Sport vari - 14 giugno 2023, 07:00

Riforma dello Sport, cosa cambia dal 1° luglio per sci club e società? Novità e costi

Riforma dello Sport, cosa cambia dal 1° luglio per sci club e società? Novità e costi

Cosa cambia dal 1° luglio 2023 con la Riforma dello Sport per sci club e società? Il Consiglio dei Ministri del 31 maggio scorso ha approvato in sede di esame preliminare lo schema di decreto contenente le nuove disposizioni integrative e correttive per la riforma.

In particolare, essa comporterà alcune novità in materia di lavoro sportivo, nonché di enti sportivi professionistici e dilettantistici rispetto alla precedente versione del provvedimento di legge. L'entrata in vigore del decreto legislativo 36/2021 è stata confermata per l'inizio del prossimo mese.

Nella fattispecie, il governo ha ulteriormente declinato la figura del lavoratore sportivo - riconoscendogli specifiche tutele sanitarie, assicurative e previdenziali in base all'inquadramento del relativo rapporto di lavoro -, prevedendo che si tratti di un atleta, allenatore, istruttore, direttore tecnico, direttore sportivo, preparatore atletico e direttore di gara che esercita l'attività sportiva verso un corrispettivo "a favore di un soggetto dell'ordinamento sportivo".

Non solo: sono inclusi nel novero anche i tesserati che svolgono verso un corrispettivo le mansioni rientranti tra quelle necessarie per lo svolgimento di attività sportiva, con esclusione di quelle di carattere amministrativo-gestionale.

Chi è escluso, dunque? Alcuni esempi: gli ingegneri che svolgono attività di omologazione di impianti sportivi, gli avvocati che espletano le funzioni di componenti gli organi di Giustizia sportiva o la Procura federale, i medici dello sport che esercitano la loro attività sanitaria in ambito sportivo.

Inoltre, in sede di modifica il Governo ha innalzato a 24 ore - escluso il tempo dedicato alle manifestazioni sportive - la durata massima settimanale delle prestazioni di lavoro sportivo per le quali vige una presunzione di contratto di lavoro autonomo, anche nella forma della co.co.co.

Alla luce di questi cambiamenti, quale scenario si prospetta per gli sci club? Di fatto, con gli allenatori potrà essere stipulato un contratto di natura subordinata oppure regolare il rapporto mediante fattura emessa dai tecnici liberi professionisti. Però, in caso di lavoro autonomo nella forma di co.co.co, i costi aumenteranno: due terzi saranno a carico del datore di lavoro, un terzo, invece, a carico del lavoratore.

Tradotto: economicamente, uno sci club si troverebbe a pagare all'incirca il 25 per cento in più rispetto agli anni precedenti. Certo, c'è la scuola sci che può fare da "materassino", ma in tal caso i costi ricadrebbero su di essa e sui club, fors'anche sulle famiglie. Non esattamente la soluzione ideale per un comparto messo a dura prova negli ultimi anni dalla pandemia e dall'incremento del costo di vita a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina...

Alessandro Nidi

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