Negli ultimi due giorni l’ANOC, ovvero l’Associazione dei Comitati Olimpici Nazionali, ha tenuto un proprio meeting a Praga. Fra le decisioni prese, anche quella di condannare la linea che il Cio ha intrapreso nei confronti della Russia.
“La tutela degli atleti puliti deve essere la priorità numero uno e abbiamo piena fiducia nelle indagini delle commissioni Schmid e Oswald” – si legge in un comunicato stampa ANOC – “tuttavia riteniamo inaccettabili le sanzioni richieste pubblicamente da alcuni, peraltro ancora prima che le due commissioni abbiano completato il loro lavoro.
In particolare è inaccettabile l’ipotizzata esclusione in toto della Russia dai Giochi olimpici invernali di PyeongChang 2018. Infatti tale mossa sarebbe in violazione del codice Wada”.
Il segretario generale dell’ANOC, Gunilla Lindberg, ha detto che “ovunque nel mondo vengono svolte indagini, ma non si fanno commenti e non si esprimono giudizi prima che esse siano concluse”.
Nell’intervento conclusivo del meeting, Jiri Kejval – presidente del comitato olimpico ceco – ha dichiarato come “si dovrebbe investigare sulla base di prove e documenti. Politica e sport sono due mondi differenti, che non c’entrano nulla l’uno con l’altro”.
Ricodiamo che il Cio deciderà se escludere o meno la Russia da PyeongChang 2018 durante la riunione del board fissata tra il 5 e il 7 dicembre.
Si può notare come anche in ambito sportivo stiano sorgendo perplessità in merito alla gestione della vicenda delle indagini sul presunto sistema di doping di stato che la Russia avrebbe perpetrato durante Sochi 2014.
L’Anoc: “Inaccettabile la richiesta di escludere la Russia da PyeongChang 2018”

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