Combinata - 27 febbraio 2021, 23:04

Oberstdorf 2021 - Sieff, Dejori e Prinoth dopo la prima della combinata nordica femminile: "Che bello essere qui"

Le tre giovani azzurre hanno partecipato alla prima storica gara femminile di combinata nordica in un Mondiale; i risultati sono stati anche positivi

Oberstdorf 2021 - Sieff, Dejori e Prinoth dopo la prima della combinata nordica femminile: "Che bello essere qui"

È sta una giornata storica per la combinata nordica, che ad Oberstdorf ha assegnato per la prima volta il titolo iridato femminile. Alla prima assoluta l’Italia si è comportata piuttosto bene con due atlete nelle sette, Annika Sieff e Daniela Dejori, e Lena Prinoth 22ª alla sua prima stagione dopo due anni di stop per un’operazione alla schiena.

Tanta l’emozione delle tre giovani azzurre, che sono apparse però anche ben determinate a crescere tanto assieme alla loro disciplina, consapevoli che si è solo all’inizio ed essendo tutte molto giovani hanno grandi margini di crescita.

Ecco cosa hanno dichiarato a Fondo Italia dopo la gara.

Annika Sieff (Fiamme Oro) 6ª: «Sinceramente mi aspettavo di più sul trampolino, ma sono molto contenta di come sono andata sugli sci stretti perché sono andata più forte rispetto alle ultime gare, quindi sono molto contenta di ciò che sono riuscita a fare. Sono soddisfatta del mio piazzamento, un sesto posto è un bellissimo rispettato. Ho un po’ di amaro in bocca perché se in gara avessi portato il salto che è nelle mie corde, avrei potuto fare qualcosa in più. Cosa è successo nel salto? Nei giorni precedenti, in occasione dei salti di allenamento mi hanno sempre abbassato la partenza di due stanghe rispetto a coloro che mi precedevano. Questa mattina, invece, ciò non è stato fatto e mi sono trovata in un gate di partenza troppo alto per me. Ho fatto un salto molto lungo, rischiando anche di cadere dopo 102,5 metri. Nel salto di gara ero ancora un po’ intimorita così non sono riuscita a dare il cento per cento, pur dimostrando un buon livello. Il futuro? Sicuramente c’è molto da lavorare nel fondo, che è il mio obiettivo nei prossimi anno. Sul trampolino quando sono in forma so cosa posso fare, mentre sul fondo posso solo migliorare».
 
Daniela Dejori (Sci Club Gardena) 7ª: «È veramente una sensazione incredibile essere qui, avere anche noi donne la possibilità di disputare un Mondiale. Negli ultimi anni il nostro movimento si è sviluppato così velocemente che quasi non ho ancora realizzato di essere qui, che anche noi donne gareggiamo per la Coppa del Mondo e i Mondiali, competizioni viste solo in televisioni pensando a quanto sarebbe stato bello un giorno potervi partecipare. Adesso siamo qui, abbiamo fatto la gara e sono arrivata settima, piazzamento che sinceramente non mi aspettavo anche pensando ai Mondiali Junior. Sono molto soddisfatta, soprattutto se torno sulle difficoltà avute nella passata stagione quando quasi non vedevo una via d’uscita, nel salto facevo tanta fatica. Sono contenta che in gara sono riuscita a mostrare le mie qualità nel salto che non sempre riesco a mostrare. Non mi sarei aspettata di fare così bene oggi, perché nei giorni precedenti non avevo trovato il giusto ritmo sul trampolino. Nel salto di prova ho però preso fiducia e capito che posso farcela e sono quella che ha saltato bene a Ramsau. Su cosa voglio lavorare? La costanza sul trampolino perché non voglio correre il rischio di poter saltare anche solo 70 metri se va male, oppure 95 se va bene. Voglio avere un livello più costante».
    
Lena Prinoth (Sci Club Gardena) 22ª: «Ho avuto una grande operazione alla schiena che mi ha costretta a restare ferma due anni. Ho lavorato tanto facendo di tutto per ritornare. Sono contenta di avercela fatta, anche se manca ancora tanto per essere al top. Sono fiduciosa che ci arriverò prima o poi. In primavera ero triste e delusa quando avevo visto di non essere stata inserita in squadra, ma il mio allenatore ha fatto tanto affinché potessi comunque allenarmi con le mie amiche e questo mi ha aiutata tantissimo ad arrivare fin qui. Per me è stato bellissimo già poter tornare a gareggiare, essere qui, saltare e partecipare a questo storico evento. L’obiettivo? Prima di tutto voglio guarire del tutto dai problemi alla schiena e non avere più dolori per allenarmi tanto e con molta determinazione finché non arrivo al top, perché io punto sempre molto alto».

Giorgio Capodaglio

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