Olimpiadi - 04 maggio 2022, 10:01

Thomas Bach: "Il CIO non sanzionerà i Comitati Nazionali per le azioni dei loro governi"

Thomas Bach: "Il CIO non sanzionerà i Comitati Nazionali per le azioni dei loro governi"

Il presidente del CIO, Thomas Bach, è tornato sullo stop degli atleti russi e bielorussi, ma anche sulla mancata sospensione di membri russi e bielorussi del CIO, nel corso di un discorso programmatico all'Assemblea Generale dei Comitati Olimpici Nazionali dell'Oceania alle Fiji.

Secondo quanto riportato da "insidethegames.biz", Bach ha nuovamente invitato le federazioni internazionali a bandire gli atleti russi e bielorussi e a non organizzare eventi nei due paesi. Dall'altra parte, però, il presidente del CIO ha anche spiegato le motivazioni che hanno spinto il Comitato Internazionale Olimpico a non sanzionare per la guerra in Ucraina i membri del CIO di Russia e Bielorussia, che non sono stati sospesi.

«Sospenderemo solo le persone che sono responsabili di qualcosa - ha affermato Bach - non sanzioneremo un Comitato Olimpico Nazionale per le azioni del suo governo, fintanto che i leader dei Cominati Nazionali Olimpici non sosterranno queste azioni. Nessuno di voi dovrebbe essere ritenuto responsabile delle azioni del suo governo. Spetta ai governi trattare con i governi. È la nostra missione e la richiesta della nostra autonomia rispettare e sostenere per compiere la nostra missione, che in questo momento, a causa di queste misure di protezione, non possiamo compiere pienamente. Stiamo ricevendo un grande sostegno dalla comunità internazionale e da coloro che sono in difficoltà, i nostri amici ucraini. Si tratta di proteggerli, aiutarli. Il loro giudizio è quello decisivo».

Bisognerebbe capire quando il CIO ritiene che un Cominato Nazionale stia sostenendo le azioni di un governo, perché sicuramente in Russia molti atleti hanno ora mostrato il proprio sostegno all'intervento militare. Saranno loro a essere sospesi? Questo non è stato chiarito.

Bach ha sottolineato invece il fatto che il CIO ha utilizzato tutte le sanzioni disponibili, incluso il primo ritiro di un ordine olimpico, che è stato revocato al presidente russo Vladimir Putin. Inoltre, il presidente del CIO ha spiegato che le misure adottate erano dovute anche a sentimenti anti-russi e bielorussi, il che significa che la sicurezza degli atleti non poteva essere garantita e che se il CIO non fosse intervenuto, politici e governi avrebbero iniziato a decidere chi è idoneo a prendere parte a gare internazionali. Bach ha aggiunto, con chiaro riferimento a Wimbledon, che questa è anche la situazione in alcuni sport attualmente. Ma anche qui, troviamo poco chiare le dichiarazioni di Bach, che sembra quasi aver sospeso gli atleti per tutelarli.

Tornando a Wimbledon, che non ha però mai nominato, Bach ha affermato: «Immagina dove si finisce, se lo permettiamo, se si consente ai governi ospitanti di decidere chi può partecipare per motivi politici. Si, ora sono Russia e Bielorussia, ma se lasciamo perdere questo potrebbe essere il Paese B o il Paese Z».

Bach ha poi aggiunto, tornando sulla sospensione dei russi: «Abbiamo ricevuto molte argomentazioni da parte dei Comitati Nazionali che ci chiedono cosa rende questa situazione così unica, perché non sono state prese queste azioni quando c'era la guerra in Afghanistan, Siria, Yemen, Mali, Etiopia e ovunque. Ci sono tante crisi.
La risposta è che si tratta di una palese violazione della Tregua Olimpica e che queste sono misure protettive che abbiamo dovuto adottare perché la reazione mondiale ad altre guerre non era stata come quella per l'invasione russa dell'Ucraina. Dobbiamo fare attenzione a salvaguardare l'integrità dei nostri valori olimpici e l'integrità delle competizioni. I nostri valori olimpici significano competizione pacifica tra tutti gli atleti di tutti i comitati olimpici nazionali, dando in questo modo un esempio di superamento e di non accettazione di alcun tipo di discriminazione. Un messaggio di pace ha valore reale solo se è un messaggio proveniente da persone che potrebbero non essere in pace o potrebbero avere controversie».

Un discorso nel quale, bisogna ammettere, ci sono diversi punti che possono essere contestati dall'una e dall'altra parte. Un discorso politico che mira ad accontentare tutti e di conseguenza, invece, scontenta.

G.C.

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