Biathlon | 21 gennaio 2022, 21:26

Biathlon - Marketa Davidova: "Se me lo avessero detto alla vigilia della stagione, non ci avrei creduto"

Biathlon - Marketa Davidova: "Se me lo avessero detto alla vigilia della stagione, non ci avrei creduto"

Ad Anterselva è arrivata la prima coppa di specialità della carriera per Marketa Davidova. Grazie al sesto posto odierno, infatti, la venticinquenne ceca ha conquistato la Coppa dell’Individuale, riuscendo a mettersi alle spalle la sua principale avversaria, l’austriaca Hauser. Davidova ha ottenuto questo successo grazie alla splendida vittoria nell’individuale che a Östersund ha aperto la stagione.

Una giornata da non dimenticare per la ceca, al suo secondo successo importante dopo il titolo mondiale conquistato nella passata stagione proprio nell’individuale. Curioso, visto che fino a poco tempo fa in pochi avevano colto le sue grandi potenzialità al tiro, considerate le percentuali non altissime, tra 79 e 82%, con medie più basse in piedi. Eppure Davidova ha saputo fare il salto di qualità.
Al termine della gara si è fermata a parlare anche con Fondo Italia, con tutta la sua simpatia e semplicità, come aveva fatto già in estate durante un raduno a Livigno.

«Sono veramente felice. Se qualcuno mi avesse detto, alla vigilia della stagione, che avrei vinto questa coppa, non gli avrei mai creduto. Quindi sono veramente felice di aver fatto così bene in queste due gare. Dopo il Mondiale è arrivato anche quest’altro bel risultato, sempre nell’individuale. Il prossimo obiettivo? Ovviamente è l’Olimpiade, come per tutte le altre atlete. Ormai è molto vicina, dovrò quindi lavorare molto duramente nelle prossime settimane e vedremo come andrà. Il mio obiettivo è di chiudere ogni gara sapendo di aver dato tutto e fatto il mio meglio possibile, poi vedremo a cosa porterà. I miei miglioramenti al tiro? Si, ho fatto dei grandi passi avanti, ma allo stesso tempo sono calata sugli sci (ride, ndr). Mi alzo nell'uno e calo nell'altro (ride nuovamente, ndr). A parte gli scherzi, credo che crescendo stia maturando molto anche al poligono».

Giorgio Capodaglio

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