Sci di fondo | 09 agosto 2022, 08:00

Sci di Fondo - Emozioni per gli azzurri all'International Camp, tra l'incontro con Klæbo e una sprint con Nadine Laurent sesta

Sci di Fondo - Emozioni per gli azzurri all'International Camp, tra l'incontro con Klæbo e una sprint con Nadine Laurent sesta

Giornata emozionante, quella di lunedì, per i 215 giovani fondisti provenienti da 24 nazioni diverse, impegnati nell'International Camp riserva a fondisti juniores e organizzato dalla Federazione Norvegese di Sci.

Ogni anno, per contribuire alla crescita globale dello sci di fondo, la Norvegia organizza a Sjusjoen una settimana di allenamento, competizioni e attività varie riservata ai giovani di diversi paesi. Un'occasione per gli atleti di conoscersi, confrontarsi, guardare come ci si allena in Norvegia, ma soprattutto divertirsi e condividere esperienze, oltre che incontrare grandi campioni.

Proprio lunedì, a Sjusjoen, i giovani protagonisti dell'International Camp hanno avuto l'opportunità di incontrare Johannes Klæbo, che ha mantenuto l'impegno preso, nonostante l'infortunio, perché legatissimo a questa manifestazione. Oltre all'olimpionico, erano presenti anche Lucas Chanavat e Marie Helene Fossesholm.

Oltre all'opportunità di scambiare qualche parola e ricevere consigli da campioni della Coppa del Mondo di sci di fondo, i giovani hanno anche disputato una sprint in tecnica classica. La competizioni si è accesa. Al via vi erano anche i rappresentanti della nazionale italiana giovanile.

Sorrisi nella gara femminile, nella quale molto bene ha fatto Nadine Laurent, che ha concluso al sesto posto. Bella la prova dell'azzurra, seconda in qualificazione, nella quale aveva terminato al terzo posto un'ottima Iris De Martin Pinter. Nelle batterie la valdostana ha proseguito a far bene, raggiungendo la finale, quando però le è mancato lo spunto, anche a causa di un po' di stanchezza, dal momento che per la squadra azzurra è la terza settimana di carico. Sfortunata Iris De Martin Pinter, fuori nelle batterie per una caduta, che per fortuna le ha provocato solo qualche escoriazione. In gara anche Elisa Gallo, alle prese con qualche problema fisico, Veronica Silvestri, Denise Dedei e Lucia Isonni. La vittoria è andata a Milla Andeassen, classe 2005, davanti alla finlandese Eevi-Inkeri Tossavainen e la svedese Lisa Eriksson. 

Nella competizione maschile è arrivato un poker norvegese. Successo per Mathias Holbæk, che si è imposto davanti ai connazionali Johan Lien Nordeng, Oskar Opstad Vike e Kristian Kollerud.
Per quanto riguarda l'Italia, buona prova di Simone Mastrobattista, giunto 14°, mentre più indietro hanno terminato Schwingshackl, miglior italiano in qualificazione, Ghio, Oberhofer, Balmetti e Zorzi.

La trasferta norvegese sta soddisfacendo l'allenatore responsabile Luciano Cardini: «È una grande esperienza per i ragazzi, perché qui ci sono oltre duecento giovani. Questo camp è un'ottima occasione per i nostri atleti di confrontarsi e conoscere i loro colleghi provenienti dagli altri paesi. Il livello è veramente alto, come ho potuto constatare anche oggi nella sprint. Per quanto riguarda la squadra maschile, abbiamo fatto bene nella sprint, in linea con la preparazione che stiamo facendo, visto che fin qui non abbiamo fatto lavori particolarmente intensi e siamo già alla terza settimana di carico, quindi sono un po' più affaticati. Atleticamente, però, li vedo bene anche a confronto degli altri, siamo in linea, su alcune cose più avanti e su altre da recuperare».

Sulla stessa lunghezza d'onda anche Michela Andreola, allenatrice della squadra femminile: «Sono molto contenta di come le ragazze hanno affrontato la gara. Era la prima volta quest'anno che facevamo dei lavori del genere, quindi non erano nemmeno allenate. Mi dispiace per Iris, perché era andata bene in qualificazione e ha avuto questa caduta prendendosi anche uno spavento. Tutte mi sono piaciute come atteggiamento, giornata positiva. Poi siamo in agosto, le gare vere inizieranno a dicembre e l'appuntamento clou per loro sarà a fine gennaio. Siamo partite con il piede giusto ed è motivante vedere che stanno lì davanti, nonostante abbiano svolto fin qui un lavoro diverso».

G.C.

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