Biathlon - Wierer alla FISI: "Mi trovo bene con la squadra"

È tutto pronto ad Anterselva per l'ultima tappa di Coppa del Mondo di biathlon prima dei Mondiali di Oberhof. È dunque l'opportunità finale per alcuni per competere in Germania: non per Dorothea Wierer, che è naturalmente indiscutibile nello scacchiere azzurro, ma non per questo prenderà il weekend sottogamba. Anzitutto perché si tratta di Anterselva, luogo magico per l'altoatesina (qui due volte oro ai Mondiali 2020). Poi perché il podio in Coppa del Mondo è ancora un obiettivo raggiungibile. In ultimo, per mettersi alle spalle dei giorni neri dal punto di vista emotivo: la sua amica e compagna di nazionale Federica Sanfilippo è stata infatti esclusa dalla squadra per Anterselva, decisione che ha provocato l'addio al biathlon da parte dell'atleta delle Fiamme Oro, difesa proprio da Wierer con uno sfogo sui social.

Nelle parole di presentazione dell'evento, seppur dette alla FISI, la classe 1990 non ha mancato di sottolineare l'importanza del gruppo per le sue prestazioni: «Dovrò cercare di concentrarmi al poligono, perché si sa che è la parte più decisiva. Riesco ancora ad andare a podio e la passione per questo sport è ancora tanta. Mi diverto ad allenarmi col gruppo, e mi trovo bene con la squadra. Riuscire a salire sul podio ti ripaga delle fatiche. È da ottobre che sono lontana da casa, devo rimanere concentrata nonostante sia qui per cercare di dare sempre il massimo».

Un velato messaggio a chi di dovere? Non si può escludere. Certamente Wierer è delusa dal trattamento riservato a Sanfilippo e farà valere il suo peso. Stiamo d'altronde parlando non solo di una delle più grandi azzurre di sempre nella storia degli sport invernali, ma anche di una donna capace di esaltarsi in contesti dove l'entusiasmo collettivo fa la differenza e potrà farla anche in questo weekend. Wierer è infatti l'unica italiana nella storia ad aver vinto ad Anterselva. Da sola, ha conquistato metà dei successi casalinghi della storia della nazionale: gli altri sono arrivati da Johann Passler, Pieralberto Carrara, Renè Cattarinussi e Lukas Hofer.