Sci di fondo - 06 ottobre 2021, 17:24

Sci di Fondo - Il resoconto del raduno delle squadre maschili tra Lavazè e Stelvio

Fulvio Scola, allenatore della Squadra A, e Stefano Saracco, allenatore del Gruppo Milano-Cortina 2026, hanno parlato a Fondo Italia del lungo raduno che si è svolto tra Lavazè e Stelvio.

Sci di Fondo - Il resoconto del raduno delle squadre maschili tra Lavazè e Stelvio

Sono tornate a lavorare assieme le squadre maschili “A”, allenata da Fulvio Scola, e “Milano-Cortina 2026”, guidata da Stefano Saracco. Nel corso delle due settimane, che ha visto i due gruppi allenarsi prima a Lavazè, a 1800 metri, poi salire ulteriormente allo Stelvio, indossando nuovamente anche gli sci, gli atleti hanno svolto allenamenti a diverse intensità, prima di raggiungere Feltre per la Sportful.
Non è mancato, come capita spesso in questo periodo, qualche contrattempo sotto forma di piccoli infortuni, che hanno frenato Simone Daprà, mentre Michele Gasperi è tornato in gruppo dopo aver risolto il problema allo scafoide, Lorenzo Romano e Martin Coradazzi sono riusciti a recuperare da altre problematiche. Ivan Mariani ha dovuto invece lasciare il raduno per un altro motivo, dal momento che sta seguendo il corso allievi dell’Arma dei Carabinieri, avendo appena vinto il concorso per essere arruolato nel corpo sportivo.

Di seguito vi proponiamo i resoconti sul raduno da parte di Fulvio Scola e Stefano Saracco.

Fulvio Scola: «Nei cinque giorni a Lavazè, abbiamo sfruttato molto bene la pista di skiroll a 1800 metri e le grandi possibilità di allenamento che vengono offerte da questa località.  Abbiamo lavorato tanto sulle intensità più alte ed effettuato anche dei test di verifica della condizione dei ragazzi. La domenica ci siamo quindi spostati allo Stelvio e abbiamo passato quasi una settimana a una quota ancora più alta, puntando molto sugli sci, sui volumi e intensità più basse al mattino. Al pomeriggio abbiamo fatto corsa e skiroll più in basso. Purtroppo ha avuto un piccolo problema Simone Daprà, che ha saltato anche la Sportful ma niente di grave, sta già recuperando. Le condizioni della neve erano buone, anche se abbiamo sciato sopra i 3000, quindi in condizioni di affaticamento. Per quanto riguarda la gara di domenica, non tutti hanno reso alla stessa maniera, ma è una cosa anche normale in questa fase della preparazione. Loro stessi ne sono consapevoli e per questo sono tranquilli e aspettano con fiducia le prime gare sulla neve, nelle quali vogliono mostrare il loro valore e raccogliere i frutti di quanto fatto. Ancora una volta abbiamo lavorato tanto assieme al gruppo di Saracco, avendo un programma identico. Ci tengo a ringraziare l’intero staff, gli skiman, il medico, il preparatore Perri e la fisioterapista Maffei, che hanno portato tanta professionalità e una ventata di entusiasmo nel nostro mondo. È piacevole lavorare con loro, anche perché mi danno feedback importanti sul loro campo e sulla gestione del gruppo. Ora una settimana di scarico, poi si riparte».

Stefano Saracco: «Nella prima parte, a Lavazè, ci siamo allenati a una quota simile a quella che si troverà a Pechino. Soprattutto per la Squadra A, è importante fare allenamenti specifici a quelle quote. Abbiamo svolto i soliti lunghi, diversi lavori in pista, corse e skirollate. In pista abbiamo anche effettuato un lavoro in crescendo di intensità, partendo da medio e arrivando al massimo, sfruttando un tratto di pista da 1,5 km. I ragazzi dovevano fare sei o sette prove individuali, cercando di aumentare a ogni prova l’intensità, senza alcun controllo cardio o tempo. Un lavoro che si basava sulle loro sensazioni, soprattutto per i miei era una prova organizzata affinché inizino a conoscersi meglio.  
Nella seconda settimana, allo Stelvio, abbiamo sciato su una pista da 2,3 km e in buone condizioni. Lì abbiamo lavorato tanto sul volume, mentre nel pomeriggio ci allenavamo con corsa e skiroll. Ho sempre voluto che controllassero i ritmi, restando sul medio massimo soglia, senza mai andare fuori giri. Dopo agosto e settembre , nei quali si sono disputate un po’ di gare, siamo tornati a fare del volume, allenandoci a ritmi più blandi.
Il raduno è andato bene, abbiamo recuperato un po’ di infortunati. Michele (Gasperi, ndr) che aveva problemi allo scafoide, è ora a pieno regime. Sta lavorando bene, anche se deve recuperare un po’ di forza nella parte alta. Sono rientrati anche i problemi alla schiena di Ivan Mariani, che si era bloccato agli Italiani. Lui però sta ora facendo il corso allievi dell’Arma dei Carabinieri ed è molto impegnato, ma nel prossimo raduno sarà con noi. Hanno risolto i loro problemi anche Coradazzi e Romano.
Domenica abbiamo avuto la Sportful, nella quale alcuni sono andati meglio rispetto ad altri. Ma questa gara va presa per ciò che vale, in quanto eravamo reduci da queste dure settimane di allenamento».  


Giorgio Capodaglio

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