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Pista di bob di Cesana e trampolini di Pragelato avviati allo sfacelo

Venerdì 25 maggio nella sala consiliare del comune di Sestriere i sindaci di Bardonecchia, Cesana Torinese, Chiomonte, Claviere, Pragelato, Prali, Sauze d’Oulz e Sestriere hanno incontrato Flavio Roda per confermare  al presidente della Fisi la volontà delle loro amministrazioni di costituire un fronte unico e condiviso per tornare nel giro che conta delle competizioni internazionali degli sport invernali. Un patto stipulato anche dai rappresentanti del Comitato FISI AOC, dal comitato FISI della Provincia di Torino, dalle società di impianti di risalita Vialattea e Colomion e dagli albergatori.
Un’idea che Roda ha ovviamente accolto di buon grado, tanto più di fronte alla situazione di emergenza in cui si trova la pista di bob di Cesana, l’unica su cui si può contare in Italia, realizzata fra tante polemiche sia a livello politico che ambientalistico, costata 110 milioni, che si sarebbe già voluta sbaraccare nell’estate scorsa.
Per un motivo semplicissimo:  pur praticamente inutilizzata, costa un milione all’anno per la manutenzione, bob cesanae  25 mila euro al mese solo per custodire in condizioni di sicurezza l’ammoniaca stoccata nei serbatoi, 50 tonnellate, che dovrebbe essere resa inerte, caricata su camion speciali e dirottata nel ciclo delle lavorazioni industriali.
Spese insostenbili, anche nel quadro del progetto noto come “Coverciano della neve”. Un’idea partorita dal Coni ai tempi dei Mondiali di Bormio e destinata alla cittadina altovaltellinese in quanto è la sola località italiana dove, con lo Stelvio  a 22 km, si può sciare in tutto l’arco dell’anno. Sfumata forse quell’idea, adesso si vorrebbe dirottarla sulla Val di Susa.  E su questo Roda sarebbe d’accordo.
Come enunciato nel comunicato stampa della Fisi, nell’incontro del Sestriere il presidente ha sottolineato  “l’importanza strategica della pista di Bob di Cesana per arrivare a chiedere al Coni la nascita di questo centro tecnico di preparazione olimpica per tutte le discipline invernali. In questo disegno la pista di bob  sarebbe determinante per portare avanti la richiesta al Coni per far nascere sulle nostre montagne un centro polivalente di preparazione olimpica per gran parte delle discipline invernali, dallo sci alpino allo sci nordico passando per le discipline del ghiaccio e i salti dal trampolino. Il tutto sfruttando un’eredità olimpica di impianti tecnici e all’avanguardia”.
TRAMPOLINI 2Che sono però andati alla malora: basta vedere come sono ridotti, oltre alla pista di bob, anche lo stadio del biathlon a Cesana e i trampolini del salto a Pragelato. Di quest’ultima situazione ha già scritto a suo tempo Alberto Custodero su “La Repubbica” con tanto di foto che accompagnavano il servizio, e ne abbiamo parlato anche su questo sito, ricordando in aggiunta  che non  godono di miglior salute lo stadio e le piste di fondo.
Ricercare le responsabilità non è difficile: basta seguire a ritroso, via internet, tempi e modalità di affidamento dei siti olimpici: inizialmente alla Fondazione 20 Marzo 2006 – TOP (Torino Olimpic Park) costituita dal Comune di Torino, dalla Provincia, dalla Regione Piemonte e dal CONI dopo le Olimpiadi per gestire e promuovere gli impianti lasciati in eredità dai Giochi di Torino 2006. Costruiti per quella occasione e sottoutilizzati o privi di destinazioni d’uso definitive. Gestione che nel 2009 è stata affidata, sia sotto il profilo organizzativo che manutentivo, ad un raggruppamento di investitori privati che hanno acquisito il 70 % delle quote  azionarie della società Parcolimpico Srl che già operava per la gestione dei siti olimpici.TRAMPOLINI 1
 Sembra di trovarsi di fronte ad un gioco di scatole cinesi a proposito delle quali l’ex sindaco di Cesana   ( la località  che ha avuto il maggior impatto ambientale sul suo territorio) e in seguito assessore di Pragelato, Roberto Serra, aveva cercato di vederci chiaro.
