducioso».
Parlando di biathlon, Windisch si è detto convinto che non sarà un one man show di Johannes Bø, nonostante l’addio di Fourcade: «Ho già visto in passato qualcuno lasciare e tutti dire che un atleta avrebbe vinto sempre, ma ciò non è mai accaduto. Ci sono sempre nuovi atleti, specialmente i giovani francesi sono molto forti. Forse non hanno ancora la consistenza di Fourcade, ma il livello di sicuro».

Dorothea può vincere la terza sfera di cristallo consecutiva? Windisch ci crede: «Sicuramente. Ho visto come si è allenata e quanto sta andando bene. In termini di livello, può sicuramente vincere ancora. Ma non dimentichiamo che nel biathlon può accadere sempre di tutto. L’aspetto mentale gioca spesso un ruolo importante nel nostro sport e quest’anno, come ho già detto, anche la fortuna».

Martedì mattina tutti i convocati azzurri e lo staff tecnico si recheranno a Milano dove ognuno sarà testato per il covid-19. Chi risulterà negativo, ci auguriamo tutti, viaggerà per la Finlandia mercoledì, dove le prime competizioni sono in programma sabato.

G.C.

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