Sci di fondo | 28 novembre 2020, 19:24

Fondo - Klæbo: "Avevo voglia di rivincita, sto sorridendo dietro la mascherina"

Il norvegese è soddisfatto del successo nella 15km in classico e guarda già all'inseguimento in skating: "Spero che Iversen possa aiutarmi domani, gli darò il premio che ho vinto oggi"

Fondo - Klæbo: "Avevo voglia di rivincita, sto sorridendo dietro la mascherina"

Si era dimenticato cosa significasse perdere una sprint, visto che non accadeva ormai dal dicembre del 2018 quando a Lillehammer vinse Pellegrino. Dopo essere stato sconfitto sabato da Valnes, Johannes Klæbo non si è abbattuto e ha reagito da grande campione qual è zittendo ancora una volta – ma forse non ce ne era nemmeno bisogno – quei pochi che lo giudicano solo sprinter o atleta da mass start.

Una vittoria netta quella del campione norvegese, che a NRK ha manifestato tutta la propria soddisfazione per il successo odierno: «Sorrido ampiamente dietro la mascherina. Tutto ha funzionato oggi. Non mi piace perdere le gare, quindi oggi avevo voglia di riscatto. Oggi si è presentata un’opportunità e l’ho sfruttata. Ho cercato di andare avanti al mio ritmo e stare attento alla tecnica. Soprattutto sono stato contento di aver fatto la gara da solo. Se raggiungevo qualcuno, cercavo di andare subito avanti. È bellissimo vincere di nuovo un’individuale».

Domani all’ora di pranzo Klæbo partirà con 26” di vantaggio su Bolshunov nell’inseguimento. Il campione del mondo sprint ritiene di poter contare sull’aiuto di Iversen: «Bolshunov sicuramente non è contento del secondo posto, quindi andrà a tutta ed Emil dovrà stargli dietro. Forse oggi gli darò il mio formaggio (premio per il vincitore, ndr), in modo che domani possa aiutarmi» ha concluso scherzando.

L’allenatore Eirik Nossum è convinto che i due norvegesi possano fare molto bene: «Bolshunov è tra i migliori pattinatori al mondo. L’obiettivo di Emil sarà di raggiungerlo e resistere alle sue spalle il più a lungo possibile. Johannes farà la sua gara lì in testa. E se si arrivasse in volata, entrambi i nostri atleti non sono così male nello sprint».

Forse un indizio del possibile atteggiamento di Klæbo, che potrebbe anche gestirsi, far rientrare i suoi avversari nel corso della gara, dosare le energie per poi vincere in volata.

G.C.

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