Come pubblicava La Valsusa.it in data 15 dicembre 2010, l’episodio che ha fatto partire l’iniziativa era la cessione, che la Parcolimpico ha chiarito essere stata a semplice titolo di noleggio, di numerose attrezzature (cannoni spara-neve e altri materiali) di proprietà  pubblica e soprattutto appartenenti a due siti olimpici attualmente chiusi e inutilizzati: il trampolino di Pragelato e la pista di biathlon di Cesana. “Abbiamo interesse, anche come amministrazione di Pragelato, nel verificare se le modalità  di gestione del cospicuo patrimonio pubblico in questione – affidato alla Fondazione 20 Marzo – siano o no rispettose dei principi di buona ed efficiente amministrazione, sanciti dall’art. 97 della nostra Costituzione” spiegava Roberto Serra. Richiesta rimasta inevasa, come c’era da aspettarsi.
Adesso il presidente Roda vuole riaprire il discorso degli impianti. Nella situazione economica attuale non è certo un’idea felice. C’è da pensare che stavolta l’abbia fatta fuori dal vaso.

Cade sempre nel vuoto la disponibilità dei volontari

“La montagna ha partorito un topolino” è  un modo di dire abbastanza comune che simboleggia la disparità tra gli sforzi profusi in un’impresa e i reali benefici che questa porta. E’ il caso dei trampolini di Pragelato, costruiti, insieme allo stadio e alle piste di fondo, per le Olimpiadi di Torino 2006.  Una specialità, il salto, che non ha nessuna tradizione a Pragelato. Neppure il fondo, del resto, che ad alto livello veniva praticato solo in provincia di Cuneo mentre è sempre stato Prali il punto di riferimento per la provincia di  Torino. Comunque, quando è stato il momento di Torino 2006, Pragelato aveva accettato di buon cuore l’inaspettato “regalo” e, per quanto riguarda Il salto, ha saputo affrontare la situazione creando dal nulla una squadra di un centinaio di volontari, operando benissimo alle Olimpiadi e portando avanti l’attività negli anni successivi, pur  fra tante difficoltà e ingoiando anche qualche rospo di fronte all’ignavia degli enti che si erano presi l’impegno di gestire l’attività.
Tanto è vero che alla fine i volontari erano sbottati e in data 10 dicembre 2010 avevano scritto una lettera aperta a firma dei coordinatori Claudio Salvai e Dante Roggia pubblicata anche da fondoitalia.it., che TRAMPOLINI 4riportiamo più sotto a futura memoria, perché si sappia che i volontari il caso lo  avevano sollevato ma chi di competenza non ha fatto una piega. 
Del resto, in tempi non  sospetti, quando il comitato organizzatore  (TOROC) aveva presentato a Milano le Olimpiadi, fra tutte le voci favorevoli  se n’è levata una, quella di chi scrive che, da inascoltata Cassandra, aveva manifestato grosse perplessità sulla fine che gli impianti  avrebbero fatto dopo i Giochi. Sarebbero diventati la classica cattedrale nel deserto, così come è avvenuto nel ciclismo con i velodromi  di Monteroni (LE) e del quartiere Zen di Palermo. Situazione che si è puntualmente verificata e che adesso, dopo la lettera del 12 dicembre 2010, Claudio Salvai ribadisce riportando alcune delle tante dichiarazioni rilevate dalla rete e relative a quanto si sarebbe dovuto o potuto fare per i trampolini di Pragelato, e nella successiva intervista.
