Continuiamo il nostro viaggio all’interno dei comitati regionali della FISI. Oggi incontriamo quello delle Alpi Centrali, uno dei più importanti nel nostro paese, dal momento che tradizionalmente porta numerosi atleti all’interno delle squadre nazionali e ospita diverse gare di Coppa del Mondo, in particolare nello sci alpino. Abbiamo intervistato per l’occasione Gianfranco Zecchini, presidente del Comitato Alpi Centrali dal 2014.
Buongiorno Zecchini, qual è lo stato di salute del Comitato Alpi Centrali? Come giudica i vostri risultati sportivi?
«In generale è stata una bella stagione. Nello sci alpino abbiamo ottenuto risultati ottimi come sempre. Siamo al pari con l’Alto Adige, anche se per anni siamo stati i numeri uno assoluti, ora siamo forse uno meno. Nel fondo siamo ancora primi e anche nello sci alpinismo, poi vanno bene anche le altre specialità. Come sempre, pure quest’anno poi ci siamo tolti la soddisfazione di regalare molti atleti alle nazionali».
L’inverno scorso diverse località sciistiche hanno sofferto l’assenza della neve: anche voi avete avuto delle difficoltà?
«Le cose sono andate piuttosto bene, perché alla fine i problemi meteorologici hanno portato alla cancellazione all’interno del nostro territorio soltanto del 10% delle gare. Forse abbiamo sofferto un po’ all’inizio, ma poi abbiamo recuperato abbastanza bene, tanto che delle 250 gare in programma nel nostro Comitato, siamo riusciti a disputarne circa 220. Siamo stati fortunati, ma anche bravi, perché a Santa Caterina abbiamo sempre neve e la stessa situazione l’abbiamo avuta anche a Livigno. Al Tonale e a Ponte di Legno si poteva sciare bene già a fine dicembre, mentre a Borno a gennaio abbiamo aperto le piste. Nonostante non abbia nevicato molto, siamo riusciti sempre a sopperire con la neve artificiale. Per esempio a Santa Caterina, dove avevamo in programma le gare della Coppa del Mondo, abbiamo avuto temperature basse molto presto e questo ci ha permesso di innevare».
Qual è la situazione degli impianti?
«Ogni stazione ha le sue perle e i suoi difetti. Per esempio Santa Caterina ha degli impianti favolosi, ma la seggiovia andrebbe rinnovata, mentre gli skilift vanno alla grande. A Ponte di Legno stanno ristrutturando tutti gli impianti, mentre quello del Tonale sul ghiacciaio è all’avanguardia. Anche Madesimo ha sistemato i suoi impianti e Livigno va molto bene. Complessivamente non abbiamo molti problemi, anche se ci sono alcune stazioni in difficoltà come Borno e Montecampione che stanno soffrendo a causa di alcuni problemi economici. In generale, anche a causa del meteo, le stazioni al di sotto dei 1300 metri fanno un po’ di fatica. Una piccola perla della nostra zona arriva dalla Val Palot, dove abbiamo una stazione sciistica che ha una sola pista, che si trova all’ombra e così anche se è sita ad appena 1100 metri non ha mai problemi, grazie anche a un ottimo impianto di innevamento. È gestita da un nostro consigliere, Silvano Sorio e da sua moglie, che è la cugina della sciatrice Meneghetti. Ora stiamo lavorando perché ottenga l’omologazione per farvi disputare delle gare internazionali di slalom. Ovviamente ci vorrà un po’ di tempo, ma nel frattempo si sono già allenate qui sia la nostra nazionale sia quella norvegese. In questa località vi disputiamo numerose gare slalom cuccioli, allievi, ragazzi e giovani».
Nella prossima stagione ospiterete gare internazionali, come la classica tappa dello sci alpino a Santa Caterina e una fantastica gara internazionale di snowboard a Milano.
«Si disputeremo una gara della Coppa del Mondo di snowboard nell’ex area Expo, vicino all’albero della vita, su neve artificiale. L’abbiamo già fatta anche al centro di Milano, ma ora abbiamo scelto quest’area in quanto ci sono tanti parcheggi ed è anche ben collegata. L’organizzazione è in mano al dottor Vismara. Qualche anno fa ospitammo anche una gara di fondo a Parco Sempione, portando la neve. Insomma non è una novità per noi. A Santa Caterina quest’anno recupereremo anche la combinata alpina di Kitzbuhel: quindi avremo discesa maschile, super G e slalom. Siamo soddisfatti, anche perché abbiamo altre stazioni che hanno compreso quanto siano importanti eventi del genere, soprattutto dal punto di vista economico e del ritorno d’immagine. Il Tonale sta cercando di organizzare delle gare di Coppa Europa per capire se possa esserci poi in futuro la possibilità di ospitare anche la Coppa del Mondo. Ci vorrà del tempo, ma la volontà degli operatori turistici c’è, perché hanno compreso che potrebbero esserci molti introiti tra diritti tv e pubblicità».
