Biathlon - 22 novembre 2022, 17:00

Biathlon - Jonne Kähkönen spinge le azzurre: "In gara comportatevi come in allenamento e potremo competere per i primi posti anche in staffetta"

Foto Credit: Dmytro Yevenko

Foto Credit: Dmytro Yevenko

È stato senza dubbio uno dei personaggi che più hanno attratto l'attenzione degli appassionati italiani nel corso dell'estate. Era tanta la curiosità di scoprire le idee e l'approccio al lavoro di Jonne Kähkönen, scelto come allenatore di tiro per il gruppo femminile della nazionale azzurra di biathlon, chiamato anche ad aiutare Lisa Vittozzi a tornare nelle posizioni di classifica che merita uno splendido talento come quello della sappadina. In questi mesi il tecnico finlandese ha conquistato tutti, atlete e colleghi, non soltanto per le sue idee ma anche per un atteggiamento sempre positivo, capace di ispirare fiducia.

Ora arriva il momento più importante, quello della pista. L'inizio sarà tutt'altro che banale, dal momento che Kähkönen farà l'esordio ufficiale nella squadra italiana in Coppa del Mondo proprio nella sua Finlandia.
Di questo e delle sue aspettative in vista della stagione azzurra, l'esperto allenatore finlandese ha parlato a Fondo Italia, dedicandoci un po' del suo tempo libero prima di tuffarsi in questa prima parte di stagione molto impegnativa. 

Buon pomeriggio Kähkönen. È arrivato il momento del suo debutto con la nazionale italiana, che avverrà proprio in Finlandia. Può descriverci le sue emozioni?
«Non vedo davvero l'ora che inizi la stagione. Sono sempre emozionato alla vigilia delle prime gare, ma quest'anno in particolare perchè è la mia prima stagione con la squadra italiana e, come diceva lei, l'esordio sta accadendo proprio in Finlandia. Sono curioso di vedere a che punto siamo dopo la prima estate di allenamenti insieme e spero che potremo vivere una buona esperienza in Finlandia, dentro e fuori la pista».

Può dirci come è andata l'ultima parte della preparazione?
«La parte conclusiva è andata bene. Abbiamo fatto un raduno di due settimane a Beitostølen, in Norvegia, dove, anche se le condizioni erano un po' difficili, siamo riusciti a svolgere tutto l'allenamento programmato. L'unica modifica al piano originale è stata l'aver saltato le gare di apertura della stagione norvegese, a Sjusjøen, a causa delle condizioni, in quanto avevano la pista aperta solo per le competizioni e non avremmo così avuto la possibilità di allenarci al di fuori delle gare». 

Quali sono le sue aspettative per la prima parte della stagione?
«Mi piacerebbe vedere le atlete comportarsi in gara come hanno fatto in allenamento. È sempre una sfida per un atleta ripetere ciò che ha fatto in allenamento, senza cercare di strafare, rendendo le cose più difficili. Se le atlete riescono a farcela, penso che abbiamo buone possibilità di competere per i primi posti nella staffetta femminile, ad esempio. Dal punto di vista individuale, le atlete più esperte come Doro e Lisa dovrebbero essere competitive con le migliori atlete del mondo e dalle più giovani, invece, mi aspetto innanzitutto che mostrino di essere capaci di qualificarsi costantemente agli inseguimenti e di poter iniziare a ottenere punti in Coppa del Mondo. Un passo per volta (ci dice in italiano, ndr)».

Come ci ha detto in precedenza, siete stati costretti a saltare le gare di Sjusjøen. Crede che non aver avuto la possibilità di gareggiare prima dell'esordio possa penalizzarvi nelle prime competizioni?
«Non lo vedo come un problema, perché l'altra faccia della medaglia è che siamo stati in grado di svolgere esattamente il tipo di allenamento che volevamo. Allo stesso tempo, penso che nella prima settimana di competizioni ci saranno dei risultati particolari, dovuti ad atleti e squadre in fasi diverse di preparazione. Ciò vale anche per noi; alcune gare disputate già prima dell'inizio della stagione di Coppa del Mondo, possono aiutare a trovare il giusto modo di lavorare in situazione di gara».

Come può immaginare, ci sono molte aspettative su Lisa Vittozzi. Cosa le suggerirà alla vigilia della prima tappa?
«Lo stesso di cui abbiamo parlato sin dal primo raduno a Viareggio: concentrarsi sul proprio lavoro e riuscire a eseguirlo nel miglior modo possibile ogni giorno, senza pensare troppo ai risultati. Se esso è di buon livello, i risultati arriveranno automaticamente».

Nell'ultimo raduno ha avuto modo di essere al fianco anche degli allenatori della squadra maschile e dei tecnici dei materiali. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa del clima che si è creato all'interno del team italiano.
«L'intero team lavora davvero bene insieme e tutti possono sentirsi a casa. Mi sento molto grato e fortunato di far parte di questa fantastica squadra, la nostra famiglia del biathlon italiano». 

Giorgio Capodaglio

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