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Conv. Fondazione – Parcolimpico www.torinolympicpark.org/…/Conv_Fondazione_Parcolimpico.pdf
Formato file: PDF/Adobe Acrobat – Visualizzazione rapida
fattavi di comune accordo dalle parti, aventi i requisiti di legge e col mio …. PRA: sito relativo a impianto Stadio del Salto ubicato nel Comune di Pragelato – Fraz. …. Parcolimpico con relazione da consegnarsi al DEC entro il 31 gennaio di ogni ….. e cioè ad area turistico sportiva destinata all’impianto sportivo di trampolini …
Gianni Arolfo – Notizie in Liquida
www.liquida.it/gianni-arolfo/
Da dicembre 2011 riapre il trampolino di Pragelato, uno dei gioielli abbandonati di … Torino e la Parcolimpico, con quest’ultima che erogherà 150mila euro l’anno per far … Lo spunto è nato dallo studio di fattibilità avviato dal Comune di Pragelato …
Olimpico,incontro tra il Comune e Live Nation
www.piemonteopinioni.org/…/838-olmpicoincontro-tra-il-comune-e-…
10 apr 2012 – Oggi il Parcolimpico ha già sotto la sua ala il PalaOlimpico (ex Isozaki), … il trampolino di Pragelato), ed il sindaco Piero Fassino incontrando i i vertici … questi tre nuovi siti sgravando il Comune da questo fardello economico.
 Il Comune di Pragelato chiede in gestione i trampolini
www.comeedove.it/leggi.asp?id=5926
31 ott 2011 – 27 maggio 2012 Pinerolo Manifestazione dal titolo “Alla corte del Re Sole” nel … Il Comune di Pragelato chiede in gestione i trampolini … luogo la creazione di una convenzione con Parcolimpico affinché la struttura venga …

L’intervista con Claudio Salvai, coordinatore dei volontari


Sono passati quasi 8 anni da quella conferenza stampa del Toroc, ma l’atmosfera è sempre la stessa: una serie di chiacchiere e di promesse non mantenute ….
La situazione reale è ben diversa: i trampolini sono chiusi e, malgrado il gran parlare e promesse non mantenute, non si intravedono possibilità di utilizzo a breve. Da Agosto 2009 sono fermi e malgrado i vari sci club e privati ne abbiano più volte richiesta l’apertura per  organizzare gare, l’ente gestore Parcolimpico ha sempre negato queste possibilità. Il problema è sempre lo stesso: non abbiamo soldi per rimettere in funzione gli impianti e quindi rimangono chiusi.
Di soldi per le Olimpiadi ne sono girati tanti: dovevano garantire i Giochi e servire anche per gli anni successivi.  Le gare sono riuscite nel migliore dei modi, il seguito è stato un  disastro. Una gestione fallimentare: possibile che non se ne sia interessato nessuno?
Qualcosa si è mosso. In questi ultimi mesi, anche grazie all’interessamento di alcuni parlamentari piemontesi, i finanziamenti necessari per rimettere in efficienza e far ripartire gli impianti olimpici ci sarebbero. Sono stati stanziati  70 milioni, e parte di questi (9,5 Mil) se non spesi entro la fine del 2012 andranno definitivamente persi. L’iniziativa è stata presa da tre parlamentari, Stefano Esposito,Giorgio Merlo e Osvaldo Napoli, che  tramite “la Repubblica” del 23 aprile 2012 hanno inviato un appello al presidente della Regione Roberto Cota, al presidente della Provincia Antonio Saitta, al sindaco di Torino Piero Fassino e a tutti i sindaci delle valli Olimpiche.
Da dove arrivano tutti questi milionii?
Sono un avanzo delle Olimpiadi e sono stati devoluti al territorio affinché vengano impiegati in interventi strutturali e di manutenzione agli impianti che, oltre ad avere un effetto di occupazione, porterebbero sicuramente benefici ai giovani che vogliono praticare questo sport. In più ci sarebbe la possibilità di riportare sui trampolini gare di livello internazionale con ovvie ricadute turistiche sul territorio.
E voi come vi siete mossi?
Noi, prima come volontari e poi come sci club Sestriere, abbiamo contattato Parcolimpico affinché ci fosse reso disponibile il sito per organizzare gare.
