Sci di fondo | 03 febbraio 2018, 13:56

Mondiali Junior, fondo: tris della Norvegia, è ancora oro nella staffetta maschile

Per il terzo anno consecutivo i norvegesi trionfano in staffetta; alle loro spalle a sorpresa ci sono gli Stati Uniti davanti alla Russia; l'Italia è sesta

Mondiali Junior, fondo: tris della Norvegia, è ancora oro nella staffetta maschile

È la Norvegia a vincere la medaglia d’oro nell’ultima gara di fondo nel Mondiale Junior di Goms. Per il terzo anno consecutivo i norvegesi si sono imposti nella staffetta 4x5km maschile al termine di una bellissima battaglia con Russia, Stati Uniti e Francia, costrette a cedere nel finale a seguito del fantastico attacco di uno straordinario Lippert. A festeggiare sono, però, soprattutto gli Stati Uniti capaci di beffare in volata la Russia, grazie a un Gus Schumacher in condizioni straordinarie e vincere uno splendido argento. L’Italia si è accontentata del sesto posto, al termine di una gara nella quale non è sembrata mai realmente in condizione di lottare per il podio, nonostante la generosità di Graz che nell’ultima frazione ha provato a riavvicinarsi ai migliori.

LA CRONACA

La Norvegia impone subito un buon ritmo in classico con Amundsen, così si forma un gruppetto con i norvegesi, insieme a Francia, Svezia, Stati Uniti, Kazakistan e Italia, che regge grazie a un ottimo Longo, mentre la Russia perde contatto con Kilivnyuk. Sulla salita arriva l’attacco dello svedese Nystedt, che allunga il gruppo e si stacca, seguito a distanza da Amundsen e il francese Laude, mentre Longo è con Jager e Lyuft a qualche metro di distanza, ma i tre riescono a rientrare sull’ultima salita. Si arriva al cambio con Svezia in testa con 11” di vantaggio sui cinque inseguitori e 29” sulla Russia.

Nella seconda frazione, l’alto ritmo imposto dal norvegese Hope porta al riaggancio sullo svedese, mentre dietro viene su con forza anche la Russia con Ardashev. Al termine del primo giro quindi ci sono sei atleti in testa, tra cui Del Fabbro per l’Italia, mentre la Russia è ormai a 10”. Ardashev rientra presto, il kazako Mukhin è al gancio, mentre si perde la Svezia. Hope prende la testa insieme ad Ardashev, alle loro spalle si staccano leggermente Lapalus e Ogden, mentre Del Fabbro va in difficoltà, perde contatto e viene scavalcato anche da Mukhin. Si cambia con Norvegia in testa con la Russia, la Francia terza a 7” grazie a un ottimo finale di Lapalus, poi Stati Uniti, Kazakistan e Italia staccata di 26”.

In skating il francese Mancini rientra presto sul norvegese Moseby e il russo Rybochkin, mentre lo statunitense Wonders non riesce ad agganciarsi. Alle loro spalle si forma un gruppo formato da Coradazzi per l’Italia, il kazako Moskalenko, lo svedese Johansson e il tedesco Moch, staccati di 27”. Moseby e Mancini sembrano avere qualcosa in più sulla salita finale, tanto che al termine del giro guadagnano qualcosina su Rybochkin, che però rientra subito. Wonders è a 9”, mentre Moch riesce a mettere margine tra sé e il resto del secondo gruppetto prendendo 5” a Johansson e una decina a Coradazzi e Moskalenko. Sull’ultima salita ancora una volta Mancini e Moseby vanno all’attacco mettendo margine tra loro e Rybochkin. All’ultimo cambio quindi Francia e Norvegia sono in testa con la Russia a 5”. L’Italia cambia settima a 57”.

Terentev torna però subito sotto all’inizio dell’ultima frazione, riagganciando il francese Tichit e il norvegese Lippert. Gli altri appaiono ormai staccatissimi, visto che gli Usa, quarti, sono a 24”. Davanti però iniziano a studiarsi un po’ troppo così lo statunitense Schumacher si riavvicina arrivando a 10”, mentre il tedesco Knopf è a 25” insieme a Davide Graz protagonista di un ottimo inizio di frazione. Sulla prima salita lo statunitense riaggancia addirittura il gruppo di testa, mentre Graz si trascina dietro il tedesco e all’inizio dell’ultimo giro l’Italia è quinta a 17” dalla testa. I quattro davanti quasi si rialzano, tanto che Graz arriva a 10” al primo intermedio. Terentev decide allora di mettersi in testa a fare ritmo andando all’attacco, portandosi dietro il norvegese Lippert e un fantastico Schumacher, che a dispetto della rimonta ha ancora tante energie, mentre Tichit non riesce a tenere il ritmo e si stacca. Sulla salita decisiva è Lippert ad andare all’attacco, imponendo un ritmo impossibile anche per Terentev e Schumacher, costretti a desistere. Il rettilineo finale è quindi una passerella per la Norvegia, che vince la medaglia d’oro. Alle sue spalle a sorpresa Schumacher in volata regala addirittura l’argento agli Stati Uniti beffando il russo Terentev. Quarta la Francia, mentre Graz porta l’Italia al sesto posto cedendo di poco in volata a Knopf.

CLASSIFICA FINALE
1ª Norvegia (H.O. Amundsen, J.R.S. Hope, H. Moseby, J. Lippert) 50’04.2
2ª Stati Uniti (L. Jager, B. Odgen, H. Wonders, G. Schumacher) +2.2
3ª Russia (K. Kilivnyuk, S. Ardashev, Y. Rybochkin, A. Terentev) +5.5
4ª Francia (C. Laude, H. Lapalus, T. Mancini, P. Tichit) +29.6
5ª Germania (P. Unger, A. Kuchler, F. Moch, F. Knopf) +35.8
6ª Italia (A. Londo, L. Del Fabbro, M. Coradazzi, D. Graz) +36.0
7ª Svezia (J. Nystedt, E. Rosjoe, L. Johansson, G. Berglund) +1’07.9
8ª Kazakistan (I. Lyuft, A. Mukhin, N. Moskalenko, N. Gridin) +1’57.7

G.C.

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