Non tardano ad arrivare dalla Russia le prime reazioni, dopo la decisione di WADA di concedere tre settimane di tempo a RUSADA e al Ministero dello Sport Russo per fornire delle risposte sulle incoerenze nei dati forniti dal Laboratorio Antidoping di Mosca.
Sergei Hrychikov, membro del consiglio di vigilanza di RUSADA ha spiegato ai media russi: “WADA ha avviato la procedura di non conformità contro RUSADA mediante la procedura accelerata secondo lo standard internazionale per la conformità. La ragioni di questa decisione è l’incoerenza tra il database LIMS disponibile per WADA e i dati del laboratorio di Mosca ottenuti nel gennaio 2019. La Russia è stata invitata a presentare alla WADA una spiegazione di queste discrepanze entro tre settimane”.
Margarita Pakhnotskaya, vicedirettore generale di RUSADA ha chiarito: “A partire dalla scorsa settimana sono state concesse alla Russia tre settimane per fornire spiegazioni ufficiali alle domande poste dalla WADA, che ha analizzato i dati ricevuti con quelli in proprio possesso. Pertanto oggi non sono state prese decisioni circa il nostro futuro, se perdiamo o meno lo status. È stato solo annunciato che a seguito delle incoerenze, i dettagli sono stati inviati alla federazione russa. Stiamo quindi aspettando una sua risposta. Posso però dire che oggi RUSADA è pienamente conforme al codice. Questo è confermato dal fatto che negli ultimi due anni ha superato altrettanti audizioni. Io ero responsabile per esse e posso garantirlo con assoluta certezza. Dall’altra parte ci sono documenti per i quali RUSADA è un firmatario e quindi le conseguenze ricadono sulle spalle dell’agenzia, anche se in questo caso stiamo parlando di campioni di laboratorio con i quali RUSADA non ha nulla a che fare».
Il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, è intervenuto sull’argomento: “Sappiamo che WADA ha posto una serie di problematiche in merito. Ora la scadenza è di tre settimane, entro le quali dovremo fornire delle risposte. Bisogna solo aspettare queste tre settimane, nelle quali le nostre autorità sportive dovranno rispondere».
Leggermente diverse le parole di Pavel Kolobkov, ministro dello sport russo: “Sono state soddisfatte tutte le richieste per il reintegro di RUSADA stabilito dal Comitato Esecutivo di WADA il 20 settembre 2018. RUSADA e il Ministero dello Sport dovevano garantire il trasferimento dei dati e i campioni archiviati nel Laboratorio di Mosca. Abbiamo fatto tutto ciò che fosse in nostro potere. Grazie a questo sono state aperte nuove procedure per alcuni atleti in base alle informazioni ricevute. Siamo stati ora informate che secondo dei dati forniti a WADA ci sarebbero alcune incongruenze con quanto da essa ricevuto dal nostro laboratorio. Quali siano queste discrepanze e a cosa siano collegate sarà chiarito da esperti del campo delle tecnologie digitale grazie alla collaborazione delle due parti».
Doping – Le reazioni dalla Russia dopo il comunicato della WADA

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