Sommario | 10 ottobre 2022, 18:20

Elezioni FISI, Fondo Italia incontra i candidati - Angelo Dalpez: "Trasparenza, fiducia e onore"

Elezioni FISI, Fondo Italia incontra i candidati - Angelo Dalpez: "Trasparenza, fiducia e onore"

Sabato 15 ottobre, a Milano è in programma l’Assemblea Federale Ordinaria Elettiva per la presidenza della FISI e per rinnovare il Consiglio Federale.
Cinque sono i candidati alla presidenza: il presidente uscente Flavio Roda, Angelo Dalpez, Stefano Maldifassi, Alessandro Falez e Giacomo Bisconti.
Fondo Italia ha quindi deciso di intervistare i cinque candidati, proponendo loro nove domande identiche.

Oggi è il turno di Angelo Dalpez. Trentino settantaduenne con alle spalle una carriera da giornalista, è stato per 14 anni presidente del Comitato FISI Trentino prima di candidarsi per il consiglio federale nel 2018 rivestendo quindi la carica di vicepresidente vicario, lasciata nel corso dell'estate con dimissioni in chiaro disaccordo con la linea del presidente Roda. Sindaco di Pejo dal 2006 al 2020, dal 2009 è vicepresidente delle Funivie Pejo.

Buona sera Angelo Dalpez. Cosa l’ha spinta a candidarsi alla presidenza della FISI?

«Innanzitutto la volontà di avere una Federazione condivisa, aperta e trasparente. In questi mesi ho ricevuto diverse dimostrazioni in tal senso e inviti a presentare la mia candidatura e mi sento di dovermi mettere a disposizione del movimento.».

Su cosa si incentra il suo programma e quali sono i suoi punti di forza?
«In primo luogo mi preme guardare al rispetto dei ruoli e all'unità di intenti dell'intera struttura federale. In questo ultimo tempo la FISI è stata gestita da poche persone: ecco, il mio modo di vedere una federazione sportiva è diversa ed il programma che ho presentato prende spunto proprio dalla ridistribuzione dei ruoli. Un presidente che sappia coordinare e rivestire il ruolo istituzionale, un consiglio federale partecipe, coinvolto e operativo, un responsabile organizzativo che abbia sotto mano tutte le singole vicende ed un segretario generale che possa esserlo a tutto tondo, magari supportato da un ufficio ad hoc con profonda competenza in termini di regolamenti, punteggi, gestione dello status di infortunato e di problematiche diverse dal quotidiano. Fondamentale sarà l'attenzione verso il territorio, per il reclutamento e crescita dei giovani che andranno poi accompagnati verso le squadre nazionali, passaggio che dovrà essere curato al meglio. Anche la comunicazione sarà importante: i media hanno diritto di criticare e proprio per questo devono essere considerate risorse ed essere coinvolti maggiormente. La collaborazione con i Gruppi Sportivi Militari sarà importante per avere maggiore profondità sul territorio, nella consapevolezza che non tutte le aree geografiche sono uguali in quanto a disponibilità e per questo ragionare su progetti e commissioni anche extraregionali. Infine mi piace fissare alcuni valori, alcuni principi e per questo dico che per me Federazione significa fiducia, etica, disponibilità, efficienza, risultati, azione, zelo, innovazione, onore, novità ed eccellenza».


Cosa pensa della FISI attuale?
«Credo sia una federazione in salute, grazie anche all'ottimo lavoro di risanamento economico che si è registrato in questi anni. Allo stesso tempo però ho avuto modo di percepire la scollatura tra i vertici ed il resto del gruppo federale ed ugualmente nei confronti degli organi di comunicazione che sono stati poco coinvolti. La FISI ha la fortuna di avere ottimi professionisti nel proprio ufficio stampa e credo che meriti di essere ampliato per consentire di lavorare ancora meglio, a contatto con gli atleti e con i media. Discorso analogo anche per la trasparenza gestionale: credo che il consiglio debba tornare a fare il consiglio e così tutti i vari ruoli di riferimento, con i direttori sportivi chiamati a riferire in consiglio sulle tematiche dei rispettivi settori, cosa che in questi anni ho visto davvero raramente».

