Chissà che è passato per la testa di Stina Nilsson quando si è trovata a capitalizzare 18"8 di vantaggio sulla regina Therese Johaug. Tanti? Pochi? Comunque abbastanza anche su una neve (di nuovo) pappa. Chissà che nel disegno dei sogni sarebbe stato bello trovarsi ancora insieme in cima all’ultima salita con una volata davanti agli sci e un colpo secco che solo lei poteva sparare: la volata. E se i sogni, a volte, diventano veri, Stina ci ha messo del suo. Sulla rampa finale con gli sci che si incollavano a quel che restava della neve, Nilsson ha avuto la forza di tenere botta e di darne anche una piccola che ha spento gli altri sogni, quelli di Johaug e della Norvegia intera. La Staffetta 4×5 chilometri si è decisa lì. Poi, dopo, troppo facile allungare in una volata che di fatto non ci è mai stata e regalare alla Svezia il secondo Oro mondiale della storia in questo format di gara dopo quello di Squaw Valley 1960. La Svezia dei talenti in erba Ebba Andersson e Frida Karlsson e di quelli maturi di Charlotte Kalla e Stina Nilsson ha avuto la meglio su quelli, tutti maturi, di Heidi Weng, Ingvild Flugstad Oestberg, Astrid Jacobsen e Therese Johaug. Poi la lotta per il terzo gradino del podio, eccitante anche quella, tra Russia e Germania con Yulia Beloukorova, Anastasia Sedova, Anna Nechaevskaya e Natalia Nepryaeva davanti a Victoria Carl, Katharina Henning, Sandra Ringwald e Laura Gimmer.
C’è stata anche l’Italia. Splendida Anna Comarella in prima frazione dove ha cambiato a 11" da Russia, Svezia e Norvegia, brava Lucia Scardoni a restare in gioco per mezza frazione. Elisa Brocard, in terza, ha recuperato una posizione e Ilaria De Bertolis, in quarta, ha mantenuto la 7a piazza finale.
La cronaca
Caldo e sole. E magliette a mezze maniche al posto della tuta, anche se in numero minore rispetto a ieri. Al lancio è subito lotta aperta a tre: Heidi Weng, Ebba Andersson e Yulia Beloukorova. Ma non sono da sole perché l’ampezzana Anna Comarella è al loro livello o quasi. La Russia cambia insieme a Svezia e a Norvegia (Weng si butta a terra, distrutta) e l’Italia è lì, splendida quarta a 11". In seconda frazione Oestberg e Karlsson fanno a gara per far capire all’altra chi delle due è la più forte. Cambiano insieme con 11"2 sulla Germania che vola con Katharina Henning. L’Italia tiene bene con Lucia Scardoni la prima metà gara ma la veronese chiede troppo a se stessa e crolla nei restanti 2,5 chilometri e dà il cambio ad Elisa Brocard al nono posto, a 1"33 dalla testa della corsa. Davanti succede di tutto. Charlotte Kalla rompe gli indugi al passaggio dalla stadio e spinge forte. Sul lungo salitone è da sola e Astrid Jacobsen può solo stringere i denti e sperare di non accumulare troppo ritardo. Al cambio sono 18"8. Che Therese Johaug impiega poco più di quattro chilometri a colmare. Dopo 2 chilometri e mezzo ne ha recuperati dieci. Piomba su Nilsson e sembra fatta. Si sposta sulla sinistra e prova ad andarsene. Ma, oggi, non funziona. La svedese resta lì. Ultima salita e tutto da rifare. Johaug ci riprova e Nilsson resta lì: è l’inizio della fine per le ambizioni della Norvegia di vincere la quarta medaglia d’Oro in staffetta. Poi c’è solo più il tempo per vedere la volata da velocista di Stina Nilsson, il tuffo e l’abbraccio a mucchio delle svedesi. Che staffetta è stata.
La Svezia d’Oro in volata sulla Norvegia nella Staffetta 4×5 Donne
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