Sci di fondo | 15 dicembre 2018, 16:56

Fondo - Federico Pellegrino: "Klaebo era battibile ma ho scelto la linea sbagliata in salita"

Il valdostano è comunque soddisfatto per il secondo posto: "È sempre bello essere lì davanti su una pista che mi ha regalato tante soddisfazioni».

Fondo - Federico Pellegrino: "Klaebo era battibile ma ho scelto la linea sbagliata in salita"

È arrivato un altro podio per Federico Pellegrino, che ha concluso al secondo posto alle spalle di Klaebo la complicata sprint di Davos, dove i rischi sono sempre dietro l'angolo, come si è visto in semifinale.

Un piazzamento che ha soddisfatto il poliziotto valdostano, soprattutto dopo quanto accaduto dieci giorni fa a Livigno, quando è caduto a terra rischiando di bloccarsi: «E' un risultato positivo - ha affermato Pellegrino all'ufficio stampa della FISI - perchè ho vissuto giorni decisamente movimentati in seguito alla caduta di una decina di giorni fa. Fortunatamente sono stato seguito al meglio dal momento in cui sono rimasto bloccato fino a quando ho cominciato a spingere, al massimo due giorni fa. Logicamente ho perduto qualcosa in termini di allenamento, ma recupererò in pochi giorni».

Pellegrino è quindi entrato nel particolare della gara di oggi, non nascondendo un po' di amaro in bocca per una vittoria che sembrava possibile: «La semifinale mi ha visto un po' in difficoltà con quel contatto sul rettilineo del traguardo - ha ammesso l'azzurro - per fortuna il tempo non era male e sono stato ripescato. In finale ho battezzato la linea sbagliata sull'ultima salita e da quel momento ho fatto quello che ho potuto. Peccato perchè oggi Klaebo era battibile, mi sembrava un po' stanco perchè ha azzardato molto decidendo di arrivare qui per ultimo. Del resto anche per lui sono stati giorni difficili, fino ad oggi non aveva ancora vinto una gara, la pressione sulle sue spalle era tanta ed era rimasto coinvolto in un incidente stradale nei giorni scorsi. Comunque sia è sempre bello essere lì davanti su una pista che mi ha regalato tante soddisfazioni».

G.C.

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