Biathlon - 28 febbraio 2023, 10:30

Biathlon (VIDEO) - Con Luca D'Incau siamo entrati nella baracca degli skiman azzurri

Credit: Kevin Voigt (grazie a Tommaso Giacomel per la concessione della foto).

Credit: Kevin Voigt (grazie a Tommaso Giacomel per la concessione della foto).

Il biathlon è uno sport molto complesso. Sull’esito di una gara, infatti, possono incidere mille fattori. Ovviamente, prima di tutto, l’atleta deve essere in buone condizioni di forma per lo sci di fondo ed essere mentalmente al cento per cento per il tiro, su cui possono però intervenire sempre altri fattori esterni come nebbia, pioggia, neve e soprattutto vento che può cambiare da un momento all’altro. Per riuscire però a performare al cento per cento serve anche avere dei materiali eccellenti, preparati alla perfezione da chi all’interno della baracca passa la giornata a lavorare e testare, a studiare la neve, capirne le caratteristiche, i cambiamenti dell’ultimo momento e trovare le giuste soluzioni, anche in situazioni estreme.

A Oberhof, lo skiman azzurro Luca D’Incau, forte della sua esperienza ventennale prima nello sci di fondo e poi nel biathlon, che si occupa nel particolare degli sci di Lisa Vittozzi e del vicino di casa Tommaso Giacomel, ci ha aperto le porte dello skiroom, dove assieme a Simone Biondini, Giorgio Di Centa, Christian Favre e Mattia Nicase ha lavorato in Germania per permettere a Wierer, Bionaz, Hofer, Comola, Vittozzi, Giacomel, Auchentaller, Braunhofer, Passler e Zeni di regalare all’Italia tante soddisfazioni.

Allora lasciamoci introdurre da Luca D’Incau in questo primo assaggio del lavoro degli skiman, argomento che poi approfondiremo a fine stagione.
Piccola nota a margine: il servizio è stato fatto nel giorno di pausa del Mondiale, venerdì 17 febbraio, il giorno successivo al bronzo vinto da Vittozzi e Giacomel nella single mixed relay e alla vigilia di una delle giornate più belle della storia del biathlon italiano.

 

 

Giorgio Capodaglio

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