Tiene ancora banco in Russia la vicenda del contratto non firmato da Loginov con la RBU. Per spiegare i possibili sviluppi della vincenda è intervenuto il presidente della Russian Biathlon Union, Vladimir Drachev, che ai media ha provato a chiarire la situazione.
«Abbiamo cercato di metterci in contatto con Loginov – ha spiegato il presidente russo – ma per tutto il tempo le notizie ci sono arrivate soltanto attraverso delle fonti distanti. Alla fine ho ricevuto da parte sua una lettera esplicativa. Il lavoro va avanti, ma in ogni caso i contratto devono essere firmati, nessun atleta può gareggiare con una squadra nazionale senza aver firmato l’accordo con la federazione».
Di fronte alla domanda se ci fossero le possibilità di una mancata firma di Loginov e di conseguenza una sua esclusione dalla squadra, Drachev ha risposto così: «Cinquanta per cento, forse si, forse no. Non possiamo avere alcuna certezza, vedremo. È possibile che Loginov decida di non firmare, ma non credo che lo farà perché come atleta lui vuole gareggiare e proseguire la propria carriera sportiva. Così come la nostra federazione ha bisogno che il suo leader competa nelle gare internazionali. Tuttavia abbiamo l’esempio passato dello stesso Petter Northug, che inizialmente non firmò il contratto con la federazione e gli venne detto che senza la firma non avrebbe potuto gareggiare con la nazionale».
A conclusione del suo intervento, però, Drachev sembra quasi voler aprire all’atleta, cercare di arrivare all’accordo: «Ci sono precedenti come questo e sempre si è arrivati a una decisione. Ora non parliamo a favore di chi la decisione sarà presa, in ogni caso sarà solo a favore del biathlon».
Caso Loginov-RBU, Drachev: “Senza firma non gareggia, ma sarà presa la decisione migliore per il biathlon”

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