Sci di fondo - 19 febbraio 2022, 18:10

Sci di fondo - La locomotiva olimpica che non spinge più. Salvate il fondo azzurro

Sci di fondo - La locomotiva olimpica che non spinge più. Salvate il fondo azzurro

Ogni quadriennio, un passo indietro. Fa male, molto male guardare le statistiche recenti del fondo italiano alle Olimpiadi. Senza scomodare i fasti degli anni '90, basta scorrere le classifiche delle cinque edizioni del terzo millennio per impallidire.

Un discorso che non vuole considerare le medaglie: tutto sommato sotto questo aspetto l'argento del 2022 ribadisce quanto raccolto da Torino in poi, grazie allo stesso Pellegrino a PyeongChang e a Pietro Piller Cottrer a Vancouver, con in mezzo il passaggio a vuoto di Sochi.

Decisamente più critica e sconcertante è invece la statistica che raccoglie i piazzamenti da top 20 degli azzurri. Un trend in costante calo, da Salt Lake City (25 presenze in top20) passando per Torino (20), Vancouver (18), Sochi (8), PyeongChang (6) per arrivare alle 4 di Pechino, nella speranza che domani nella 30km il dato possa essere aggiornato.

Numeri che lamentano in maniera lampante la crisi di profondità del movimento azzurro, mantenuto nel medagliere in due delle ultime tre edizioni dai "miracoli" di Federico Pellegrino ma incapace di proporsi con quei numeri che negli anni ne hanno fatto la locomotiva dello sport invernale azzurro. Prima di Pechino 2022 il fondo era il settore in cui l'Italia aveva raccolto più medaglie alle Olimpiadi, un primato ora pareggiato dallo sci alpino che nella notte potrebbe operare il sorpasso.

Serve una cura profonda, all'intero movimento. Una cura che parta dal basso, che prenda in esame le criticità di una situazione sfibrata, incapace di remare nella stessa direzione e forse nemmeno di individuarla, quella direzione. Esemplari in tal senso le parole di Federico Pellegrino dopo la sprint d'argento che ha lamentato come dopo PyeongChang è mancata chiarezza di intenti e di programmazione. Ed i risultati, ahinoi, sono lì a testimoniarlo. E non si vuole minimamente gettare la croce sugli atleti, anzi.

Tra quattro anni si gareggerà in Italia, in Val di Fiemme: già le due edizioni iridate del terzo millennio in riva all'Avisio non è che abbiano portato grande fortuna, ma l'impressione è che il tempo sia oltremodo poco per operare un'inversione di rotta. C'è da mettersi subito a lavorare, magari partendo dai quei centri federali sbandierati a più riprese ma mai attuati, per provare a far crescere a dovere i giovani di talento e nel frattempo trovare il modo di tornare ad allargare il bacino. Perchè il ritornello secondo cui "i giovani non vogliono più fare fatica" non può valere solo in Italia; Germania docet.

Nell'odierna conferenza stampa, il presidente Flavio Roda ha detto di avere un'idea di soluzione. Le elezioni federali fissate ad ottobre di fatto impediscono un cambiamento al vertice (chi sarà disposto ad assumersi il rischio di salire in corsa, con organici già al lavoro e pronti ad iniziare la stagione? Oltretutto con la prospettiva di un quadriennio "monco" in partenza?): la speranza è che questa proposta (siamo curiosi di conoscerla...) e soprattutto gli investimenti adeguati possano progressivamente risollevare un settore che non merita di appassire così.

Trascurato, ignorato, diviso.

 

Di seguito è riassunta la statistica di cui sopra.

PECHINO (4 top20)

2° Pellegrino, Sprint

8°  De Fabiani, Skiathlon

18°  Salvadori, 28km

18° De Fabiani, 15km

6° Team Sprint Maschile

8° Staffetta Maschile

8° Staffetta Femminile

13° Team Sprint Femminile

 

 

PYEONGCHANG (6 top20)

2 Pellegrino, Sprint

15° Salvadori, 50Km

17° Rastelli, 50Km

19° Nöckler, 50Km

20° De Fabiani, 50Km

20° De Fabiani, Skiathlon

5° Team Sprint Maschile

7° Staffetta Maschile

9° Staffetta Femminile

15° Team Sprint Femminile

 

SOCHI (8 top20)

7° Vuerich, sprint

11°  Clara, 50km

11° Pellegrino, sprint

11° Di Centa, Skiathlon

13ª Brocard, 30 km

15° Hofer, Sprint

16° Hofer, 50km

16° Agreiter, 30km

——

5° Staffetta Maschile

11° Team Sprint Maschile

12° Team Sprint Femminile

 

 

VANCOUVER (18 top20)

2° Piller Cottrer, 15km

5° Genuin, inseguimento

7° Longa, Inseguimento

9° Follis, inseguimento

10° Di Centa, 15km

11° Di Centa, 50km

11° Longa, 30km

11° Follis, 10km

12° Di Centa, Inseguimento

14° Piller Cottrer, Inseguimento

14° Rupil, 10km

16° Confortola, 30km

16° Rupil, inseguimento

17° S. Valbusa, 10km

18° Longa, 10km

18 S. Valbusa, inseguimento

19° Checchi, 15km

20° R. Pasini, sprint

——

4° Staffetta femminile

4° Team Sprint femminile

8° Team Sprint maschile

9° Staffetta maschile

 

TORINO (20 top20)

1° Di Centa, 50km

3° Piller Cottrer, inseguimento

4° Zorzi, sprint

4° Di Centa, inseguimento

5° Piller Cottrer, 50km

5° Paruzzi, 30km

5° Paruzzi, inseguimento

5° Scwienbacher, sprint

6° Frasnelli, sprint

7° Follis, sprint

10° S. Valbusa, 30km

12° Follis, 30km

12° F. Valbusa, 15km

13° Paruzzi, 10km

16° Santus, inseguimento

17° S. Valbusa, inseguimento

18° Pasini, sprint

18° Checchi, inseguimento

19° Santus, 50km

19° Genuin, sprint

——

1° Staffetta maschile

3° Staffetta femminile

7° Team Sprint femminile

9° Team Sprint maschile

 

SALT LAKE CITY (25 top20)

1° Paruzzi, 30km

1° Belmondo, skiathlon

2° Belmondo, mass start

3° Zorzi, sprint

3° Belmondo, 10km

4° Di Centa, inseguimento

4° Piller Cottrer, mass start

5° Schwienbacher, sprint

6° Piller Cottrer, inseguimento

6° Paruzzi, mass start

8° Paruzzi, sprint

8° Paruzzi, inseguimento

9° S. Valbusa, inseguimento

9° Zorzi, mass start

10° S. Valbusa, mass start

11° Belmondo, inseguimento

11° Di Centa, 50km

13° Maj, mass start

14° Fauner, sprint

14° Maj, 50km

16° Confortola, mass start

17° S. Valbusa, sprint

18° F. Valbusa, inseguimento

19° Confortola, 30km

20° Maj, inseguimento

——

2° Staffetta maschile

6° Staffetta femminile

Luca Perenzoni

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