Olimpiadi - 14 luglio 2022, 16:54

Flavio Roda scioglie ogni dubbio: "Mi ricandido alla presidenza della FISI"

Flavio Roda scioglie ogni dubbio: "Mi ricandido alla presidenza della FISI"

"Mi ricandido". Flavio Roda esce allo scoperto e scioglie ogni dubbio a tre mesi dall'Assemblea Elettiva, annunciando in una interessante intervista a Sciare Magazine la sua candidatura alle prossime elezioni.

Presidente della FISI da ormai dieci anni, dopo aver vinto le elezioni nel 2012, Roda vuole affrontare quello che sarebbe il suo terzo mandato e mezzo, che lo porterebbe a guidare lo sci italiano fino alle Olimpiadi. «Non mi piace il clima che si sta creando - ha esordito Roda - soprattutto sui social, dove non prevale il pensiero, ma l’insulto, l’offesa fino alla minaccia. Addirittura, con un alone di sospetto. Tutti hanno diritto di criticare, ma leggere determinate parole in ambito sportivo è davvero deplorevole. Indubbiamente i Giochi fanno da calamita anche per chi vuole diventare Presidente - ha aggiunto successivamente - il viaggio che sta per intraprendere la FISI verso Milano-Cortina 2026 offre stimoli non indifferenti. Sinceramente a me di finire sui giornali proprio non interessa e non l’ho mai cercato. L’unica cosa che conta è che la Federazione funzioni, motivo per cui mi ero messo a disposizione nel 2012 in uno dei periodi peggiori, a livello gestionale, di via Piranesi. Se sono intenzionato a ricandidarmi? Si, possiamo dirlo».

Negli ultimi mesi si è parlato tanto della candidatura di Roda per un nuovo mandato, in quanto molti alcuni sottolineato il fatto che una sua nuova vittoria lo porterebbe a sforare il limite dei tre mandati. Il presidente della FISI ha per la prima volta detto la sua su questo argomento: «Ho accettato di rilasciare questa intervista perché credo sia giusto che gli appassionati conoscano alcune realtà della federazione delle quali probabilmente non sono a conoscenza. Ma questo è anche uno dei punti che evidentemente provoca in qualcuno esternazioni che superano il diritto di critica. Fare il presidente della FISI per me non è una ragion di vita, tantomeno una malattia. Sono qui tutti i giorni per il bene dello sport, dello sci azzurro. Non ho la bacchetta magica e commetto errori, d’altra parte si sa, nello sci capita di inforcare. Come tutti ho le mie idee e le mie insicurezze, ma di una cosa sono assolutamente certo: non mi tiro mai indietro quando devo metterci la faccia e non ho problemi a cambiare opinione quando mi accorgo di aver preso la direzione sbagliata. Potrà sembrare anche banale, ma cerco di dare in piena onestà il mio contributo sfruttando l’esperienza. Il mio punto di vista sulla questione, è questo: quando nel 2018 è uscita la nuova Legge del Coni che ha sancito la regola dei tre mandati, le federazioni hanno utilizzato una norma transitoria. Tutte, tranne la Fisi, perché era andata in Assemblea elettiva appena due mesi dopo l’entrata in vigore. Secondo noi, anche la Fisi ha diritto di esercitare tale norma transitoria. La chiudo qua! Per ora la mia più grande preoccupazione è portare al meglio la federazione fino all’Assemblea. E lo farò con tutte le mie forze fino all’ultimo giorno. Poi, saranno gli Sci Club a decidere chi votare».

Nell'intervista Roda ha anche ammesso di avere dei rimpianti dopo questi primi dieci anni di presidenza: «Sono tanti. La Fisi è così complessa che l’errore ti aspetta dietro l’angolo. Capita di ostinarsi su progetti di cui ti innamori ma che poi non restituiscono risultati. A volte te ne accorgi dopo averci sbattuto il muso troppe volte. E allora la critica ti aiuta a capire e diventa utile. Purtroppo, non sempre è costruttiva. E questo capita quando chi parla si ferma alle apparenze, senza conoscere poco o nulla della Federazione».

Tanti gli argomenti affrontati dal presidente Roda nella bella intervista rilasciata al collega Marco Di Marco di Sciare Magazine. Vi invitiamo a leggerla al seguente link (clicca qui), perché si è parlato anche delle casse della FISI, dello stato di salute della Federazione, degli atleti che si allenano nei team privati, del caso Marsaglia, dei giovani, del peso internazionale della FISI e tanto altro.

G.C.

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