Sci di fondo - 12 marzo 2021, 17:09

Fondo - Teresa Stadlober a Fondo italia: "Vorrei essere un modello per le giovani fondiste austriache"

Le parole di Stadlober dopo il Mondiale: "Fiera di quanto ho fatto al Mondiale, anche senza salire sul podio; le Olimpiadi? Questo Mondiale mi ha dato ulteriori motivazioni; mi allenerò ancora più duramente"

Da alcuni anni è l’atleta di punta del movimento della sua nazione, cerca di tenere a galla lo sci di fondo anche nella sua piccola Austria, nonostante le batoste ad esso inflitte negli anni dalle vicende doping di Johannes Dürr prima, Hauke e Baldauf successivamente.
Teresa Stadlober è il volto bello dello sci austriaco, rappresenta al meglio tutti gli appassionati di questo sport. L'austriaca ha tanta determinazione e passione, quelle che la spingono a lavorare molto duramente allenandosi da sola ed ottenere ottimi risultati da anni, andando avanti nonostante anche alcune cattiverie subite frutto di invidia, come gli attacchi a lei rivolti proprio da Hauke che l’aveva accusata di catturare troppo le attenzioni della nazionale austriaca ed avere dei favoritismi.

Stadlober però ha saputo sempre andare oltre queste difficoltà, riuscendo a portare l’Austria nelle posizioni di vertice delle classifiche. Tanti ottimi piazzamenti, tre podi in Coppa del Mondo ed infine il Mondiale di Oberstdorf, nel quale si è comportata benissimo sia nello skiathlon, terminato al quarto posto, che nella 30 km da lei chiusa al quinto posto dopo aver a lungo lottato addirittura per il podio con campionesse come Karlsson, Weng ed Andersson. Una prestazione che, seppur senza medaglia, l’ha riempita d’orgoglio. «Nella 30 km sono stata veramente contenta di aver lottato per il podio fino alla fine, credo sia stata una delle migliori prestazioni fin qui nella mia carriera, ho potuto combattere contro campionesse provenienti dalle due nazioni più grandi. In Austria lo sci di fondo non è un movimento grande, non ci sono tante atlete e mi alleno sempre da sola. Per questo motivo sono stata particolarmente felice di aver lottato fino alla fine contro le atlete delle due nazioni più grandi. Sono solo un po’ dispiaciuta per non aver ottenuto la medaglia, perché non era così distante, ma negli ultimi due giri non avevo abbastanza energie per riuscire ad agguantare il podio».

Per Stadlober non è stata una stagione facile fino all’arrivo al Mondiale, funestata anche dalla scomparsa del suo skiman personale, Rudi Janasch, venuto a mancare d’improvviso appena si è concluso il Tour de Ski. «L’intera stagione non è stata semplice per me. Ho perso il mio skiman appena terminato il Tour de Ski, un evento improvviso (si ferma, cercando di cambiare argomento, ndr). Oltre a questo, ho proprio fatto fatica ad ottenere buoni risultati in stagione. In ogni caso non vedevo l’ora di arrivare al Mondiale di Oberstdorf perché conosco bene queste piste e mi piacciono, sono molto adatte alle mie caratteristiche. Ho concluso tre volte tra le prime nove, non posso essere più soddisfatta di così».

Nonostante il podio non sia arrivato, sia a Pyeongchang nel 2018 che ad Oberstdorf, Stadlober ha capito di poter lottare per il podio anche con le fenomenali scandinave. Una motivazione in più in vista dei Giochi Olimpici di Pechino, quando ci riproverà di nuovo. «Ovviamente ho il sogno di salire sul podio e conquistare una medaglia, vivere un grande momento per la mia carriera il prossimo anno a Pechino. La 30 km di Oberstdorf mi ha dato maggiori motivazioni. In estate tornerò ad allenarmi ancora più duramente che posso per inseguire il mio sogno. Vedremo come andrà. Sono consapevole che le altre atlete sono veramente molto competitive. Sarà difficile conquistare la medaglia, ma ci proverò nuovamente».

Una medaglia che Stadlober vorrebbe conquistare per sé ma anche per tutto il movimento austriaco, le tante giovani che vedono in lei un esempio da seguire. L'austriaca ha però molto da insegnare e vuol far capire che al di là delle medaglie, si può essere orgogliose anche di altro. «Mi auguro di essere una sorta di modello per le giovani fondiste austriache – ha ammesso con il sorriso – dimostrare loro che per fare bene in questo sport non c’è bisogno che tu venga per forza dalla Scandinavia o altre grandi nazioni. Quando hai la passione per lo sci, ti piace ed ami allenarti, sai recuperare nel modo giusto, ti diverti, puoi partecipare ad un Mondiale ed essere nelle posizioni di testa, combattere, ed anche se non conquisti la medaglia puoi essere felice di quello che hai fatto, essere soddisfatta di te stessa pur senza podio. Questa è la cosa più importante».

Giorgio Capodaglio