Sci di fondo | 08 febbraio 2022, 14:45

Sci di Fondo - Pellegrino: "E' andata come volevo che andasse: il mio vero obiettivo era proprio il 2022"

Sci di Fondo - Pellegrino: "E' andata come volevo che andasse: il mio vero obiettivo era proprio il 2022"

C'è tanto orgoglio, tanta consapevolezza nelle prime parole di Federico Pellegrino, medaglia d'argento nella sprint in tecnica libera di Pechino 2022 quattro anni dopo l'identico piazzamento in tecnica classica a PyeongChang 2018.

"Erano quattro anni che avevo questa data in calendario. Otto anni fa questa medaglia era un sogno. A Sochi è scattato qualcosa nella mia testa che non era abbastanza il mio modo di allenarmi e di vivere. Lì ho capito che dovevo diventare più professionale possibile, con l'obiettivo principe proprio sul 2022. Volevo arrivare qui a dimostrare il mio meglio. Non nascondo come l'ultimo anno è stato difficilissimo a livello mentale, di pressioni che io stesso mi metto sulle spalle. Ho fatto una scelta azzardata che solo in questo momento può essere giustificata ma che mi rende ancora più orgoglioso. E' stata una scelta insita nel mio modo di essere".

Ancora una volta, come quattro anni fa, davanti al trentunenne valdostano delle Fiamme Oro c'è stato posto solo per un fuoriclasse come Johannes Klæbo.

"Oggi tatticamente e tecnicamente ero il migliore Pellegrino. E' andata come volevo che andassi. Oggi forse Klæbo non era imbattibile, anche se resta il migliore. E dopo la gioia iniziale la mia mente vincente ha provato a capire come avrei potuto batterlo. Ma confesso di essere davvero soddisfatto e di sentire un senso di appagamento incredibile.
In pochi ci credevano: per come è stato l'inizio di stagione non era scontato pensare di arrivare qui e poter prendere una medaglia. Ma così è stato, in parte grazie al mio modo di essere, ma soprattutto grazie a chi vive e lavora con me. Da mia moglie Greta, ai tecnici, lo skiman Francois ed il fisioterapista Cristoph che hanno fatto tanto per me e De Fabiani. Ed oggi sotto i piedi avevo dei missili, grazie davvero".

Una scelta coraggiosa, importante, letale. 

"Credo sia stata l'esperienza lavorativa più importante, stimolante ed interessante della mia carriera. L'unico rimpianto è quello di non averlo fatto prima: in fondo è l'approccio di tanti, di norvegesi, svedesi, finlandesi; quello che era degli stessi italiani di anni fa. Si era lavorato molto bene nel quadriennio 2014-2018, poi il piano A non era andato a buon fine ma ho avuto la fortuna e l'intelligenza di scegliere - e farlo bene - le mani nelle quali mettermi per poter venire qui e dimostrare il meglio di me".

E poi un'analisi ed una speranza per il futuro dello sci azzurro.

"Questa medaglia forse potrà aiutare i miei pensieri ad essere ascoltati: la concorrenza interna è fondamentale per eccellere ed è facile guardare allo sci alpino femminile e al biathlon. La mia speranza è che questo risultato possa dare forza alle parole per trovare una nuova strada al fondo italiano".

La dedica.

"La dedica è per tutti quelli che sanno come sono fatto: se c'è un bel risultato vuol dire che tutti gli ingranaggi si sono inseriti al posto giusto. Per questo ho voluto indicarli alla flower ceremony. Hanno fatto tanti sacrifici e loro sanno quanto sono importanti per me. L'emozione sul traguardo è stata figlia di un vero e proprio peso che mi sono caricato sulle spalle: mi sono convinto di poterci riuscire e non posso che ringraziare la mia famiglia che mi ha insegnato a scegliere e a prendermene la responsabilità. Sono arrivato qua conscio di aver fatto il massimo: se poi arrivi sul podio olimpico vuol dire che tutto ha funzionato. I trionfi dell'atletica di Tokyo 2021 mi hanno dato grande carica e ispirazione; Arianna (Fontana) e Federica (Brignone) ieri mi hanno esaltato: era tempo per dimostrare che anche noi maschi possiamo fare grandi cose".

Andrea Chiericato - L.P.

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