Biathlon - 29 settembre 2022, 20:44

Guberniev: "Biatleti russi medagliati chiamati dall'arruolamento"; il presidente Maigurov smentisce ma il giornalista insiste: "Ho visto i documenti"

Guberniev: "Biatleti russi medagliati chiamati dall'arruolamento"; il presidente Maigurov smentisce ma il giornalista insiste: "Ho visto i documenti"

A una settimana dall’annuncio di Putin sulla mobilitazione parziale delle forze militari, che richiama in servizio circa trencentomila riservisti con esperienza, c’è grande fermento all’interno dello sport russo. Molti atleti hanno iniziato a preoccuparsi non soltanto del possibile divieto di partecipazione alle competizioni, ma di qualcosa di molto più pauroso, dover addirittura partire in guerra, facendo essi parte delle forze armate.

Da qui è nata anche una forte discussione tra il giornalista e presentatore di Match TV, Dmitry Guberniev, che alcuni mesi fa aveva anche presentato un evento con Putin indossando con orgoglio sul petto il simbolo dell’invasione in Ucraina ed oggi si batte affinché gli atleti non partano per il fronto, e il presidente della Russian Biathlon Union, Viktor Maigurov.

Mercoledì Guberniev ha svelato su Match TV di essere a conoscenza del fatto che alcuni atleti della nazionale russa di biathlon avevano ricevuto una convocazione dall’ufficio di registrazione e arruolamento militare.
Il presidente Maigurov ha subito smentito che le convocazioni siano giunte anche ad atleti della nazionale: «Due giorni fa – ha dichiarato – durante i Campionati Russi, ho tenuto un incontro speciale con gli atleti, durante il quale abbiamo toccato anche questa questione. Al momento, secondo le informazioni di cui disponiamo, i membri della squadra russa non hanno ricevuto alcuna convocazione. In un certo numero di regioni, invece, ci sono atleti che le hanno ricevute e stiamo prendendo provvedimenti per aiutarli».

Guberniev ha quindi rilanciato, affermando addirittura che la convocazione sarebbe arrivata anche ad atleti di spicco del biathlon russo: «Ci sono state davvero tante convocazioni, i ragazzi mi hanno mostrato le copie dei documenti ricevuti. Si trattra di biatleti che, tra l’altro, sono anche saliti sul podio delle più grandi competizioni internazionali, compresi i Mondiali. Spero che la RBU adotti le misure necessarie per aiutare gli atleti. Comprendere questa situazione è il sacro dovere della federazione e del presidente».

Maigurov ha nuovamente risposto, smentendo ancora il giornalista: «Forse Dmitry ha un collegamento diretto con gli uffici di registrazione e arruolamento militare? Non abbiamo informazioni ufficiali che qualcuno abbia ricevuto la convocazione. Abbiamo avvisato tutti gli atleti e i tecnici di avvisarci se dovessero riceverle. Ma non ci sono ancora tali informazioni. Se dovesse accadere, avremmo un certo numero di azioni che potremmo fare, ma non vorrei entrare nei dettagli».

Il dirigente non sarebbe sorpreso se anche gli atleti ricevessero queste convocazioni: «Siamo cittadini della Russia, siamo tutti uguali indipendentemente dal nostro lavoro. Non credo che qualcuno dovrebbe riceverlo ed altri no».

Ovviamente Guberniev ha ulteriormente risposto: «Siamo d’accordo sul fatto che sia strano che il presidente della RBU non abbia informazioni in merito. Ci sono convocazioni, le ho viste con i miei occhi. Capisco che l’argomento sia delicato e molti leader hanno paura di parlare. Ho visto però con i miei occhi, sono atleti che vengono da varie regioni, per esempio Khanty Mansiysk. Per ovvi motivi hanno chiesto di non svelare i loro nomi. Sono anche vincitori di competizioni internazionali, comprese medaglie mondiali e gare di Coppa del Mondo. Inoltre anche gli allenatori mi hanno detto che c’è un problema del genere. Maigurov sta mentendo oppure ha paura. Se il presidente non è a conoscenza del fatto che stanno arrivando convocazioni ai suoi atleti, significa che essi non si fidano di lui e pensano che non possa intervenire ed aiutarli. Maigurov però dovrebbe avere un collegamento diretto con gli uffici di registrazione e arruolamento militare, non io. Ma sono sorpreso, perché la salvezza delle persone che affogano è nelle mani delle persone che stanno affogando».


G.C.

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