Notizie | 30 marzo 2022, 16:00

Olimpiadi 2030 - In Spagna la candidatura avanza non senza polemiche

Olimpiadi 2030 - In Spagna la candidatura avanza non senza polemiche

All'interno consiglio esecutivo del comitato olimpico spagnolo che si è svolto ieri ha trovato spazio anche l'aggiornamento della situazione relativa alla candidatura iberica per i Giochi Olimpici invernali del 2030, una candidatura che poggerebbe sulle spalle di Barcellona, hosting city e "patria" del ghiaccio, dell'intera Catalogna insieme alla vicina Aragona.

Il quadro non è ancora ufficiale, anche se pare che un progetto definitivo sia ormai pronto per essere depositato sulla scrivania del primo ministro Pedro Sanchez, nonostante qualche differenza di vedute tra le due regioni coinvolte.

Secondo quanto appreso e riportato da Marca, la "spartizione" delle varie discipline prevederebbe che la Catalogna ospitasse Sci alpino (La Molina-Masella), snowboard, freestyle (Baqueira Beret), sci alpinismo (Boí Taüll) ed hockey su ghiaccio (Palau Sant Jordi di Barcellona).

Da parte sua, l'Aragona ospitererbbe il biathlon e lo sci di fondo, con Saragozza quartier generale del pattinaggio figura, del pattinaggio di velocità  e short track, mentre Jaca ospiterà il curling.

Ancora da definire invece le sedi di salto, combinata nordica e delle discipline del budello, per cui pare essere valutata anche una soluzione esterna al territorio nazionale.

Un accordo che pare però non convincere gli aragonesi. "Non è equilibrato" ha dichiarato Javier Lamban, presidente della regione Aragona. Stupore e sorpresa sono state invece le reazioni in casa catalana alle esternazioni di Lambano, tanto che Patricia Playa, portavoce della Generalitat Catalana, ha dichiarato "ormai la faccenda è chiusa e non può essere riaperta. E' giunto il momento di mettersi al lavoro e definire tutti i restanti dettagli della candidatura, la Catalogna non rinuncerà alla candidatura".

Resta da capire se a Barcellona sono disposti ad andare avanti anche da soli, nel caso...

L'obiettivo è quello di seguire il solco lanciato da Pechino e diventare la seconda città ad aver ospitato entrambe le versioni dei Giochi Olimpici, dopo l'edizione estiva del 1992: sembra però più un progetto in prospettiva, perchè il pronostico in vista 2030 pare onestamente circoscritto alle altre tre candidate "forti", vale a dire Salt Lake City (dopo il 2002), Vancouver (già sede nel 2010) e Sapporo (olimpica nel 1972).

Luca Perenzoni

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