Le difficoltà che un comitato organizzatore incontra nel suo percorso per la realizzazione di Giochi Olimpici sono annose e sono sotto gli occhi di tutti. Dalla stesura della candidatura, alla costruzione delle strutture, gli organizzatori si scontrano con sfide sempre più difficili e che rispondono ad esigenze di molte istanze diverse e non sempre conciliabili: dalla sostenibilità economica a quella climatica, fino all’impatto sociale dei giochi sull’intera comunità locale e l’eredità sui movimenti sportivi nazionali.
Per questa ragione il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha pubblicato un nuovo dossier che, nelle sue intenzioni, aiuterà le future città o località ospitanti ad organizzare le Olimpiadi e altri eventi su larga scala. Il manuale è composto da 82 pagine ed è stato redatto in collaborazione con l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) con cui il CIO collabora ormai dal 2019. Già lo scorso anno, le due organizzazioni hanno lavorato insieme su una serie di webinar che offrivano indicazioni su come gestire un evento sportivo.
Da questa ormai lunga collaborazione nasce questo fascicolo che è progettato, come riporta insidethegames.biz, "per aiutare i comitati organizzatori di eventi internazionali su larga scala a orientarsi e gestire la complessità dell'ospitare questi progetti e contribuire a mitigare i rischi”. Per la sua redazione sono stati consultati i Comitati Organizzatori di Parigi 2024, Milano Cortina 2026 e Los Angeles 2028, ma sono state raccolte anche le opinioni dagli organizzatori dei Giochi Olimpici Giovanili Estivi 2026 di Dakar attraverso dei sondaggi.
Il manuale si avvale, inoltre, anche di case-studies risalenti alle Olimpiadi invernali del 1994 tenutesi a Lillehammer.
"Fino ad ora ci sono state molte raccomandazioni per misurare l'impatto che non erano allineate tra loro" ha affermato Tania Braga, responsabile del settore Olympic Games Impact and Legacy del CIO. "L'OCSE ha armonizzato tali raccomandazioni, in consultazione con i suoi paesi membri e terze parti, per aiutare gli host a capire quando, cosa e come misurare."
Le sezioni della guida includono "Il rischio e lo svolgimento delle Olimpiadi" e un capitolo sulla struttura del Comitato organizzatore. Sottolinea la necessità che il personale sia "in grado di operare in un ambiente sempre più complesso" e mette in guardia contro gli “elefanti bianchi”, ossia quegli investimenti gravosi il cui costo di mantenimento non sono in linea con la sua utilità o valore, i “ponti che non portano da nessuna parte”, cioè gli investimenti che non portano a risultati evidenti, fino ai “danni ambientali causati dalle catene di approvvigionamento”.