Sci di fondo | 28 febbraio 2021, 15:30

Oberstdorf 2021 - Fondo, Pellegrino: "È una forte delusione, credevamo tanto in questa medaglia"

L'azzurro molto dispiaciuto al termine della team sprint chiusa al quinto posto: "Abbiamo dato tutto, ma come giovedì anche oggi non valevamo la medaglia; essere stati inseriti nella seconda semifinale ci ha penalizzati"

Oberstdorf 2021 - Fondo, Pellegrino: "È una forte delusione, credevamo tanto in questa medaglia"

OBERSTDORF - A meno che non arrivi un clamoroso risultato in staffetta, alla quale ancora non sappiamo se prenderà parte, dal Mondiale di Oberstdorf Federico Pellegrino potrebbe tornare senza medaglie per la prima volta dopo tre Mondiali consecutivi nei quali si è tolto (e ha regalato all'Italia, ndr) tante soddisfazioni. Il poliziotto valdostano sognava di vivere un’altra bellissima giornata oggi, una festa tutta rossonera con il suo compagno di squadra e corregionale Francesco De Fabiani. Ma la team sprint non è andata come Chicco avrebbe sperato, l’Italia ha chiuso al quinto posto alle spalle di Norvegia, Finlandia, Russia e Francia.
    
«È una forte delusione perché l’aspettativa era alta – ha affermato Pellegrino a Fondo Italia – noi stessi credevamo tanto in questa medaglia. D’altra parte ci rinfranca la consapevolezza di aver fatto il massimo che ci era possibile. Poi, a freddo sicuramente ci saranno da fare dei ragionamenti di vario genere, ma quello che può renderci orgogliosi della gara di oggi è che abbiamo fatto il massimo. Il risultato venuto fuori è giusto, rispecchia ciò che c’era in campo. Oggi, purtroppo come già accaduto giovedì, non abbiamo valso la medaglia. Noi abbiamo dato tutto, ma in queste condizioni nelle quali giustamente vengono ulteriormente fuori le capacità di resistenza, abbiamo avuto avversari che sinceramente non pensavo potessero essere così forti con questa neve ed invece lo sono stati. Onore a loro, complimenti alla Norvegia e alla sorpresa Finlandia, perché tale è. Personalmente, la caduta dell'ultimo giro non me la sarei mai immaginata, ma ero a tutta, stavo cercando di anticipare i tempi, accelerare prima che avanti iniziassero ad andare a tutta, ma in quel frangente lì eravamo già in una posizione di rincorsa. Avevo appena passato Jouve quando sono caduto. In ogni caso sull’ultima salita le sensazioni non erano quelle di una gamba che avrebbe potuto competere per una medaglia».

Pur non cercando scuse, Pellegrino ha sottolineato quanto le condizioni della neve fossero cambiate tra la semifinale e la finale, ma anche tra le due semifinali. Non a caso sui primi tre gradini del podio sono salite le squadre uscite dalla prima semifinale. «Tra semifinale e finale avuto una buona mezz’ora di recupero in meno. Già tra una semifinale e l’altra, la neve era cambiata molto perché giustamente il sole fa il suo. Il turno lo abbiamo passato anche in controllo, io non ho sprecato nulla fino ultima salita quando ho provato a testare gli avversari che avrei poi trovato in finale. Essere stati inseriti nella seconda semifinale ci ha un po’ penalizzati, non a caso sul podio sono finite nazioni che arrivavano dalla prima semifinale. Questa non vuole però essere una scusa, perché così è la gara. Certo che tra la prima semifinale e la finale si è passati da una neve dura e compatta ad una neve marcia».

Il Mondiale di Pellegrino come andrà avanti? Al momento l’azzurro non ha altre gare individuali in programma. «Non lo so, personalmente non avevo in programma alcuna distance. Ragionerò con i tecnici su cosa fare».

Come detto già all’inizio, nei prossimi giorni Pellegrino cercherà di analizzare con calma quanto accaduto. «La gara è appena finita ed è presto per dire se e cosa eventualmente cambierei nella marcia di avvicinamento al Mondiale. A caldo ti direi che non vorrei infortunarmi ad agosto. Comunque, a freddo faremo tutte le analisi del caso».

Giorgio Capodaglio

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