Se dovesse vincere le elezioni, quale sarebbe il suo primo intervento?
«Credo che il passo immediato sia quello di avviare un dialogo con il territorio, con l'istituzione di una commissione organica ed operativa che possa capirne problematiche e trovare in tempo rapido le necessarie risposte e azioni. Il supporto ai Comitati è fondamentale ed imprescindibile per la crescita del movimento specifico».

Qual è secondo lei lo stato di salute delle discipline nordiche e quali sono le sue proposte per far crescere questo settore?
«E' un tema che tengo particolarmente a cuore, venendo io dal mondo dello sci di fondo. Mi rendo conto che i miei compagni di rincorsa elettorale siano tutti legati maggiormente al comparto tecnico e che lo sci alpino catturi gran parte delle valutazioni, ma è tempo ed ora di agire se si vuole rendere di nuovo grande lo sci nordico italiano. Grande in termini numerici soprattutto: riporto il discorso sul territorio. Anche in questo senso va curato con il supporto dei Gruppi Sportivi Militari che possano presentarsi sul territorio e dare sostegno dove serve. E poi riporto in auge il progetto dei centri federali, sedi di allenamenti capaci di fare rete, di essere funzionali e dislocati profondamente sul territorio, con l'impiego di tecnici di valore in grado di dare formazione effettiva ai giovani. Un discorso che vale per il fondo, ma anche per il biathlon che sta crescendo sempre più e naturalmente per salto e combinata nordica, dove non ci si può limitare a guardare il proprio orticello sperando che cresca un campione ma intraprendere un progetto ad ampio respiro».

Quali sono le sue idee per far crescere ulteriormente la FISI dal punto di vista economico?
«Come detto la situazione economica della FISI è molto positiva, a maggior ragione se confrontata ad un decennio fa. Allo stesso tempo credo che sia necessario investire nuove energie per avvicinare sponsor, anche importanti, che per natura sono prossimi ad alcuni settori. Ma per farlo serve trasparenza e disponibilità a comunicare, per garantire la giusta visibilità ed il necessario ritorno agli investitori».

Come intendete promuovere i settori giovanili?
«Penso ai giovani e mi viene in mente la scuola. Credo che vada strutturata un'azione ulteriore nei confronti della scuola perchè lo sport in generale sia sempre più parte integrante del vissuto scolastico. Penso agli ski college, penso a strutture valide che potrebbero vedere il proprio potenziale elevato ancor più. E questo passa inevitabilmente attraverso la formazione costante dei tecnici che possano crescere a loro volta con i giovani atleti e riportare in alto il numeri di praticanti».

Sport Invernali, professionalità e formazione. A che punto siamo e quali sono le sue proposte in tal senso?

«E' necessario investire nella continua formazione di chi lavora nell'universo FISI. Costuma e STF sono due fiori all'occhiello del nostro movimento, un esempio che deve confrontarsi in maniera più assidua con il territorio e con le esigenze degli sci club. Altresì è indispensabile investire in ricerca e innovazione, implementando partnership con Università e istituti di ricerca, sperimentando tecnologia sia nella preparazione, sia negli impianti. Credo che sia necessario il ruolo di un coordinatore, in grado di interfacciarsi con i tecnici, con il consiglio federale e con gli atleti».

Quali iniziative ha intenzione di intraprendere affinché il percorso di avvicinamento a Milano-Cortina 2026 non sia fine a sé stesso ma lasci anche un’eredità, a differenza di quanto accaduto vent’anni fa con le Olimpiadi di Torino?
«Le Olimpiadi devono essere un fondamentale veicolo di promozione e crescita per gli sport invernali. Credo che si debba avviare un progetto di informazione presso i giovani e le scuole che permetta di seminare passione, amore per i nostri sport e consentire un raccolto negli anni a venire. Un progetto che coinvolga e promuova i valori olimpici e permetta ai giovani di innamorarsi delle discipline della neve: ma il tempo è poco e gli aspetti su cui lavorare sono molteplici, fondamentale poter essere subito operativi».

 

LEGGI LE INTERVISTE AGLI ALTRI CANDIDATI

:: Alessandro Falez

Luca Perenzoni

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