Quando, come e dove?
Il primo tentativo è avvenuto a Settembre del 2011. In quel periodo il responsabile della Parcolimpico dott. Andreoni aveva evidenziato problematiche all’impianto idrico e di conseguenza l‘impossibilità di utilizzo dei trampolini. A seguito delle nostre insistenze abbiamo ottenuta la possibilità di eseguire un sopraluogo sul sito da parte nostra con la loro  ditta di manutenzione. Ne è scaturito un verbale di lavori da sostenere, il cui impegno era pari a 1-1,5 giorni lavorativi. Inoltre avevamo messo a disposizione della Parcolimpico il lavoro gratuito dei nostri volontari per le attività meno impegnative.
E il risultato pratico?
Purtroppo la nostra proposta è stata bocciata da parte di Parcolimpico, che si è limitato a manifestare l’intenzione di rivedere la possibilità di riapertura del sito nell’estate successiva.
Però, dopo lo stanziamento governativo, voi  vi siete mossi per riportare i trampolini all’attività agonistica…..
Lo abbiamo fatto in aprile. Confidando sul fatto che lo stanziamento dei fondi era avvenuto, tramite lo sci club Sestriere è stata richiesta una gara di livello Nazionale che aveva come scopo di dare un segnale di rinascita dell’impianto. A fine maggio Parcolimpico rispondeva allo sci club che rimettere in funzione gli impianti sarebbe costato 50.000,00 € e i soldi non erano disponibili.
Un’altra delusione. Però ci risulta che ci siano stati altri incontri al di là di quello, più recente, con il presidente della Fisi  Flavio Roda ….
Effettivamente Parcolimpico (70%Live-Nation – 30% Fondazione), con Provincia ,Regione, Federazione Italiana Sport Invernali e sindaci delle Valli Olimpiche continuano ad incontrarsi e discutono di massimi sistemi come la Coverciano della Neve, ma nel frattempo i trampolini stanno fermi mentre gente comune con tanta buona volontà vorrebbe organizzare gare di medio profilo.
Roba da far cascar le braccia …
Quello che preoccupa è che da tutti gli incontri non emergano un progetto e un programma chiari che definisca chi, dove e quando verranno espletate le attività di rimessa in funzione degli impianti. L’impressione è che Parcolimpico non abbia alcuna intenzione e interesse alla riapertura del sito, ma se i milioni di Euro sono stati stanziati per far ripartire lo sport, le istituzioni dovranno renderne conto in quanto sono soldi pubblici. Tanto più che  se ne sono già spesi tanti senza ottenere alcun beneficio sportivo.


10-12-2010  Lettera aperta dei volontari dei trampolini di Pragelato

trampolino 031Quali sono i motivi che inducono i volontari nello scrivere questa lettera?
Molti, ma primo fra tutti è quello di denunciare uno spreco di denaro pubblico per la costruzione di ben 5 impianti che ammonta a 34,3 milioni di Euro.
Ad oggi possiamo dire buttati in quanto i trampolini sono stati dichiarati fermi a partire ormai dalla primavera 2010, inoltre inutilizzati a livello sportivo dall’estate 2009.
La domanda che si pongono i 100 volontari che fino ad Agosto 2009 avevano lavorato per permettere lo svolgersi delle gare anche di livello mondiale è: perché per le Olimpiadi i responsabili dell’appalto dei 5 impianti non hanno progettato la costruzione dei soli 2 trampolini maggiori serviti per le Olimpiadi, in modo tale da poterli smontare a fine giochi; e perché hanno costruito 3 impianti minori sapendo che, spenti i riflettori sui Giochi, i trampolini sarebbero diventati cattedrali nel deserto?
Sarebbe curioso conoscerne i motivi e non sta a noi indagare, ma qualche istituzione preposta lo potrebbe fare.
