Salto - 19 aprile 2023, 13:00

Salto - Holmenkollen sogna il trampolino aperto tutto l'anno: il Consiglio comunale torna a discutere sulla posa della plastica. La situazione

Salto - Holmenkollen sogna il trampolino aperto tutto l'anno: il Consiglio comunale torna a discutere sulla posa della plastica. La situazione

Holmenkollen, uno dei luoghi più emblematici del mondo degli sport invernali, torna a sognare l'apertura del suo trampolino tutto l'anno, così da rendere fruibile la struttura agli atleti in qualsiasi stagione, estate compresa. Un argomento affatto inedito e di cui si è discusso a più riprese già in passato: il piano del 2010 prevedeva che la collina fosse aperta dodici mesi su dodici, ma 13 anni e due Consigli comunali dopo, Holmenkollbakken risulta ancora inagibile in molti periodi dell'anno.

Kollenhopp e la Norwegian Ski Association hanno lavorato in sinergia per anni al fine di traguardare tale obiettivo, insistendo sulla posa di plastica lungo il trampolino, ma ad oggi non c'è l'approvazione finale da parte del Comune di Oslo, proprietario della struttura, malgrado la medesima Federazione sciistica intenda provvedere al finanziamento.

La testata giornalistica "Nettavisen" spiega che il partito conservatore, quello progressista, quello liberale e quello popolare cristiano danno il loro pieno appoggio all'iniziativa: "Quando si guarda al costo totale della posa della plastica, è quasi assurdo che non sia stata ancora effettuata, soprattutto se si pensa a quanto è stato investito in questo impianto di salto dall'inizio", ha sottolineato il componente del Consiglio comunale Lars Petter Solås.

Erlend Munkeby, manager di Kollenhopp, ha collaborato negli ultimi tre anni con la Ski Association per convincere il Comune di Oslo a mettere plastica riciclata nella struttura nazionale, al fine di creare una pista aperta tutto l'anno per il divertimento di atleti, spettatori e turisti. Addirittura, nel 2020 è stato creato un progetto preliminare assieme a Norconsult, che ha stimato che i costi per l'immissione di plastica a Holmenkollen saranno di circa 30 milioni di corone norvegesi.

A "Nettavisen", Munkeby ha poi spiegato che 15 milioni di corone norvegesi possono essere finanziati mediante fondi poiché Holmenkollen è una struttura nazionale, mentre altri 5 milioni di corone norvegesi provengono dalla compensazione IVA: "I restanti 10 milioni Kollenhopp e la Norwegian Ski Association saranno in grado di ottenerli", ha garantito il manager.

Tuttavia, c'è un "però": il Comune di Oslo ha richiesto l'elaborazione di un progetto preliminare completamente nuovo (dal costo di 3 milioni di corone norvegesi). Ecco quindi che Eirik Lae Solberg, candidato al Consiglio comunale, ha precisato che tocca all'amministrazione comunale trovare una soluzione, dal momento che "vuole un tipo speciale di progetto preliminare. Però, deve costruire sul lavoro già fatto, spendendo qualche centinaio di migliaia di corone per questo".

Intanto, gli atleti della squadra nazionale norvegese in combinata nordica, Jarl Magnus Riiber e Ida Marie Hagen, si dicono entrambi favorevoli riguardo alla posa della plastica. "Holmenkollen è la migliore struttura del mondo e viene utilizzata troppo raramente - ha sottolineato a 'Nettavisen' Riiber -. È in estate che saltiamo di più. In inverno giriamo per le gare di Coppa del Mondo, ma è nei mesi caldi che ci alleniamo. Essere in grado di rendere Holmenkollen una struttura aperta tutto l'anno aumenterà anche il turismo".

Gli ha fatto eco Hagen: "La collina viene utilizzato per due mesi all'anno. Penso che qui avrebbe dovuto esserci della plastica molto tempo fa. Non siamo solo noi atleti di alto livello a usare il trampolino: ci sono anche molti giovani".

Anche il campione olimpico in carica nel salto con gli sci Marius Lindvik spera in un cambiamento: "La plastica ci darebbe l'opportunità di allenarci su grandi piste nella zona di Oslo, tanto in estate, quanto in inverno. Non dovremmo viaggiare fino a Lillehammer o Trondheim. È qualcosa che desidero da anni, ormai. È bello che si parli di realizzarlo".

Francesca Rastello

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