Combinata - 17 dicembre 2020, 11:06

Combinata Nordica - Il primo PCR della Coppa del Mondo femminile va all'Italia con una super Annika Sieff

La giovanissima trentina, classe 2003, si è imposta nel PCR mattutino di Ramsau; bene anche Dejori e Gianmonea, rispettivamente quinta e sesta; alle spalle della trentina le favorite

Combinata Nordica - Il primo PCR della Coppa del Mondo femminile va all'Italia con una super Annika Sieff

Con il PCR di Ramsau è ufficialmente iniziata la prima storica edizione della Coppa del Mondo femminile di combinata nordica, un evento che ha catturato anche molta attenzione da parte dei media.

L’inizio non poteva essere dei migliori per l’Italia, perché il primo PCR della storia ha visto imporsi un’italiana, Annika Sieff . Straordinaria è stata infatti la prestazione della giovanissima trentina. La diciassettenne, tesserata da aggregata per le Fiamme Oro, ha fatto un bellissimo salto sfruttando al meglio la compensazione e ricevendo anche degli ottimi voti dai parte dei giudici che ne hanno apprezzato all’atterraggio. L’azzurra ha quinti fatto saltare il banco mettendosi alle spalle le norvegesi Gyda Westvold Hansen, cugina di Johaug, e Mari Leinan Lund, entrambe penalizzate dai voti dei giudici, ma che hanno veramente la possibilità di saltare molto in là, mentre quarta ha concluso la grande favorita della vigilia Tara Geragthy-Moats, che non ha trovato la distanza che cercava. Se si utilizzasse il PCR, Sieff partirebbe nell'inseguimento con distacchi che andrebbero dagli 11 e i 24 secondi.

Molto bene anche le altre due azzurre, chiaro segnale che il team di Ivo Pertile ha svolto un ottimo lavoro. Quinta ha infatti chiuso la 2002 Daniela Dejori e sesta la “veterana” Veronica Gianmoena, che partirebbero con distacchi di 25” e 27”.

Domani mattina la gara vera e propria con il segmento di salto la mattina, seguito poi dall’inseguimento di fondo. Favorita la statunitense Tara Geraghty Moats con le norvegesi, ma già vedere le azzurre così competitive e Sieff segnare la storia vincendo il primo PCR regala più di un sorriso. 

Giorgio Capodaglio

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