Com’è il vostro rapporto con le scuole dell’obbligo? Non pensa che i giovani atleti abbiano problemi ad allenarsi e andare a scuola, considerato che entrambe le attività si svolgono la mattina?
«Il problema della scuola c’è, perché ogni Istituto, preside o professore si pone in modo diverso nei nostri confronti. Abbiamo istituito delle commissioni guidate da Guidina Dal Sasso, la mamma del bronzo olimpico Elisa Longo Borghini. Insieme a lei siamo in contratto con le scuole primarie e parliamo con il personale didattico per dare più spazio a questi ragazzi. Abbiamo trovato per esempio un accordo con l’università di Varese, la quale ospita 4-5 dei nostri ragazzi che vogliono studiare, offrendogli una borsa di studio, vitto e alloggio, oltre a un tutor per ogni ragazzo. In questa maniera possono allenarsi e dare gli esami. Certo non con tutte le scuole riusciamo a trovare accordi del genere, così per i ragazzi che si allenano e sono in Comitato, spediamo una lettera all’istituto in cui chiediamo la possibilità di permettere un numero più alto di assenze a questi ragazzi. Comunque le svelo una cosa: ho scoperto che chi va bene sugli sci, lo fa anche a scuola, mentre è più facile che un ragazzo mediocre sugli sci, lo sia anche nello studio».
Negli ultimi anni i Comitati stanno soffrendo il calo dei tesseramenti. Come si può risolvere questo problema?
«Una volta si tesseravano con la FISI non solo i bambini ma anche i genitori, perché puntavano ad essere assicurati. Oggi tutti hanno già un’assicurazione privata e anche se quella della FISI è un’assicurazione fantastica e conveniente, non è stata ben pubblicizzata, così non tutti la conoscono. Il calo dei tesseramenti è un grande problema per noi, perché dalle tessere abbiamo una delle nostre principali entrate. Dobbiamo lavorare molto duramente, per fare in modo che torni la voglia di tesserarsi, anche se dobbiamo farlo entro certi margini, perché essendo una federazione abbiamo dei limiti che gli enti non hanno. Loro non disputano gare su piste omologate, mentre noi si e dobbiamo avere anche il giudice di gara e il cronometraggio. Ci stiamo lavorando, anche se penso che la FISI dovrebbe fare qualcosa in più. Non dico che non ci stia provando, sia chiaro, ma forse bisognerebbe impegnarsi di più a trovare la soluzione. La situazione va risolta, perché qui lo scorso anno siamo scesi ancora del 2-3% e a livello di tessere siamo a un decimo rispetto a dieci anni fa, praticamente oggi la tessera ce l’hanno soltanto gli atleti. Si potrebbe provare a invogliare la gente in altra maniera, magari trovando accordi con le stazioni sciistiche, che oggi ci sono, ma soltanto per periodi poco turistici. Si potrebbe abbinare la tessera ad alcune convenzioni, come per esempio avevamo una volta con l’autogrill, dove avevi il 15% di sconto sulle consumazioni grazie alla tessera FISI. Anche quella volta però la cosa è stata poco pubblicizzata e questo è un altro problema che abbiamo: dobbiamo imparare a pubblicizzare i vantaggi che si hanno con la tessera FISI. Su questo bisognerebbe lavorare».
Nel ringraziarla per il tempo che ci ha concesso, le poniamo un’ultima domanda: quali sono i vostri obiettivi in vista dei prossimi anni?
«Portare nuovi atleti nelle squadre nazionali e rimanere al top nelle discipline maggiori. Detto questo, puntiamo a incrementare il tesseramento, ma questo non dipende solo da noi. Inoltre come Comitato stiamo collaborando al 100% con le diverse società sportive, con le quali siamo in sinergia sia dal punto di vista tecnico sia da quello organizzativo. Bisogna proseguire su questa strada, che ha portato a dei risultati sia di immagine sia tecnici».
Parla Zecchini, presidente del Comitato Alpi Centrali: “Puntiamo a incrementare i tesseramenti”
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