Sci di fondo | 19 febbraio 2020, 11:39

Fondo - Anna Comarella: "Il problema alla schiena non è ancora risolto e devo fare delle scelte"

La poliziotta veneta ha lasciato lo Ski Tour 2020 dopo due tappe; un vero peccato dopo la bella prova in skating: "In pattinato non ho avuto problemi durante la gara, purtroppo in alternato sento dolore; la pursuit? Devo migliorare tatticamente"

Fondo - Anna Comarella: "Il problema alla schiena non è ancora risolto e devo fare delle scelte"

Ha terminato anticipatamente il suo Ski Tour già ad Östersund, dopo aver disputato un'ottima individuale in skating e aver faticato di più nell'inseguimento in classico, inusuale per lei che ha nell'alternato lo stile più adatto. Anna Comarella è ora a casa dove, oltre ad allenarsi, sta anche curando il mal di schiena che è tornato ad affliggerla, preparando nel frattempo il Mondiale Under 23 che ha nei programmi già dall'estate. Con la veneta, 17ª nella 10km in skating di sabato scorso, abbiamo scambiato qualche battuta dopo il suo ritorno dalla Svezia.

Ciao Anna. Com'è andata in Svezia? Quali impressioni hai avuto da questo Ski Tour?
«In Svezia è andata abbastanza bene. Sono contenta della gara in skating, format nel quale ho ottenuto il mio miglior risultato, ma mi dispiace un po' per quella in classico, nella quale non mi sentivo proprio al top. Ho inoltre capito che nelle gare ad inseguimento non sono ancora tatticamente brava, perché mi sono resa conto di aver sbagliato anche da quel punto di vista. Domenica le condizioni erano difficili a causa del meteo, è arrivata un po' pioggia, poi si è messo a nevicare, quindi bisognava stare sul binario giusto per evitare di fare zoccolo con gli sci. Io in certi punti ho sbagliato perché volevo passare e portarmi avanti nei primi giri, un errore grave, in quanto appena esci dalla fila del gruppo, le altre non ti fanno rientrare, quindi sei lì da sola che ti batti il binario e consumi molte più energie. Una lezione che mi servirà per le prossime gare. Per quanto riguarda la seconda parte della domanda, devo dire che lo Skitour è organizzato in una maniera molto "green", perché evitano il più possibile di utilizzare plastica e anche per gli spostamenti era tutto organizzato con le navette facendoci stare tutti assieme. La pista di Östersund invece era tosta secondo me e molto tecnica, piena di curve, dovevi sempre lavorare con le gambe. Non c'erano punti dove recuperare, se non giusto un attimo sul piano dello stadio, quindi era da gestire bene».

Dopo appena due gare hai lasciato la competizione. Come mai? Ti è dispiaciuto dover abbandonare?
«Ad inizio stagione, insieme ai tecnici e l'allenatore, abbiamo fatto una programmazione della stagione, definendo gli obiettivi dell'anno, come facciamo sempre. Ovviamente siamo delle persone e non macchine o robot, quindi anche se si fanno le programmazioni, poi ci sono dei momenti durante la stagione nei quali alcune cose devono essere modificate, magari si saltano delle gare o se ne fanno altre. Tutto questo con lo scopo di provare a stare sempre nelle migliori condizioni fisiche possibili per andare forte e raggiungere gli obiettivi prefissati. Uno dei miei obiettivi stagionali è disputare un bel Mondiale Under 23, perché per me sarà l'ultimo e non avrò altre occasioni di parteciparvi. Siamo costretti a fare delle scelte, perché, come detto in precedenza, siamo delle persone e non possiamo arrivare dappertutto, quindi si, mi è dispiaciuto lasciare il tour. Purtroppo questo Ski Tour sicuramente è molto stancante ed io ci ho messo un po' a riprendermi dal Tour de Ski, anche perché è da lì che ho avuto problemi alla schiena. A malincuore ho quindi fatto, insieme ai tecnici, questa scelta perché vorrei raggiungere l'obiettivo prefissato; poi si sa a volte si desidera talmente tanto una cosa che non sempre la si ottiene, ma io cerco sempre di fare del mio meglio e fare le migliori scelte possibili».

A proposito della schiena: come stai?
«Il problema alla schiena al momento è una cosa con cui devo convivere, in quanto purtroppo non è stato risolto. Al momento lo sento più nel classico durante le competizioni, soprattutto quando devo tirare il passo alternato, infatti anche domenica avevo male di nuovo. In skating per fortuna non mi ha causato problemi in gara, ma l'ho sentito dopo. Devo ringraziare i tecnici e le Fiamme Oro che mi hanno dato la possibilità di recuperare dopo Oberstdorf per riuscire a tornare alle competizioni questo weekend».

 

 

Giorgio Capodaglio

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