Biathlon - 14 febbraio 2021, 19:52

Biathlon - Michela Carrara: "Avevano ragione mio zio Pieralberto e Patrick Favre a dirmi di tenere duro"

La valdostana ha raccontato un episodio accaduto in estate quando si era infortunata alla clavicola: "Mi dissero che nella loro carriera avevano avuto delle ottime stagioni dopo aver accusato problemi fisici"

Biathlon - Michela Carrara: "Avevano ragione mio zio Pieralberto e Patrick Favre a dirmi di tenere duro"

Dopo aver ottenuto i primi punti in Coppa del Mondo con il 23° posto nella sprint di sabato, Michela Carrara si è confermata nella pursuit giungendo al traguardo 38ª nonostante cinque errori al tiro.

Una bella prestazione, quindi, quella della valdostana che ha dimostrato di avere oggi il passo da Coppa del Mondo. Importante è stata la fiducia che in lei hanno riposto i tecnici azzurri già nel corso della passata stagione, permettendole di fare esperienza. Oggi nonostante tante difficoltà fisiche in preparazione, Carrara sta raccogliendo i frutti del suo lavoro e della sua perseveranza, tanto da chiudere oggi con un ottimo dodicesimo tempo sugli sci e un ultimo giro di altissimo livello.

Seppur dispiaciuta per gli errori al tiro, la valdostana del Centro Sportivo Esercito è molto soddisfatta degli evidenti miglioramenti sugli sci, che le permettono di poter ambire a buoni piazzamenti. «Sono molto contenta di essere andata ancora a punti - ha ammesso l'azzurra a Fondo italia - certo al tiro potevo fare meglio, soprattutto il doppio errore nella terza serie non ci stava, ma sono molto contenta della mia condizione sugli sci».

Come avevamo ricordato già sabato, Carrara ha vissuto un'estate piuttosto travagliata, soprattutto a causa dell'infortunio alla clavicola che non le aveva permesso di sfruttare al meglio l'occasione di allenarsi con campionesse come Wierer e Vittozzi. La valdostana ha saputo reagire e ha svelato che due grandi campioni del passato l'hanno aiutata. «Quest’estate, quando mi sono rotta la clavicola, mi sono stati tutti molto vicini e due campioni come mio zio Pieralberto (Carrara, ndr) e Patrick Favre (oggi allenatore della Francia, ndr) mi hanno detto di tenere duro, che nella loro carriera hanno avuto ottime stagioni dopo problemi fisici. Devo dire loro che avevano ragione, perché anche io in questi giorni sto raggiungendo la mia migliore forma fisica».

 

Giorgio Capodaglio

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