Sci di fondo | 04 febbraio 2023, 18:05

Sci di Fondo - L'orgoglio di Simone Daprà: "Per me questo risultato significa tanto, prima o poi il duro lavoro paga"

Sci di Fondo - L'orgoglio di Simone Daprà: "Per me questo risultato significa tanto, prima o poi il duro lavoro paga"

Fin dalle categorie giovanili è sempre stato uno degli azzurri dal maggiore potenziale, un punto di riferimento anche per quella determinazione che non gli è mai mancata. Ciò che era mancato fin qui a Simone Daprà era stata la conferma in Coppa del Mondo, faticando sempre a entrare nei trenta. Il trentino, però, non ha mai mollato e ha voluto mettersi in gioco questa estate, scegliendo un percorso diverso e lavorando con la squadra di sede delle Fiamme Oro. La partenza dalla Coppa Italia, qualche difficoltà iniziale, poi i primi risultati nazionali, il passaggio in OPA Cup, dove è salito in vetta alla classifica e il pettorale guadagnato per la Coppa del Mondo.

Oggi, finalmente, il risultato che tutti hanno sempre atteso da Daprà, bravissimo a chiudere 19°. «È stata la mia miglior prestazione in Coppa del Mondo fino a questo momento - ha affermato orgoglioso e raggiante a Fondo Italia - quest'anno ho fatto tanta fatica nelle prime uscite, poi sono riuscito a sbloccarmi e gara dopo gara sono riuscito ad andare meglio per poi arrivare a questa ottima prestazione.
Poco più di quaranta secondi da Golberg, fa ben sperare anche per le prosisme competizioni.
Per me significa tanto, ci si allena moltissimo, si insegue un buon risultato in Coppa del Mondo per poi cominciare a entrare nei trenta con regolarità. È dura, soprattutto quando non va e ti sconforti, ma come dico io "non può piovere per sempre", prima o poi il duro lavoro paga sempre».

Daprà ha voluto anche fare dei ringraziamenti: «Dico grazie al team Italia per gli ottimi sci e il servizio che ci viene dato in ogni singola gara. Poi grazie alle Fiamme Oro, che mi supportano sempre permettendomi di fare questo bellissimo lavoro. Mi sono anche allenato con loro in estate, ringrazio il gruppo e gli allenatori». 

 

Giorgio Capodaglio

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