Biathlon | 03 gennaio 2021, 07:35

Biathlon - La nazionale svedese resterà sulle Alpi per preparare il Mondiale?

Lo staff tecnico della nazionale sta ragionando sulla soluzione migliore per le due settimane tra la tappa Anterselva e il Mondiale di Pokljuka; sette settimane consecutive fuori casa sono tante, ma forse c'è una soluzione

Foto Manzoni/IBU

Foto Manzoni/IBU

All'interno della nazionale svedese di biathlon si sta ragionando su come comportarsi tra la fine della tappa di Anterselva e la partenza del Mondiale di Pokjluka. La staffetta femminile e la mass start maschile che chiuderanno la tappa italiana della Coppa del Mondo sono infatti in programma il 24 gennaio, mentre il Mondiale di Pokljuka inizierà il 10 febbraio. Quindi gli atleti avranno circa due settimane libere per preparare l’evento iridato.

Se le nazionali alpine ovviamente non hanno dubbi su come comportarsi, ben diverso è il discorso per le squadre scandinave. In Svezia si sta quindi ragionando sul da farsi, le soluzioni sul piatto sono diverse, anche se ovviamente si andrà avanti sempre tenendo d’occhio l’andamento della pandemia.

Secondo quanto riferito in Svezia da Radiosporten, infatti, la nazionale svedese starebbe valutando la possibilità di non tornare in patria nelle settimane che divideranno la tappa di Anterselva dal Mondiale di Pokljuka. «Non è qualcosa che abbiamo già deciso – ha affermato all’Expressen l’allenatore della nazionale Johannes Lukasabbiamo dei piani leggermente diversi a seconda di come si svilupperà la situazione. Per me è importante aspettare e prendere la decisione che sia migliore in quel determinato momento. C’è molto su cui ragionare, come abbiamo fatto fin dall’inizio della stagione, quindi mi sento tranquillo».

Insomma Lukas non è spaventato dalla possibilità di restare in una bolla anche in quelle settimane anziché tornare a casa in famiglia. Ovviamente non è facile per tutti, in quanto vorrebbe dire sette settimane consecutive lontano da casa. «Se si bilanciano vantaggi e svantaggi della situazione, forse è più giusto non tornare a casa – ha affermato Mona Brorssonanche perché potremmo restare una settimana in più ad alta quota. Ovviamente sette settimane lontani dalla Svezia sarà una cosa un po’ estrema, fortunatamente abbiamo un bel rapporto tra noi».

Brorsson ha però svelato un’idea che potrebbe consentire di rendere meno complicato quel particolare periodo: «Stiamo cercando di portare i nostri partner con noi per un periodo. Allora sarebbe tutto più facile». Insomma far entrare nuove persone nella bolla, ovviamente dopo aver superato tutti i controlli richiesti: «Quando entrano nuove persone, devono fare un test prima dell’altro, un altro all’arrivo e successivamente restare isolate fino a quando non ricevono la risposta negativa. A quel punto possono entrare nella bolla del biathlon».

La Svezia ha già organizzato tutto per il Mondiale di Pokljuka, quando non sarà nello stesso albergo con le altre squadre, ma in una sua struttura privata.

G.C.

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