Biathlon - 28 ottobre 2020, 13:40

Biathlon - Hofer sulla squalifica di Ustyugov: "Dopo dieci anni bronzo o argento mi cambia poco, ma è un risultato importante nella lotta al doping"

L'azzurro potrebbe ricevere l'argento per la mass start mondiale del 2011 che chiuse al terzo posto e fa una battuta a Tarjei Bø, quel giorno quarto: "Magari organizzeremo una piccola cerimonia di premiazione tra noi"

Biathlon - Hofer sulla squalifica di Ustyugov: "Dopo dieci anni bronzo o argento mi cambia poco, ma è un risultato importante nella lotta al doping"

La decisione della Divisione Antidoping del TAS di cancellare i risultati ottenuti da Evgeny Ustyugov dal gennaio 2010 al termine della stagione 2013/14 ha avuto delle conseguenze anche sul medagliere dei Mondiali di Khanty Mansiysk 2011, oltre che sulle Olimpiadi di Vancouver e Sochi.

Qualcosa cambia anche per l’Italia, in quanto nell’evento iridato russo Lukas Hofer vinse un bellissimo bronzo alle spalle di Svendsen e proprio Ustyugov. Una gara memorabile, emozionante fino all’ultimo, con l’azzurro del CS Carabinieri che fu splendido protagonista fino alla vittoria del bronzo, dopo aver lottato tutta la gara anche per vincere.
Con la squalifica del russo, che deve essere confermata però in appello, l’azzurro in questo momento si ritrova quindi una medaglia d’argento, mentre il bronzo passa a Tarjei Bø, quarto quel giorno.

A Fondo Italia, Lukas Hofer ha commentato la notizia: «Personalmente passare dal bronzo all’argento non mi cambia tanto – ha ammesso l’azzurro che si prepara ad affrontare la sua tredicesima stagione in Coppa del Mondo – sarebbe stato sicuramente peggio se fossi arrivato quarto e oggi mi ritrovassi una medaglia di bronzo senza avere avuto la possibilità di partecipare alla cerimonia di premiazione. Sono però contento che alla fine siano andati avanti fino in fondo alla ricerca della verità. È un altro risultato importante per la battaglia contro il doping. Spero che quanto accaduto sia un chiaro segnale per tutti del fatto che chi usa delle sostanze proibite non può mai sentirsi al sicuro pensando di averla fatta franca».

Al di là di come andrà l’appello, che sia bronzo o argento, le emozioni vissute quel giorno a Khanty Mansiysk non cambieranno nel cuore e nella testa dell’esperto biatleta azzurro: «Alla fine è difficile che le emozioni cambino. Chi ha visto quella mass start ricorda che Tarjei Bø, Svendsen ed io disputammo tutta la gara in testa, per cui rimarrà sempre indimenticabile. Ecco, credo che adesso il podio sia proprio quello giusto, perché se guardate è primo Svendsen, poi secondo io e terzo Tarjei, che fu protagonista per tutta la gara così come fece per tutta quella stagione. Ovviamente, non so se la gara sarebbe andata diversamente senza Ustyugov al via, ma quello ormai non conta, sono già passati dieci anni. In ogni caso, come detto in precedenza, per me è importante aver festeggiato la medaglia già lì e non adesso».

Diversa la situazione di Tarjei Bø, che invece quel giorno non salì sul podio. Lukas Hofer, che se la sentenza venisse confermata in appello dovrebbe consegnare al norvegese quella medaglia che custodisce da dieci anni per ricevere l’argento da Ustyugov, chiude con una battuta: «Se la sentenza sarà confermata, possiamo magari organizzare una piccola cerimonia di premiazione io e Tarjei Bø. Io gli porto il mio bronzo, sperando che mi arrivi l’argento». 

Giorgio Capodaglio

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