Biathlon | 01 settembre 2017, 07:30

"Il nuovo centro biathlon a Santo Stefano di Cadore sarà un ulteriore trampolino di lancio per la crescita di questo sport".

"Un sogno che si realizza - dice il responsabile del Biathlon della U.S. Val Padola, Piero Fontana Hofer - e che servirà a far crescere il nostro club ed il biathlon"

Foto dal sito della US Val Padola

Foto dal sito della US Val Padola

"Dopo averlo inseguito per tanti anni, l'inaugurazione del nuovo centro di biathlon a Santo Stefano di Cadore è come un sogno che si realizza" - afferma il responsabile del biathlon della US Val Padola, Pierino Fontana Hofer - "Sono stato il primo, insieme al presidente del Comitato Veneto F.I.S.I., Roberto Bortoluzzi, a volere questo sito. Il nostro club è stato il primo a portare il biathlon nel Veneto e siamo contenti di aver ottenuto risultati importanti e tanti altri sono certo che arriveranno"

Quali benefici porterà al vostro club questo nuovo poligono?

"Sicuramente faciliterà gli allenamenti per i ragazzi che non dovranno sempre sostarsi e quindi trarranno benefici anche economici. Poi ci auguriamo che questo possa essere un volano anche per la crescita del movimento sportivo del biathlon e che altri ragazzi, magari incuriositi da questo sport, possano diventare nuovi atleti per il nostro club. In ultimo, nei periodi turistici di alta stagione, ci piacerebbe far provare l'uso della carabina a tutti, magari organizzando giornate dedicate proprio al biathlon"

So che qualche anno fa speravate nella realizzazione di un poligono anche per il calibro 22.

"Dopo l’organizzazione dei campionati italiani ragazzi/allievi a Padola di Comelico nel 2010 col fine di fare un poligono a tutti gli effetti. Avevamo presentato il progetto finale e noi eravamo passati al primo posto, grazie anche al parere del C.O.N.I., per ottenere i finanziamenti della regione Veneto che dava 1 milione di euro per gli impianti di eccellenza. Purtroppo, a causa di un esproprio che doveva essere esecutivo, il progetto non è andato a buon fine".

 Dal punto di vista delle precipitazioni nevose, come è stata la vostra stagione invernale?

"Purtroppo anche noi, come molti, abbiamo risentito della mancanza di neve naturale e abbiamo dovuto far fronte a questo problema utilizzando i cannoni da neve per produrre neve artificiale. Per fortuna noi siamo vicini ad importanti centri di fondo e biathlon come Dobbiaco e Obertilliach: dal momento che sono siti in cui si svolgono anche gare di Coppa del Mondo, questo fa sì che abbiano sempre delle piste preparate e soprattutto innevate".

Per quanto riguarda, invece, i risultati ottenuti?

"Sono andate bene entrambe le squadre, sia di fondo che di biathlon, anche se i risultati migliori sono arrivati dal biathlon con un'atleta che ha vinto il titolo italiano nelle categorie giovanili dell'aria compressa. Traguardi importanti sono stati raggiunti anche nel calibro 22 da Davide Mancin Majoni che è entrato quest'anno a far parte della squadra giovanile azzurra di biathlon".

Quali sono i vostri obiettivi per la prossima stagione?

"Visto che abbiamo un ottimo vivaio, formato da circa 60 atleti che fino ad oggi si sono distinti, siamo certi di poter continuare su questa strada: abbiamo lavorato bene sino ad oggi e i risultati ottenuti lo dimostrano".

 

 

 

Debora Morzenti

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