Olimpiadi - 10 luglio 2022, 13:15

Olimpiadi invernali e cambiamenti climatici, studio choc: "Entro il 2100 Sapporo sarà la sola città in grado di ospitarle"

Olimpiadi invernali e cambiamenti climatici, studio choc: "Entro il 2100 Sapporo sarà la sola città in grado di ospitarle"

Il futuro delle Olimpiadi invernali non è mai stato così incerto, perlomeno per quanto riguarda le località che saranno chiamate a ospitare i Giochi nei prossimi anni. Sì, perché è innegabile che il CIO dovrà tenere conto dei cambiamenti climatici che stanno interessando il nostro pianeta e garantire lo svolgimento della kermesse a cinque cerchi nella sicurezza più totale.

Gli effetti delle mutazioni del clima e il loro impatto sulle Olimpiadi invernali si possono intravedere già adesso, con la siccità che ha colpito cinque regioni del Nord Italia, inclusa l'area di Milano-Cortina 2026: un fenomeno severo, che ha indotto il governo Draghi a dichiarare lo stato di emergenza per Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto, con lo stanziamento di un fondo di 36,5 milioni di euro.

Inoltre, è ancora fresca la ferita di una settimana fa, inferta nel cuore di tutt'Italia dal seracco di ghiaccio staccatosi (senza alcun tipo di preavviso, sottolineano gli esperti, ndr) dalla Marmolada, seminando morte e paura. La Marmolada è ubicata a meno di 50 chilometri da Cortina d'Ampezzo e le gare di sci dei Giochi 2026 si svolgeranno tutte sulle Dolomiti.

Secondo uno studio condotto da un team di ricercatori guidato dall'università di Waterloo, i cambiamenti climatici limiteranno i luoghi in cui si potranno tenere i le Olimpiadi invernali. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista "Current Issues in Tourism" e ha rilevato che se le emissioni globali di gas serra non saranno ridotte drasticamente, solo una delle 21 città che hanno ospitato in passato i Giochi olimpici invernali sarà in grado di assicurare condizioni eque e sicure per la rassegna olimpica entro la fine del XXI secolo. Inoltre, se si riusciranno a rispettare gli obiettivi fissati nell'Accordo sul clima di Parigi, il numero di città ospitanti affidabili dal punto di vista climatico salirà a otto.

Daniel Scott, professore di Geografia e Gestione ambientale a Waterloo, ha dichiarato: "Il mondo degli sport invernali sta cambiando con l'accelerazione dei cambiamenti climatici e gli atleti e gli allenatori internazionali che abbiamo intervistato sono testimoni degli impatti nei luoghi di gara e di allenamento, comprese le Olimpiadi".

Nel loro studio, i ricercatori hanno esaminato i dati climatici storici da Chamonix 1924 (prima edizione delle Olimpiadi invernali) sino ad oggi e gli scenari futuri per gli anni 2050 e 2080. Leggendo i risultati, si scopre che "la temperatura media diurna di febbraio delle città ospitanti è aumentata costantemente, passando da 0,4°C nei Giochi svoltisi tra gli anni Venti e gli anni Cinquanta, a 3,1°C nei Giochi svoltisi tra gli anni Sessanta e gli anni Novanta, sino a 6,3°C nei Giochi svoltisi nel XXI secolo".

Nel XXI secolo si assisterà a un nuovo riscaldamento climatico compreso tra i 2°C e i 4,4°C e Robert Steiger, portavoce dell'Università di Innsbruck, ha asserito: "Il cambiamento climatico sta alterando la geografia dei Giochi olimpici invernali e, purtroppo, non consentirà ad alcune città famose per gli sport invernali di ospitarli ancora. Secondo le proiezioni, la maggior parte delle località ospitanti in Europa sarà non affidabile già nel 2050, anche in un futuro a basse emissioni".

In buona sostanza, entro il 2100 solo la città giapponese di Sapporo potrebbe essere ancora in grado di ospitare le Olimpiadi invernali.

Alessandro Nidi

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