Sci di fondo | 02 marzo 2021, 19:34

Oberstdorf 2021 - Frida Karlsson: "Nel finale avevo le gambe rigidissime, ma sono orgogliosa di me"

La svedese felice per l'argento conquistato: "Nonostante le difficoltà non ho mai smesso di credere in me stessa; Johaug? Onore a lei, credo abbia fatto la miglior prestazione della sua carriera"

Oberstdorf 2021 - Frida Karlsson: "Nel finale avevo le gambe rigidissime, ma sono orgogliosa di me"

Sorrisi, simpatia e grande disponibilità. Al termine della gara Frida Karlsson ha una parola ed un sorriso per tutti, sempre molto espressiva, anche quando ci spiega in quali condizioni fisiche ha affrontato l’ultima discesa oppure quando risponde al collega russo che le chiede un’opinione sulla scelta di Välbe di togliere il telefono ai propri atleti. Dopo aver vissuto gli ultimi due anni sotto pressione, da quando a Seefeld è stata indicata da molti come l’atleta che potrebbe ricevere il passaggio di consegne da Johaug, Frida Karlsson sembra essersi veramente liberata di tutte le tensioni e si sta godendo il Mondiale tedesco.

Così quando le chiediamo come sia stato affrontare la gara nel caldo anomalo di oggi, lei ci regala tante espressioni divertenti per spiegarci, non solo a parole, le difficoltà avute nell’ultima discesa. «Ho sentito tutto il caldo di oggi sulle mie gambe – afferma a Fondo Italianel finale erano rigidissime, sull’ultima discesa ero praticamente così (si mette a ridere ed incrocia le gambe, cercando di mostrarci quanto le sentisse rigide su quel tratto di discesa e faticasse a tenere l’equilibrio ndr). Capisci? Le gambe erano proprio rigide. Ma ho fato tutto ciò che avevo per riuscire a prendere questa medaglia. Sono veramente felice di aver vinto questi due argenti, anche perché alle spalle non ho il mio miglior periodo, ma non ho mai smesso di credere in me stessa. Sono così orgogliosa di aver conquistato queste due medaglie».

Impossibile battere Johaug oggi: «Onore a lei, oggi credo che abbia fatto la miglior prestazione della sua carriera. In pista è stata veramente la migliore. Ho massimo rispetto per lei».

Infine interviene il collega russo di Sport-Express chiedendole un’opinione sulla volontà di Välbe di togliere il telefono agli atleti russi. «Cosa farei se il mio allenatore mi dicesse di consegnargli il telefono? Risponderei: “Diavolo no, non sono tua figlia” (ride, ndr). A parte gli scherzi credo che ogni atleta debba saper essere responsabile di se stesso anche su questo aspetto».

Giorgio Capodaglio

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