| 22 febbraio 2018, 13:55

Staffetta femminile a lotteria: la Bielorussia pesca il biglietto vincente!

Il forte vento abbinato ad una nevicata ad intermittenza ha flagellato l’Alpensia Biathlon Center in occasione della staffetta femminile di biathlon odierna: in questa lotteria è la Bielorussia ad uscirne vittoriosa, argento per la Svezia e bronzo alla Francia.

Staffetta femminile a lotteria: la Bielorussia pesca il biglietto vincente!

In una giornata estremamente complessa dal punto di vista meteorologico, con il vento a raffiche che ha colpito il poligono, Darya Domracheva ha raggiunto il quarto oro della carriera in edizioni dei Giochi Olimpici Invernali avendo condotto la propria squadra ad una storica vittoria davanti alla Svezia ed alla Francia. L’Italia dopo aver flirtato a lungo con la zona podio ha chiuso al 9° posto.

Fin dalle primissime battute si è capito che quest’oggi sarebbe stata una gara molto dura con potenziali grandi colpi di scena: nella prima frazione come di consueto le squadre sono arrivate al primo poligono appaiate e la sessione del tiro a terra non ha creato grandi  divari poiché nessun atleta di vertice ha sbagliato più di un paio di volte, recuperando velocemente con le ricariche.

Nel secondo giro la statunitense Susan Dunklee, conscia di non avere una squadra con ambizioni di medaglia, ha sfruttato i pochi secondi guadagnati al poligono per provare ad incrementare il proprio vantaggio e quindi è giunta alla sessione in piedi con qualche metro di margine sulla concorrenza. In quest’occasione è scesa il cattedra l’azzurra Lisa Vittozzi che con una serie molto rapida si è trovata in testa anche grazie ad un singolo errore della statunitense, mentre Franziska Preuss ed Iryna Varvynets hanno iniziato a far capire che sarebbe stata una giornata buia per la propria squadra, poiché costrette ad un giro nell’infausto anello.

La sappadina nell’ultimo giro ha sfruttato gli ottimi materiali a sua disposizione, incrementando su tutte le rivali ed arrivando a dare il cambio a Dorothea Wierer con una manciata di secondi di vantaggio sulle più immediate inseguitrici. Tra queste hanno preso il testimone Anastasiya Kuzmina e Tiril Eckhoff che si sono messe a menare le danze fin dai primi metri, raggiungendo l’altoatesina in breve tempo.

Alla sessione di tiro prona la slovacca ha dato una dimostrazione di forza importante uscendone con un unico errore rimediato velocemente con una ricarica. Intanto, alle spalle della sorella di Anton Shipulin, Wierer ha trovato una crisi clamorosa mancando ben 5 bersagli con tempi letargici e dunque ha dovuto percorrere due giri di penalità, mentre Kaisa Makarainen ha guadagnato diverse posizioni assieme ad Eckhoff.

Uno dei momenti più difficili della gara a causa del vento è stato il secondo poligono in piedi: in quest’occasione i distacchi accumulati sin ora sono stati di fatto annullati, con quasi tutte le squadre che si sono trovate appaiate nell’aspettare l’esaurirsi della tormenta. L’azzurra si è così potuta riscattare pienamente, trovando uno zero in tempi relativamente celeri e passando da avere 1’23’’ di ritardo ad essere al comando delle operazioni. Nel frattempo la slovacca, la norvegese e Denise Herrmann hanno dovuto scontare una penalità, con la tedesca che ha definitivamente affossato la propria squadra, una delle favorite se non la favorita numero uno.

Negli ultimi 2000 metri che hanno portato al giro di boa della competizione Makarainen è tornata al comando staccando tutte le altre frazioniste, mentre alle sue spalle ancora in 9 nazioni sono rimaste racchiuse in meno di 40 secondi, tra le quali sono spiccate Bielorussia, Francia, Polonia e Norvegia oltre ovviamente all’Italia.

Nel corso del primo giro della terza frazione Nicole Gontier si è portata sotto a Mari Laukkanen, dunque dopo la prima sessione di tiro l’azzurra è uscita dal poligono in testa nonostante le tre ricariche utilizzate per coprire gli ultimi due bersagli ed a farle compagnia ci sono state le sorprendenti atlete slovacca e bielorussa.

Il momento propizio per la squadra azzurra è stata la prima parte della seconda sessione di tiro della valdostana, poiché c’è stata la possibilità di andare in fuga e guadagnare diversi secondi ai team più temibili. L’azzurra purtroppo non è riuscita a coprire l’ultima figura nemmeno con le ricariche, dunque le redini della gara sono state prese dalla bielorussa Dzinara Alimbekava seguita a breve distanza dalla polacca Krystyna Guzik.

