| 15 giugno 2017, 07:29

Lucia Scardoni: "Voglio dimostrare il mio valore e riprendermi la Coppa del Mondo"

La veneta ha ripreso la preparazione con le Fiamme Gialle e ha ben chiari i suoi obiettivi, nonostante l'esclusione dalla squadra A: "Me l'aspettavo, ma ora ho tante motivazioni, perché sono consapevole di non aver ancora dimostrato quanto valgo"

Lucia Scardoni ai Mondiali di Lathi (foto Pentaphoto)

Lucia Scardoni ai Mondiali di Lathi (foto Pentaphoto)

È tornata al lavoro con la voglia di riscattare un anno negativo e riprendersi il posto in Coppa del Mondo. Lucia Scardoni ha reagito nel modo migliore all’esclusione dalla Squadra A e ha iniziato la preparazione con le Fiamme Gialle, insieme ad altre due escluse illustri come Francesca Baudin e Greta Laurent, agli ordini di Roberto Campaci e Fulvio Scola, con tante motivazioni, come si può notare dalle sue dichiarazioni nell'intervista che segue.

Ciao Lucia, come hai reagito all’esclusione dalla Squadra A?
«Sinceramente non sono nemmeno rimasta troppo delusa, perché me l’aspettavo. Già dopo le varie riunioni tecniche di fine stagione avevo la percezione che sarebbe finita così. In quel periodo ero anche un po’ giù di corda, poco motivata, perché stavo male per il fatto che dopo tanti anni di allenamenti e sacrifici, non sono ancora riuscita a tirare fuori il meglio di me».

Con quale stato d’animo hai ripreso la preparazione?
«Le cose sono cambiate, sono molto contenta di allenarmi in caserma con le Fiamme Gialle, perché mi trovo bene con lo staff tecnico, gli allenatori e le compagne, con le quali sono sempre andata molto d’accordo. Ho trovato un clima adatto a me, quella giusta tranquillità e positività che mi ha messo a mio agio».

Così hai ritrovato le motivazioni perdute?
«La voglia mi è tornata già nel primo mini raduno che abbiamo fatto in caserma, quando mi sono allenata insieme alle mie compagne e ho visto che ci stavamo aiutando tanto tra noi, dandoci la forza e stimolandoci l’un l’altra. Inoltre, la consapevolezza di non aver ancora dimostrato realmente il mio valore mi ha portato ora ad affrontare questa fase della stagione con tante motivazioni, perché sono determinata a tornare nella squadra nazionale e mostrare che posso andare forte in Coppa del Mondo e nelle competizioni internazionali».

Il fatto di essere allenata da Fulvio Scola, che ha concluso da poco la sua carriera agonistica, può essere un vantaggio?
«Si, perché sicuramente sa cosa vuol dire essere un atleta nel fondo di oggi, riesce a gestirci molto bene e mettere a nostra disposizione la sua esperienza, non soltanto da allenatore ma anche da atleta».

Ti sei già posta un obiettivo in vista della prossima stagione?
«Non essendo in squadra, voglio partire subito forte all’inizio per tornare presto in Coppa del Mondo. Poi, ovviamente, ho l’obiettivo di ottenere degli ottimi risultati per qualificarmi ai Giochi Olimpici. Anche perché a PyeongChang ci sarà una sprint in classico, un format di gara dove vado particolarmente bene e mi ha già regalato soddisfazioni in passato. Certo non mi accontenterò di questo, perché certamente punto a fare bene anche nelle altre gare».

Si è già visto che partendo dalla preparazione con il corpo sportivo si può partecipare alle competizioni internazionali.
«Infatti, come si è visto con Elisa Brocard lo scorso anno, non vuol dire nulla essere esclusa ora».

Ti sei spiegata cosa non sia andato per il verso giusto nella passata stagione?
«Ne abbiamo parlato molto in primavera. Evidentemente ho sofferto qualche carico di allenamento e ho faticato a trovare la forma migliore. In alcuni giorni facevo una buona prestazione, poi il giorno dopo non riuscivo a ripeterla. Ho sempre faticato a recuperare e l’assenza di risultati nelle prime uscite stagionali mi ha anche condizionata mentalmente, mi ha un po' scoraggiata».

In Italia e in Coppa Europa hai ottenuto spesso risultati positivi, battendo avversarie che poi in Coppa del Mondo vanno meglio di te. Sai spiegarti perché?
«Anche su questo punto stiamo lavorando. In Coppa del Mondo non riesco a ripetere le prestazioni che faccio in Coppa Europa o in Italia. Anche in questo caso, probabilmente, è una questione di testa, probabilmente inconsciamente ho qualcosa che mi frena. Non so perché, dal momento che conosco il mio valore, lo vedo negli allenamenti, nelle prestazioni in Coppa Europa. Quando arrivo in Coppa del Mondo, sono spesso spenta e scarica. Inspiegabile. Anche Scola e Campaci credono sia soltanto una questione di testa e insieme cercheremo di trovare una soluzione, per fare in modo che provi in Coppa del Mondo le stesse sensazioni che ho in Italia e in Europa. È un problema che voglio risolvere in estate»

Giorgio Capodaglio

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