Salto - 14 marzo 2024, 12:10

Salto con gli sci - Annika Sieff dopo il suo primo Raw Air: "Una bella eperienza. Peccato per Vikersund. Ci riproverò il prossimo anno, ma devo essere più continua"

Foto credit: Pentaphoto

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Il sogno di saltare dal trampolino di volo a Vikersund è stato rimandato, ma Annika Sieff può essere ampiamente soddisfatta dei risultati e delle prestazioni avute nelle due tappe del suo primo Raw Air.

Passata dalla combinata nordica al salto con gli sci soltanto la scorsa primavera, la fiemmese delle Fiamme Oro ha ottenuto la sua prima top ten, chiudendo al nono posto la prima delle due gare dal trampolino di Holmenkollen, dal quale aveva sempre sognato di saltare. Purtroppo, il giorno successivo, dopo essersi confermata con un’ottima qualificazione all’undicesimo posto, la trentina ha completamente sbagliato il suo salto di gara, non riuscendo nemmeno a qualificarsi per la seconda serie e ciò le ha compromesso il Raw Air.

«È stata una bella esperienza
– ha affermato Sieff a Fondo Italia parlando del suo primo Raw Air – peccato  per quella seconda gara di Oslo, che mi ha tolto tanti punti nella classifica dell’evento, altrimenti avrei finito tra le prime quindici e mi sarei qualificata per Vikersund, che era il mio sogno. Ci riproveremo il prossimo anno».
Basta infatti un rapido calcolo per capire quanto quel singolo salto abbia compromesso la classifica di Sieff irrimediabilmente. La trentina, infatti, ha chiuso 22ª a 99.3 punti dall’austriaca Lisa Eder, che è quindicesima. Nella seconda gara di Oslo, Sieff ha raccolto appena 75 punti, mentre quel giorno la 26ª classificata, Bjørseth, ne ha raccolti 175.3. Insomma, a Sieff sarebbe bastata davvero una gara normale, anzi, al di sotto del suo attuale "normale" se consideriamo i suoi standard delle altre tre gare del Raw Air, nelle quali è sempre entrata in top venti, per riuscire a qualificarsi. Peccato.

La giovane azzurra, però, non perde tempo a rammaricarsi e analizza il suo Raw Air che è stato molto positivo: «Finalmente è arrivata la mia prima top ten – ha ricordato la fiemmese di Varena – sono felicissima di questo. La gara di sabato è stata difficile a causa delle condizioni meteo, perché il vento cambiava velocemente. Per questo, per fortuna o purtroppo, è stata cancellata la seconda serie. Dico così perché avrei potuto perdere o guadagnare diverse posizioni, ma era tutto nelle mani di Eolo.
Infatti il giorno successivo le condizioni simili, ma questa volta ho trovato una finestra di vento sfortunata, anche se voglio essere onesta, perchè ho sbagliato io, il brutto esito del salto è principalmente colpa mia. Purtroppo non sono riuscita a qualificarmi per la seconda serie, compromettendo la classifica del RAW Air».


Anche a Trondheim, Sieff si è ben comportata sui trampolini nuovi che il prossimo anno ospiteranno i Mondiali. L’azzurra ha chiuso al 17° posto dal piccolo, dopo essersi piazzata 18ª in qualificazione e aver terminato la prima serie addirittura al 10° posto. Dal grande, invece, ha terminato al 18° posto con un primo salto non perfetto, dopo che era stata 11ª in qualificazione.
«I trampolini nuovi di Trondheim non mi dispiacciono, il piccolo non è niente di particolare, mentre quello grande mi è piaciuto molto. Nella gara dal piccolo, ero decima dopo il primo salto, ma ho sbagliato il secondo e sono arrivata 17ª. Ieri dal grande è stato bello. Già dal primo salto mi sono trovata bene, tanto che ho chiuso al quarto posto dopo il primo salto di allenamento. Anche la qualificazione è andata bene. Avevamo però un programma un po’ particolare, con allenamento e qualificazione la mattina, quindi la gara maschile e dopo quattro ore di pausa saltavamo direttamente per la gara senza un altro salto di prova. Ho sbagliato un po’ il primo salto, poi mi rifatta secondo. Purtroppo, ogni volta, se faccio bene un salto, sbaglio l’altro, non riesco ancora ad avere quella continuità necessaria per ottenere risultato top. Questo è il gap maggiore che ho ad oggi, se fossi più continua sarei nelle top quindici. Ma ci lavoreremo per riprovarci il prossimo anno».

Giorgio Capodaglio

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