Sci di fondo - 13 giugno 2020, 12:17

Fondo - Martina Bellini ha tanta voglia di ripartire dopo il periodo angosciante vissuto dalla sua Val Seriana: "Tornare ad allenarsi è stato liberatorio"

Lunga intervista alla giovane fondista del Centro Sportivo Esercito, che oltre a raccontare di mesi difficili vissuti dalla sua Clusone, ha parlato tanto di fondo, dalla buonissima ultima stagione agli obiettivi futuri

Foto Credit: Francesco Zucchelli

Foto Credit: Francesco Zucchelli

Ha saputo rialzarsi dopo una stagione difficile, riuscendo lo scorso anno a fare lo step che le era stato richiesto, fino a disputare un Mondiale Under 23 di buon livello. Ora Martina Bellini non vuole fermarsi, è decisa a fare un passo ancora più grande per meritarsi la sua prima convocazione in Coppa del Mondo, come richiesto alle atlete della squadra Milano Cortina 2026, inserite nel gruppo di Renato Pasini.

L’atleta in forza al Centro Sportivo Esercito, non vede l’ora di raggiungere lo Stelvio per partecipare, a partire da lunedì, al primo raduno. Ha voglia e stimoli di allenarsi, ma soprattutto vuole tornare a vivere intensamente le sue passioni dopo un periodo triste, anche per una ragazza dal volto sempre sorridente come il suo. Un incubo, quello del coronavirus, che ha toccato non poco la ventiduenne bergamasca, nativa di Clusone, proprio vicino ai comuni di Nembro ed Alzano Lombardo, tra le zone più colpite dalla pandemia di Covid-19.

Anche di questo Martina Bellini, che ha partecipato a un video realizzato per CluSU, una piattaforma creata per supportare le attività commerciali della sua Clusone, ha parlato nell’intervista che ci ha gentilmente rilasciato. Ovviamente, nelle parole della giovane bergamasca del CS Esercito, anche ampio spazio allo sci di fondo, ai suoi obiettivi e a una squadra Milano Cortina 2026 che le piace.

Ciao Martina. Com’è stato tornare ad allenarsi all’aria aperta dopo il lungo periodo di quarantena?
«È stato liberatorio. In questo lungo periodo a casa ho capito ancora di più quanto sia bello il mio lavoro, che mi consente di passare tanto tempo all’aria aperta ad allenarmi. Il giorno in cui si è concluso il lockdown non avrei mai voluto smettere di correre tra le montagne. Sia chiaro, mi sono sempre allenata anche a casa, ma quando non puoi fare qualcosa che ti piace, hai ancora più voglia di farla. Come sapete sono solita guardare sempre il bicchiere mezzo pieno e provo a farlo anche in questa occasione, sottolineando come questo brutto periodo mi abbia permesso di apprezzare ancora di più ciò che faccio».

Sei della provincia di Bergamo, proprio delle zone maggiormente colpite dall’emergenza coronavirus. Credo che soltanto chi come te abbia vissuto questa situazione così da vicino, possa realmente averne colto la gravità.
«Vero, credo che per rendersi veramente conto della gravità di quanto accaduto, bisogna trovarcisi in mezzo. Mi ritengo fortunata, perché non ho perso alcun parente in questo periodo da incubo. Mio nonno è stato male, ma fortunatamente sembrerebbe essere uscito da questo virus. È stato un periodo angosciante, arrivavano di continuo delle telefonate che ci avvertivano di qualche conoscente o amico di famiglia venuto a mancare. È stato tutto così triste. Avevo molta paura, non per tanto per me, in quanto sono giovane e sana, ma soprattutto per i nonni e miei genitori. Per sicurezza nemmeno potevamo incontrarci o stare a contatto con i nonni. Mi è dispiaciuto tanto, perché erano soli e tristi, ma non potevamo farci nulla. Anche quando nonno è stato male, abbiamo avuto tanta paura, perché purtroppo la situazione era caotica. Alcune persone hanno saputo della scomparsa di un proprio caro anche due giorni dopo l’accaduto. Fortunatamente mio nonno non si è mai aggravato. Ora il peggio sembra essere passato per Clusone e le zone limitrofe, stiamo ripartendo».
    
A proposito di ripartenza, abbiamo visto che hai partecipato anche al video di presentazione di CluSU. Puoi spiegarci di cosa si tratta?
«Alcuni ragazzi della zona hanno creato una piattaforma per rilanciare il commercio dei vari negozi del paese. Clusone è grande, ci sono tanti negozi che hanno sofferto moltissimo in questi mesi, a causa delle chiusure. In questa maniera si può contribuire comprando dei voucher, che consentiranno agli esercizi di ricevere subito liquidità per coprire le spese in questo periodo di emergenza economica. Inoltre, acquistando questi voucher si avrà poi anche diritto a degli sconti presso gli stessi negozi. Io credo sia una bella idea, anche perché ritengo che in un periodo del genere si debba per forza essere innovativi, saper reagire anche usando la fantasia. Quando mi hanno chiesto di partecipare a questo video, non ci ho pensato due volte, perché amo il mio paese e se posso contribuire in qualsiasi maniera ad aiutare, sono molto contenta di farlo».

