Biathlon | 19 febbraio 2020, 08:33

Anterselva 2020 - Andrea Zattoni festeggia il secondo successo di Doro Wierer

L'allenatore azzurro a Fondo Italia dopo la vittoria dell'individuale: "La mia corsa in salita? In quei momenti si trovano energie particolari; ne è valsa la pena"

Foto di Stefano Jeantet

Foto di Stefano Jeantet

L'abbiamo visto correre a perdifiato su una delle ultime salite, urlando al fianco di Dorothea per incoraggiarla e spingerla verso la vittoria, quindi, palesarsi in modo sorprendente su un altro punto del tracciato per lanciarle un altro urlo, non permetterle di perdere nemmeno un centimetro nella corso all'oro.

L'allenatore azzurro Andrea Zattoni ha dato tutto se stesso, così come gli altri tecnici del team, per portare Wierer al secondo oro, in un finale di gara da batticuore. In mixed zone l'abbiamo visto finalmente incontrarsi con Curtaz e perdersi in un abbraccio. Proprio il dt azzurro l'aveva fortemente voluto portare dal fondo, convincendo Zattoni ad accettare un grande cambiamento di vita due anni fa legandosi al biathlon, mettendosi nuovamente in gioco. Una scelta che sta pagando, anche perché all'interno della squadra è molto apprezzato.

Al termine della gara Zattoni era emozionato, quando l'abbiamo intervistato per Fondo Italia.

Ciao Andrea, ma dove hai trovato tutte quelle energie per correre tanto al fianco di Wierer durante la salita?
«Penso che in questi momenti si trovino delle energie particolari. Ammetto, però, che erano dei brevi tratti, quindi era anche un piacere fare questi scatti brevi e ne è valsa anche la pena, che è la cosa più importante».

Raccontaci un po' l'ultimo giro vissuto da voi tecnici a bordo pista.
«Appena Doro è uscita dal poligono, Andreas ha detto subito alla radio: "Adesso deve spingere". Il primo che ha incontrato in pista era Fabrizio, che le ha dato un'informazione sul tempo, poi in ordine ha incontrato - se non ricordo male - Simone, Luca, Christian, quindi io, poi nuovamente Luca, Alessandro al Huber Alm e infine Nicola all'entrata dello stadio. Abbiamo preso tutti gli intertempi possibili e immaginabili, perché ce n'erano due sul giro e altrettanti pre time, è uscita con 2", passata a 0"8, quindi di nuovo 2" poi 0"6 e alla fine è arrivata con 2"».

Gli ultimi metri di Dorothea sono stati effettivamente di altissimo livello, anche perché lì Hinz aveva fatto bellissimo.
«Si, Dorothea è stata bravissima, tanto che hanno fatto praticamente lo stesso tempo con un decimo solo di differenza».

Al di là dei tempi che le venivano dati, si può dire che Dorothea avesse anche un computer in testa?
«Oggi è stata veramente bravissima, non ha lasciato niente alle altre. Vincere per la seconda volta in tre giorni a casa sua, davanti al suo pubblico, sia qualcosa di unico. Oggi l'ho vista meno emozionata rispetto a domenica, ma felicissima, anche perché era da tempo che non vinceva in questo format. Credo anche quest'ultima cosa sia stata per lei una bella iniezione di fiducia in vista delle prossime gare».

Anche in ottica Coppa del Mondo è una vittoria importante.
«Lo è, ma dobbiamo continuare a lavorare una gara alla volta, tenendo un'occhio alla classifica generale ma concentrandoci principalmente giro per giro, poligono per poligono».

 

Giorgio Capodaglio

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