Combinata - 27 novembre 2020, 12:20

Combinata Nordica - Lamparter vince il segmento di salto; bene gli azzurri

Il 2001 austriaco ha sorpreso tutti sfruttando anche le ottime condizioni trovate sul trampolino; quarta piazza per Jarl Magnus Riiber, più indietro altri big; molto bene Kostner e Costa, in grande crescita

Combinata Nordica - Lamparter vince il segmento di salto; bene gli azzurri

Dopo la sorpresa del PCR, nel quale era arrivata la squalifica di Jarl Magnus Riiber, ne arriva un’altra dopo il segmento di salto della gara di apertura della stagione a Ruka. A vincerlo è stato il giovanissimo austriaco Johannes Lamparter. Il classe 2001 ha confermato il suo grande talento sul trampolino e sfruttando le condizioni di vento favorevoli è riuscito a volare oltre i 147 metri, prendendosi così la testa della classifica. Alle sue spalle l’ottimo estone Ilves, che conferma quanto di buono già fatto ieri e partirà a 11” dalla testa. Terzo Yamamoto che sarà staccato di 24”. Quindi Jarl Magnus Riiber, che a 32” dalla testa, risulta il favorito per la vittoria finale anche se l’inseguimento sarà di appena 5 km, quindi avrà bisogno di una grande prestazione. In quinta piazza il vincitore del PCR di ieri, Manuel Faisst, che ha concluso davanti a un ottimo Mario Seidl.

Nell’inseguimento partiranno piuttosto vicini Jens Luraas Oftebro e Akito Watabe, rispettivamente a 47” e 52”. Decimo Fabian Riessle, mentre più indietro del solito Rehrl, dodicesimo. Indietro anche altri big, come Graabak 15°,  Frenzel 16° e Rydzek 24°.

Ottimi segnali sono arrivati dagli azzurri, apparsi tutti in crescita sul trampolino. Evidentemente il lavoro di Winkelmann sta già portando i suoi frutti. Ottimo Kostner, tornato oggi alle competizioni internazionali dopo quasi un anno di stop. Il gardenese è 13° e partirà a 1’40” dalla testa. Bene anche Samuel Costa, 18° a 2’06”. Si troverà a partire con Frenzel. Ottimi segnali anche dagli altri azzurri. Giulio Bezzi è 39° a 3’46”, mentre Raffaele Buzzi ha confermato i miglioramenti mostrati già ieri e ha chiuso 42° a 4’20”. Peccato l’inseguimento sia solo di cinque chilometri e soprattutto dispiace ancor di più non aver avuto l’opportunità di vedere all’opera anche Pittin.

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G.C.

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