All’inizio dell’emergenza, tu eri a Oberwiesenthal, dove erano in corso i Mondiali Juniores e Under 23. Eri a conoscenza della situazione?
«Mentre ero in Germania si stava parlando di far diventare Nembro e Alzano Lombardo zone rosse. Qualcosa quindi si sentiva, anche già durante il raduno Pre Mondiale, ricordo che Renato (Pasini, ndr) mi disse che era stato scoperto il primo caso in Lombardia. Se ci ripenso ora, devo ammettere che un po’ tutti avevamo sottovalutato la gravità della situazione, me compresa. Pensavo fosse solo qualcosa in più di una semplice influenza, invece si è rivelata tutt’altro. Allora poi ero concentratissima sul Mondiale, anche se ovviamente ero attenta alle notizie che arrivavano. Il ritorno a casa è stato anche scioccante, in quanto sono tornata il 7 dall’evento iridato e l’8 è iniziato subito il lockdown. In quel momento mi sono resa conto, come tutti, di quanto la situazione fosse seria, anche se non avrei comunque mai immaginato che i mesi successivi sarebbero stati così. In due e tre giorni c’è stato un boom allucinante di casi».

Cambiamo decisamente argomento e andiamo avanti parlando di sci di fondo. Nell’ultima stagione sei riuscita a fare uno step importante rispetto al tuo primo anno da senior. Sei soddisfatta?
«Si, sono proprio contenta di quanto ho fatto. Durante la passata primavera non mi sarei mai aspettata di fare così bene. Magari non sono arrivati risultati roboanti come medaglie o cose del genere, ma per me è stata una stagione importante, quello che ho fatto ha significato tanto. È stata un po’ una rinascita, perché ho ritrovato sensazioni che mi mancavano e voglia di arrivare. Quest’ultima non mi era mai passata, ma quando le cose vanno male, perdi un po’ di fiducia in te stessa, invece ora è tornata la Martina di prima. Sono anche riuscita a fare uno step ulteriore dal punto di vista mentale, che mi ha aiutato tanto. La voglia e la fiducia in quello che fai fanno veramente tanto la differenza. Mi ritengo anche fortunata nell’aver avuto al mio fianco un gruppo di persone con cui sono stata veramente bene, lavorando nel modo giusto e motivandoci a vicenda. Renato poi ha saputo trasmetterci tanta passione e grinta. Il resto è stato solo una conseguenza di tutto questo».  

Ai Mondiali Under 23 sei apparsa motivatissima, forse anche per l’esclusione della stagione precedente. Ho in mente l’immagine della sprint, quando sei caduta ma non ti sei arresa, ripartendo subito a tutta nel tentativo di recuperare.
«Vero, ma lì mi sarei davvero mangiata le mani (ride, ndr). Avevo fatto una bella qualificazione, seppure avessi perso tempo per un sorpasso. Non riuscivo ad accettare di buttare via una gara così. Poi si, sono arrivata in Germania con tanta voglia di rivincita, volevo dimostrare agli altri e soprattutto a me stessa, che la Martina dell’anno precedente era stata solo un caso, un momento di difficoltà, e che ho tanto da dare e dimostrare. Penso si sia visto. Ho tanta voglia di fare bene e anche essere entrata quest’anno a far parte di un progetto che porta il nome dell’Olimpiade del 2026, è importante per me, perché rappresenta un’opportunità da cogliere assolutamente».

Il gruppo Milano Cortina 2026 guarda ovviamente al futuro ma anche all’immediato presente, visto che uno degli obiettivi a breve e medio termine è quello di guadagnarsi delle convocazioni per la Coppa del Mondo.
«Non nascondo che sarà il mio principale obiettivo della prossima stagione. Da quando ho iniziato a sciare spero di gareggiare in Coppa del Mondo, lì voglio arrivare e ovviamente non solo partecipare. Far parte di questo progetto, quindi, è bello ma rappresenta anche una grande responsabilità. Anche perché non avendo ancora esordito in Coppa del Mondo, non so neanche cosa aspettarmi, la vedo ancora una cosa grandissima, ma che voglio troppo raggiungere. Sono davvero strafelice di fare parte di questa squadra, non soltanto perché mi piace tantissimo essere in gruppo con queste compagne, ma anche in quanto vedo che la FISI crede in me e nelle mie potenzialità, così come ha sempre fatto il Centro Sportivo Esercito. Ciò mi dà grandi stimoli».  

Avrai in squadra atlete come Ganz, Comarella e la tua amica Franchi, che saranno un bel punto di riferimento.
«Sicuramente sarà un grande vantaggio allenarsi con loro, in quanto sono tutte atlete molto competitive. Ma anche Cristina (Pittin, ndr) e Nicole (Monsorno, ndr) lo sono. Insomma ho tutte compagne giovani e forti, che sicuramente rappresentano uno stimolo per me. Sono convinta di poter migliorare molto allenandomi con esse. Poi mi trovo bene con tutte loro e anche questo è un bel vantaggio, in quanto è fondamentale fare gruppo. Non vedo l’ora di andare sullo Stelvio, sono curiosa di allenarmi con Cate (Ganz, ndr) e Anna (Comarella, ndr)».

In squadra si riforma il quartetto che nel 2017 vinse lo storico argento nella staffetta femminile di Mondiali Juniores: Bellini, Comarella, Franchi, Pittin.
«È bellissimo, come lo è stato già ritrovarsi tutte e quattro al recente Mondiale Under 23. Un pomeriggio eravamo in camera assieme e ci siamo messe a riguardare tutte le foto e i video di quel giorno. Avevamo gli occhi lucidi. A volte, quando mi capita di ripensare a quel momento, sento di avere una nuova carica, perché penso a quanto sia stato bello vivere quelle emozioni e ho voglia di averne tante altre del genere».

Ancora una volta a guidarti ci sarà Renato Pasini.
«Sono assolutamente contenta di averlo, anche perché lui è stato un tassello molto importante della mia crescita, mi ha aiutato tanto. Avendo poi già lavorato assieme negli ultimi due anni, mi conosce benissimo, sa quali sono i miei punti di forza e quelli deboli. Inoltre sa come prendermi e dirmi le cose. Ciò mi aiuta tanto. Con lui mi sono sempre trovata benissimo»

Giorgio Capodaglio

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