Quando è stato il momento di Darya Domracheva si è capito che tutto sarebbe stato deciso dalla sua prestazione: dopo aver preso il testimone dalla compagna di squadra con qualche secondo di ritardo dalla testa della corsa rappresentata dalla Polonia, la fuoriclasse di scuola Khanty-Mansiysk ha riconquistato la leadership grazie ad un primo giro con un buon ritmo e soprattutto con lo zero più rapido della serie a terra. Nella seconda tornata Domracheva ha ulteriormente incrementato il vantaggio sulle inseguitrici presentandosi al secondo poligono con 25’’ di margine su Anais Bescond, che nel frattempo aveva fatto guadagnare diverse posizioni alla Francia, facendo intendere di essere da corsa per le medaglie.

Nonostante i tre errori commessi, rimediati abilmente con le ricariche, la bielorussa è uscita in testa dopo l’ultima sessione di tiro seppur con un margine risicato sulla francese. Dunque non c’è stata trippa per gatti nell’ultima tornata, poiché Domracheva si è involata verso il traguardo in solitaria raggiungendo quella medaglia d’oro che le era mancata sin ora in questi Giochi Olimpici coerani e regalando la più grande soddisfazione della carriera alle compagne di squadra Nadezhda Skardino, Iryna Kryuko ed Alimbekava.

La Francia si è dovuta inchinare anche ad una pazzesca Hanna Oeberg, svedese autrice di uno dei tre 10 su 10 di giornata, che ha recuperato la bellezza di 50’’ nell’ultima frazione rispetto alla testa della corsa, dopo che la compagna Anna Magnusson ne aveva recuperati una trentina nella frazione precedente. Per la Svezia fatali erano sembrate le prime due atlete scese in pista (Linn Persson e Mona Brorsson) che a metà competizione avevano accusato un ritardo di 1’30’’ dalla leader del momento Makarainen.

Le transalpine (Anais Chevalier, Marie Dorin Habert, Justine Braisaz e Anais Bescond) si sono dovute così accontentare della medaglia di bronzo dopo essersi coperte per tutta la gara rimanendo sempre a portata di vittoria, mai però capaci di alzare l’asticella per portarsela a casa. Quarto posto finale per la Norvegia, oltremodo fallosa nei poligoni in piedi che hanno obbligato le norge a percorrere in tutto 3 volte l’infausto anello, che ha preceduto una sorprendentemente solida Slovacchia.

L’Italia, dopo la penalità scontata da Gontier, è rimasta attaccata al podio fino alla sessione in piedi di Federica Sanfilippo che a sua volta ha accumulato un pesantissimo giro nell’anello supplementare da 150 metri e si è vista così scavalcare anche dalla Svizzera (6^), Polonia (7^) e Germania (8^), giungendo al traguardo in 9^ posizione.

OWG PYEONGCHANG 2018 – STAFFETTA 4x6 KM

1. BIELORUSSIA (Skardino N., Kryuko I., Alimbekava D., Domracheva D.) [0+9] 1°12’03’’4
2. SVEZIA (Persson L., Brorsson M., Magnusson A., Oeberg H.) [0+12] a 10’’7
3. FRANCIA (Chevalier A., Dorin Habert M., Braisaz J., Bescond A.) [0+14] a 17’’6
4. NORVEGIA (Solemdal S., Eckhoff T., Tandrevold I. L., Olsbu M.) [3+12] a 29’’7
5. SLOVACCHIA (Fialkova P., Kuzmina A., Poliakova T., Fialkova I.) [1+9] a 38’’4
6. SVIZZERA (Gasparin E., Haecki L., Gasparin S., Cadurisch I.) [0+16] a 43’’5
7. POLONIA (Hojnisz M., Gwizdon M., Guzik K., Nowakowska W.) [1+14] a 43’’6
8. GERMANIA (Preuss F., Herrmann D., Hildebrand F., Dahlmeier L.) [3+11] a 53’’9
9. ITALIA (Vittozzi L., Wierer D., Gontier N., Sanfilippo F.) [4+13] a 1’04’’1
10. CANADA (Beaudry S., Ransom J., Lunder E., Crawford R.) [1+11] a 1’33’’4

Clicca qui per i risultati completi.

Domani si disputerà l’ultima competizione di biathlon dei Giochi Olimpici di PyeongChang 2018: alle ore 12.15 italiane prenderà il via la staffetta maschile.

Michele Dardanelli

Ti potrebbero interessare anche:

In Breve