Detto ciò noi pensiamo che, visto che abbiamo questi 5 impianti che il mondo del salto ci invidia, non dovrebbero essere messi a tacere ma utilizzati per i motivi per i quali sono stati costruiti  e cioè i 3 piccoli per avviare i giovani allo sport e i 2 grandi utilizzati per gare di salto.
Sembra invece che, per motivi di costi di gestione, il TOP abbia  denunciato la chiusura del sito.
Ora i 3 impianti più piccoli sono stati consegnati in comodato d’uso al comune di Pragelato mentre quelli trampolino 015grandi si fermeranno definitivamente.
Se il TOP da un lato denuncia di non disporre di risorse per mantenere in efficienza il sito, dall’altro vengono sperperati migliaia di Euro per incuria.
Di fatto circa 500.000 Euro sono stati spesi negli ultimi mesi per rimettere in efficienza l’impianto di riscaldamento della struttura alberghiera adiacente ai trampolini, che il gelo durante l’inverno 2009 / 2010 ha messo fuori uso in quanto non era stato svuotato l’impianto idraulico.
Altri soldi sono stati spesi per rimettere la plastica sulla pista di atterraggio dei trampolini grandi in quanto, non essendo state montate le reti di contenimento neve in autunno 2009, è successo che nel disgelo le slavine hanno provocato la rottura della plastica stessa.
Ulteriori Euro saranno buttati anche a fine di questo inverno in quanto, pur  conoscendo l’inconveniente, non sono state nuovamente montate le reti.
Incompetenza, negligenza, incuria, menefreghismo o superficialità non ci è dato di sapere, ma migliaia di Euro sono andati e andranno in fumo.
Per il bene di tutti, dello sport e del turismo che a  Pragelato muore anno dopo anno, riteniamo che questi 5 giocattoli dovrebbero essere tolti dalle mani del TOP e consegnati a enti o società sportive valligiane, che abbiano l’interesse e la volontà di farli funzionare dal punto di vista sportivo.
Questo va fatto velocemente e comunque prima che il TOP venda, come sembra già stia avvenendo, le attrezzature che sono necessarie per lo svolgimento delle gare.
Stiamo perdendo terreno importante agli occhi della Federazione Internazionale Sci ( FIS) e di tutte le nazioni mondiali impegnate attivamente in questo sport  che sugli impianti di Pragelato avevano comunque puntato e tra l’altro la FIS aveva già assegnato gare di livello internazionale. Inoltre il nostro sito era ormai stato dato per assodato come punto di allenamento estivo ed invernale da molte squadre straniere.
Sarebbe stato il giusto proseguimento verso uno sport nato, sul nostro territorio, per le Olimpiadi e che sicuramente avrebbe concorso per dare a Pragelato il giusto contributo per uno sviluppo turistico.
Tutto perduto!!
trampolino 043I volontari sono rammaricati della situazione che si prospetta  e si rifiutano di pensare che tutto il loro lavoro e impegno profuso per anni debba svanire nel nulla.
Gli anni dal 2004 al 2009 ci sono serviti per imparare a gestire una disciplina sportiva sconosciuta nel Nord Ovest, ma ben presto con la voglia di fare abbiamo raggiunto un grado di preparazione che ci consentiva di organizzare e gestire gli eventi internazionali e nazionali in piena autonomia.
Inoltre in questi anni sono state formate e cresciute figure importanti atte a ricoprire ruoli determinanti nell’organizzazione delle gare, quali 2 direttori di gara,un delegato tecnico,10 giudici di gara e 90 volontari specializzati nelle varie funzioni.
Tutto perso?
Non è possibile pensare di rinunciare ad un patrimonio umano di tale portata.
Le istituzioni devono intervenire in quanto i soldi sono stati spesi, le strutture costruite e sarebbe un delitto lasciarle ferme con la certezza che in breve tempo il sito di Pragelato diventerà una cattedrale nel deserto in rovina.
Chi deve rispondere di un tale disastro sportivo e finanziario?
Per i Volontari dei  trampolini
I coordinatori: Claudio Salvai – Dante Roggia
 

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