Sci di fondo - 08 gennaio 2021, 15:26

Fondo - La soddisfazione di De Fabiani a Fondo Italia: "Volevo dare un bel segnale e l'ho fatto"

Il valdostano a Fondo Italia: "Nell’ultima salita sono anche riuscito a distanziare Bolshunov ma purtroppo non abbastanza; la prossima volta però potrei provare una tattica diversa"

Fondo - La soddisfazione di De Fabiani a Fondo Italia: "Volevo dare un bel segnale e l'ho fatto"

Ha fatto sognare l’impresa Francesco De Fabiani sulla pista del Lago di Tesero, quando sull'ultima salita è andato all’attacco di Bolshunov guadagnando anche qualche metro di vantaggio. Non abbastanza però per evitare il rientro del russo sull’ultima discesa, prima di superare l'azzurro all’inizio del rettilineo finale. Come accadde due anni fa, l’azzurro ha dovuto cedere all’ultimo un successo cercato con grande caparbietà. In quell’occasione fu Klæbo a batterlo, questa volta uno straordinario Bolshunov.

Oggi però De Fabiani è piaciuto ancora di più rispetto a due anni fa, è stato protagonista di una gara generosa, coraggiosa, nella quale è andato all’attacco fin dall’inizio, occupando sempre le posizioni di vertice, il chiaro segnale che il valdostano dell’Esercito si sentisse veramente in grandi condizioni fisiche e mentali: «L’ho sempre detto, questa è forse la mia gara preferita nel calendario della Coppa del Mondo – ha sottolineato De Fabiani a Fondo Italia nella mixed zone di Tesero – una mass start in classico su una pista dura e con una bella salita finale, la mia gara ideale. Purtroppo una volta Klæbo, una volta Bolshunov sono riusciti a battermi. Due fenomeni, ma finirgli davanti una volta non mi dispiacerebbe. Sono contento, anche perché in questo Tour de Ski non ero partito bene faticando troppo in Val Müstair, forse a causa della quota ed anche per le caratteristiche della pista opposte a quelle che mi piacciono. A Dobbiaco sono riuscito a riprendermi, però ho perso troppo terreno nella generale del Tour. Ora sto recuperando, anche se le prime posizioni sono andate. Posso puntare ai dieci, ma quello che serve è una bella sprint domani perché sarà difficile recuperare sul Cermis».
    
Sull’ultima salita De Fabiani aveva anche sperato di staccare Bolshunov, ma non c’è stato niente da fare. Nulla da rimproverarsi per il valdostano, che ha però ammesso di voler provare una nuova tattica in futuro. «Avevo provato ad attaccare già prima perché mi sentivo bene. Nell’occasione scorsa avevo il rimorso per non averci provato prima, quest’anno allora ho tentato di farlo. Bolshunov è però molto forte ed è rimasto lì, nell’ultima salita sono anche riuscito a distanziarlo ma purtroppo non abbastanza. La prossima volta magari provo qualcosa di diverso, perché evidentemente questa tattica porta al secondo posto. Forse farò andare avanti gli altri».

Il risultato odierno è una grande iniezione di fiducia per l’azzurro del Centro Sportivo Esercito in vista del resto della stagione: «Si, è molto importante per me aver ottenuto un podio individuale, che mi dà molta fiducia. È stato bello salire sul podio di Dresda, ma in quell’occasione il risultato non è stato tanto il frutto del mio lavoro quanto di quello di Pellegrino, perché io su quella pista così piatta mi sono trovato a disagio. Questo podio individuale è quindi speciale perché arrivato al termine di un Tour de Ski in cui ho faticato a trovare la condizione giusta, nonostante mi sentissi bene prima della partenza. Speravo quindi di ritrovarla prima del finale per dare un bel segnale e l’ho fatto. L’obiettivo principale sono i Mondiali, ai quali vorrei arrivare in una condizione simile a quella di oggi, per potermi così giocare le prime posizioni con i migliori».

Giorgio Capodaglio

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