Biathlon | 19 marzo 2019, 19:00

BIATHLON AI RIAGGI X: Puntata 9 (settore maschile)

Windisch re nella bufera di Östersund. Pidruchny e Peiffer approfittano degli errori di Bø e conquistano titoli insperati.

BIATHLON AI RIAGGI X: Puntata 9 (settore maschile)

Windisch oro nella bufera

Grazie alla storica medaglia d'oro nella gara con partenza in linea, Dominik Windisch si conferma “specialista” dei grandi appuntamenti, dato che per il secondo anno consecutivo, conquista una medaglia nel main event stagionale, senza conquistare altri podi nel corso dell’inverno.

In una gara che sembrava compromessa per le posizioni di vertice, con 1 errore commesso in ogni serie di tiro, Windisch ha fatto la differenza trovando lo “0” all’ultimo poligono, impresa riuscita solamente a 3 atleti, confermandosi a proprio agio in condizioni così complicate, come a Canmore nel 2016 dove ottenne l’unica vittoria in Coppa del Mondo in condizioni simili.

Per il biathlon maschile italiano si tratta del 3° titolo iridato nella storia in gare individuali (7° constando anche le gare a squadre), con l’ultima medaglia d’oro che risaliva addirittura al lontano 1997 (Willfried Pallhuber, sprint di Brezno-Osrblie).

Il settore maschile ha inoltre dato il proprio contributo alla medaglia di bronzo ottenuta nella staffetta mista, dove Hofer e Windisch, dopo aver ricevuto il cambio nelle posizioni di testa da Vittozzi e Wierer, sono stati bravi a difendersi dal ritorno di Russia e Svezia.

Buono il bilancio del Campionato del Mondo anche per Lukas Hofer, protagonista nella single mixed in cui ha conquistato la medaglia d’argento insieme a Dorothea Wierer, e anche nell'individuale, chiusa al 5° posto (miglior risultato della carriera).

Bø dominante, ma impreciso al tiro

Come era facile prevedere alla vigilia, il grande protagonista di questi Campionati del Mondo è stato Johannes Thignes Bø, capace di conquistare nel complesso 5 medaglie, di cui 4 d’oro. Dopo aver trionfato nella gara sprint, dominata nonostante 1 errore in piedi, sembrava avviato al successo anche nell’inseguimento, ma 3 errori al poligono lo hanno relegato alla piazza d’onore, nonostante fosse entrato all’ultimo poligono con quasi un minuto di margine sugli avversari.

Come già accaduto a Soldier Hollow, il fuoriclasse norvegese ha avuto pessime percentuali al tiro in piedi (21/35 60% ai Mondiali, dopo il 6/15 40% negli USA), fatto che gli ha precluso di salire sul podio sia nell’individuale che nella gara con partenza in linea.

Da segnalare in ogni caso che il dominatore della stagione, grazie ai risultati dei Mondiali, ha conquistato matematicamente la sfera di cristallo, oltre alla coppa di specialità nell’individuale, e ha raggiunto quota 13 vittorie stagionali, con la possibilità nell’ultima tappa di Oslo di battere il record di Martin Fourcade di 14 vittorie in un singolo inverno.

Norvegia che oltre alle tante medaglie di Johannes Bø, ha potuto festeggiare nella 20km anche il bronzo del fratello maggiore Tarjei, alla 7° medaglia iridata in carriera (di cui 6 bronzi).

Mondiale pieno di sorprese

Con le difficoltà al tiro di Johannes Bø, si è aperta la possibilità per tanti atleti di ottenere risultati sorprendenti.

A sfruttare al meglio l’occasione è stato Dmytro Pidruchny, mai sul podio in carriera in gare di primo livello. Il 27enne ucraino, arrivato all’ultimo poligono insieme ad altri 4 atleti, è stato l’unico del proprio drappello a coprire tutti e 5 i bersagli, guadagnando inoltre secondi preziosi nella velocità d’esecuzione (19,5” di shooting time, migliore in assoluto), fondamentali per resistere al ritorno di Johannes Bø nell’ultima tornata.

Altra grande sorpresa è avvenuta nella 20 km, non tanto per il nome del vincitore, Arnd Peiffer, campione olimpico nella passata stagione nella sprint, ma per il fatto che abbia ottenuto il successo nel format di gara a lui meno congeniale in assoluto, dove non era mai salito sul podio in carriera.

Ancor più imprevista è stata la medaglia d’argento di Vladimir Iliev, atleta normalmente molto impreciso al poligono, capace nell’occasione di trovare un eccellente 19/20 al tiro. Prima di questo risultato, il biathleta bulgaro non era infatti mai stato meglio di 17° in una 20 km.

Fourcade ancora in crisi

Mondiale difficile, come peraltro tutta la stagione, per Martin Fourcade, apparso decisamente fuori condizione sugli sci anche a Östersund, località in cui ha ottenuto ben 13 successi in carriera.

Nella gara sprint, il fuoriclasse francese ha trovato per la 5° volta consecutiva lo “0” al poligono, ma come avvenuto nelle ultime 3 occasioni, è rimasto escluso dal podio, piazzandosi in 6° posizione con ampio distacco dal podio.

A causa della scarsa condizione fisica, il vincitore di 7 sfere di cristallo ha già annunciato che chiuderà anzitempo la stagione, non partecipando all’ultima tappa di Oslo.

Mondiale nel complesso di luci e ombre per quanto riguarda la nazionale francese, chiuso senza medaglie d’oro all’attivo.

Positive sono state sicuramente le due medaglie di bronzo di Quentin Fillon Maillet nella sprint e nell’inseguimento (con 3 francesi nella top-ten in entrambe le gare), oltre all’argento ottenuto a sorpresa da Antonin Guigonnat nella gara con partenza in linea.

Il 6° posto nella staffetta maschile è stata però una sorpresa decisamente negativa, soprattutto in considerazione del fatto che sul podio, alle spalle della Norvegia, si sono piazzate Germania e Russia, con quartetti che in stagione hanno ottenuto decisamente meno risultati rispetto alla squadra transalpina.

Gabriele Mento

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