Combinata | 24 gennaio 2018, 07:31

Veronica Gianmoena: "Un'emozione pazzesca aver partecipato a questo evento storico"

La trentina è stata protagonista nella prima gara di Continental Cup femminile di combinata nordica: "Sono soddisfatta dei miei risultati e proseguirò con la combinata nordica"

Foto di Romina Eggert

Foto di Romina Eggert

Lo scorso weekend a Rena, in Norvegia, si è disputata la prima gara femminile di Continental Cup nella storia della combinata nordica. Un evento al quale ha partecipato con buonissimi risultati anche la trentina Veronica Gianmoena, che ha raccolto un quinto posto il sabato e un quarto la domenica, nelle gare vinte da Stefaniya Nadymova e Ayane Miyazaki. L’abbiamo contattata per conoscere le sue sensazioni dopo aver preso parte a questo storico evento.

Ciao Veronica. Nel weekend hai gareggiato alle prime due storiche gare di Continental Cup femminile di combinata nordica. Com’è andata?
«È stato un weekend molto intenso ed emozionante, anche perché abbiamo vissuto l’esordio di questa specialità in quella che è la culla dello sci nordico. C’era moltissimo tifo, un’emozione pazzesca. Nonostante il clima da gara, visto che tutte noi volevamo salire sul podio, sono subito nate delle belle amicizie tra le atlete. Si è già creata una piccola famiglia».

Sei soddisfatta dei risultati che hai ottenuto?
«Decisamente, il podio non era distante, soprattutto la domenica. Sono state due giornate quasi perfette e mi sento come se avessi vinto. Alla vigilia non sapevo dove mi sarei collocata in classifica. Sono rimasta sorpresa, perché non mi aspettavo di partire così bene nel salto, dove sono stata subito competitiva. Nel fondo, invece, devo migliorare ancora tanto, come mi aspettavo già. Ma non posso dirmi scontenta perché era la mia prima gara di fondo internazionale a un livello serio. In passato avevo fatto solo gare da bambini. È stata una bella soddisfazione arrivare ai piedi del podio, ci ho creduto fino alla fine».

A questo punto ti dedicherai alla combinata nordica?
«Decisamente si, questi risultati mi hanno confermato che questa è la pista da seguire. Però non posso dire che lascerò il salto speciale, perché non si può mai prevedere il futuro. Anche quest’anno non mi sarei mai aspettata di venir convocata per la Coppa del Mondo, invece mi hanno chiamata e ho accettato volentieri. Diciamo, però, che cercherò di concentrarmi sulla combinata, proseguendo il lavoro per migliorare nella fase di salto e soprattutto allenandomi molto duramente sul fondo per diventare competitiva in entrambi i segmenti di gara».

Che livello hai trovato?
«Mi è sembrato già abbastanza alto, basta un piccolo errore nel salto e ti ritrovi molto indietro in classifica. Nel PCR sono atterrata sul punto K, ma ho perso secondi importanti perché non sono riuscita a fare il telemark. Sul fondo anche ho trovato un livello alto, soprattutto se paragonato al mio (ride, ndr). Nelle prossime gare ci sarà anche l’americana Tara Geraghtty-Moats che renderà la sfida molto più competitiva. Vedremo poi se si deciderà di aprire alle più giovani, che ce ne sono alcune che stanno crescendo veramente bene».

Sei stata protagonista di due eventi storici in questa stagione: la prima gara di Continental Cup femminile e la prima prova a squadra di salto femminile in Coppa del Mondo.
«Mi fa impressione, non me ne rendo quasi conto, in quanto faccio queste cose per passione e divertimento. Gli altri, però, mi ricordano giustamente che sono stata parte di due eventi storici e quando ci penso mi emoziono. Probabilmente ancora non gli ho dato il peso giusto, per me è quasi una cosa normale essendomi allenata per questo, ma in realtà è molto di più»

Giorgio Capodaglio

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