Sci di fondo | 16 febbraio 2018, 09:26

PyeongChang 2018, l'amarezza di Zelger, Bertolina e Rigoni dopo la 15km

Zelger: "La gamba non girava nemmeno oggi"; Bertolina; "Migliore degli azzurri? Magra consolazione"; Rigoni: "Sono deluso"

Pentaphoto (foto d'archivio)

Pentaphoto (foto d'archivio)

È stata una giornata nera per l’Italia del fondo nella 15km in tecnica libera maschile. Il primo italiano all’arrivo è stato Mirco Bertolina, giunto al traguardo in 44ª posizione, Stefan Zelger è arrivato 60° e Sergio Rigoni 72°, mentre Dietmar Nöckler si è ritirato dopo 6km. Sono stati gli stessi atleti italiani a ricordare quanto nell’ultima 15km in tecnica libera olimpica, quella di Vancouver nel 2010, quando Pietro Piller Cottrer giunse secondo, l’ultimo degli italiani fu Moriggl 24°.
Ecco cosa hanno affermato ai microfoni di Eurosport i tre azzurri arrivati al traguardo: Sergio Rigoni, Mirco Bertolina e Stefan Zelger.

Sergio Rigoni: «Sono abbastanza deluso della mia gara, ho faticato molto. Anche la neve è piuttosto difficile, ho avuto alcuni problemi ai tibiali così non sono riuscito a sciare bene. Anche questo ha influito. Il bronzo di Tumolero? È di Asiago come me, gli faccio i complimenti perché è un ragazzo umile e farà ancora tanta strada. Festeggeremo al nostro ritorno».

Mirco Bertolina: «Essere il primo italiano in classifica è soltanto una magra consolazione. In gara mi sembrava di aver tenuto un buon ritmo costante ma il cronometro è un giudice imparziale e severo. Il risultato di squadra? Proprio l’altro giorno parlavamo in camera del fatto che in passato l’Italia schierasse quattro atleti da podio nella 15 in skating, tanto che a Vancouver l’ultimo italiano fu Moriggl 24°, oggi nessuno entra invece nei trenta. Io ho speso tanto sia a livello psicologico sia fisico per arrivare qui perché venendo dalla caserma, che ringrazio visto che è partito tutto da lì, il mio è stato un percorso lungo e in salita, dovendo partire dal basso per conquistarmi un posto. La preparazione si è quindi basata settimana dopo settimana sulle gare da affrontare per riuscire a qualificarmi. In qualunque caso per me questa olimpiade rappresenta solo punto di partenza, perché ogni anno sto alzando il mio livello».

Stefan Zelger: «Non sono in forma, come si è visto già nella sprint. La gamba non girava nemmeno oggi, purtroppo sto faticando questa settimana, mentre in precedenza stavo benissimo. Il fatto di essere giovane non deve essere una scusa. Quest’anno ho disputato una bella stagione fino adesso e oggi volevo dimostrare che valgo di più rispetto a quanto si era visto nella sprint. Purtroppo non è andata come mi aspettavo. La staffetta? Non è in programma per me, torno in Italia il 21 e sinceramente nemmeno vorrei farla perché sarebbe vergognoso fare un’altra gara così. La neve? Si è diversa rispetto alle abitudini ma non può essere una scusa, perché anche per la maggior parte degli altri fondisti è una novità. Inoltre questa neve nemmeno mi sembra particolarmente speciale, è bianca come la nostra. Non può essere una scusa per questi risultati»

G.C.

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