Sci di fondo - 01 dicembre 2022, 10:40

Sci di Fondo - Alcune svedesi pronte a snobbare il Tour de Ski, ma per fortuna Frida Karlsson dovrebbe esserci!

Sci di Fondo - Alcune svedesi pronte a snobbare il Tour de Ski, ma per fortuna Frida Karlsson dovrebbe esserci!

Senza la squadra russa, con i norvegesi pronti a prendersi tutta la scena, come si è visto già a Ruka è fondamentale la presenza della nazionale svedese, che può ovviamente rendere le competizioni più interessanti ed emozionanti. Purtroppo, però, la responsabilità di tenere alto l'interesse per lo sci di fondo in una stagione oggettivamente difficile a causa dell'assenza russa, si scontra con i programmi di preparazione ai Mondiali di Planica di diverse atlete svedesi.

Emma Ribom, che ha vinto la sprint sprint di Ruka, ha già annunciato ad Aftonbladet la sua assenza dal Tour de Ski: «Voglio gareggiare a Davos, poi probabilmente rimarrò in quota e mi allenerò bene lì. Se riuscirò a seguire quindi il mio programma ideale, non correrò il Tour de Ski».

L'evento clou della Coppa del Mondo inizierà in Val Müstair il 31 dicembre e 1 gennaio, passerà per Oberstdorf il 3 e 4 gennaio, per poi chiudersi in Val di Fiemme dal 6 all'8 gennaio. Nell'importante competizione alpina, però, non dovrebbe esserci nemmeno Maja Dahlqvist, che vuole svolgere un periodo di allenamento in contemporanea con il Tour de Ski per far salire la forma in vista del Mondiale di febbraio.
Stesso discorso valle anche per Jonna Sundling, che fin dall'estate ha dichiarato di voler saltare il Tour de Ski. Probabilmente il suo programma non cambierà nonostante la svedese sia stata costretta a saltare l'inizio di stagione a causa di un raffreddore: «Ora tutto è stato rimescolato, quindi dobbiamo sederci e pensare - ha affermato l'allenatore della nazionale Stefan Thomson, che è anche l'allenatore personale di Sundling - ma probabilmente non lo correrà comunque».

Chi non ha ancora deciso cosa fare è Ebba Andersson, che proprio al Tour de Ski ha ottenuto la sua prima vittoria in carriera, imponendosi proprio sull'Alpe Cermis nel 2021: «Vedremo cosa sceglierò di fare. Sarà interessante vedere come risponderà il corpo da qui alle prossime settimane e come ritengo che sarà il modo migliore di andare avanti per il resto della stagione. Non ho una risposta certa al momento».

Sembra invece intenzionata a prendere parte al Tour de Ski una campionessa come Frida Karlsson, che nelle ultime due stagioni ha sempre avuto forti delusioni dalla corsa a tappe alpina. «Il piano A è che corro il Tour de Ski, ma ovviamente c'è anche un piano B, che prevede il contrario. Vedremo come andrà a finire». Ovviamente ci sta non poter dare certezze anche in base alla condizione.

Lo stesso discorso lo hanno fatto anche tre atleti della squadra maschile come Jens Burman, William Poromaa e lo stesso Calle Halfvarsson, che vorrebbe utilizzare il Tour de Ski per trovare buone sensazioni in vista del Mondiale: «Spero di poter andare al Tour de Ski in buona forma, ottenere buoni risultati, tornare a casa e rilassarmi un po'. Avere una buona sensazione verso il Mondiale».

Capiamo e comprendiamo i tanti problemi legati a un calendario ricco di competizioni, anche se va detto che quest'anno la FIS ha cercato di venire incontro alle esigenze degli atleti e si spera possa farlo ancora meglio in futuro. Il Mondiale è un evento importante, ma è anche vero che non si può certo pensare di snobbare la Coppa del Mondo tre anni su quattro, togliendo ogni valore alla competizione. In un anno del genere, dopo la sospensione degli atleti russi, fortemente voluta a gran voce in particolare dagli scandinavi, bisognerebbe anche mostrare un maggiore senso di responsabilità verso il proprio sport.
Dall'altra parte la stessa FIS deve trovare un modo per valorizzare sul serio la Coppa del Mondo, evitando che diventi per alcuni solo una competizione di preparazione a Mondiali o Olimpiadi.
Prima che sia troppo tardi, lo sci di fondo deve rendersi davvero conto di essere in forte pericolo e agire di conseguenza, mettendo anche da parte gli interessi personali per il bene della disciplina.

Giorgio Capodaglio

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