Biathlon | 04 ottobre 2019, 11:15

Biathlon - Martin Fourcade: "Ad aprile deciderò se andare avanti fino a Pechino 2022"

Il campione francese: "Non penso spesso al ritiro, ma arriverò al massimo fino alle Olimpiadi del 2022; lo scorso anno ho sovraccaricato troppo il mio corpo, ora ho capito che devo respirare"

Foto kmsp

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Martin Fourcade annuncerà soltanto il prossimo aprile se deciderà o meno di iniziare a lavorare in vista delle Olimpiadi di Pechino 2022. L’ha affermato il sette volte vincitore della Coppa del Mondo in un’intervista rilasciata a Rmcsport.

Il campione francese ha esordito affermando di aver già messo da parte le delusioni della passata stagione: «Per dieci anni ho vinto e una volta terminata la stagione ho sempre messo da parte le sensazioni avute per concentrarmi su quella successiva. Lo stesso ho fatto quest’anno dopo le sconfitte. Ho analizzato ciò che non ha funzionato per non ripetere gli stessi errori. Non mi trascino quindi dietro il peso della stagione scorsa, ormai è messa alle spalle, voglio proiettarmi sulle bellissime competizioni del prossimo anno».

Fourcade è soddisfatto della preparazione fin qui svolta: «Ho fatto una ripresa più graduale e sono tornato al tipo di lavoro che mi ha portato successo in passato. Il mese di agosto è stato molto intenso tra allenamenti e l’organizzazione del Martin Fourcade Nordic Festival. Per l’autunno quindi ho in programma la qualità cercando di dare spazio al riposo per preservare la freschezza. Questo è ciò che è mancato lo scorso anno. Non volevo ripetere l’errore di arrivare all’inverno con il desiderio di spaccare il mondo, per poi essere stanco. Non posso dire con certezza cosa non è andato, a un certo punto sono stato catturato da questi problemi e non avevo altra scelta se non di gareggiare e aggiungere fatica a fatica. Non mi piace la parola burn-out (esaurimento) perché evoca anche una grande fatica mentale, quindi lo definisco più sovraccarico. Il tutto derivato non solo dall’allenamento ma anche da altro come i doveri familiari con due figlie a casa. Per dieci anni non mi sono preoccupato del sovraccaricarmi, ho dato tanto sulla pista e fuori per gli sponsor e la promozione della disciplina. Il mio corpo mi ha fatto capire che avevo bisogno di respirare».

Quindi il suo futuro e i dubbi su Pechino 2022. «Non penso quotidianamente al ritiro anche se sono certo che al massimo arriverò alle Olimpiadi di Pechino 2022. Avrò 33 anni, avrò chiuso il mio ciclo sulla pista e potrò iniziare ad esplorare nuovi sentieri e passare più tempo con le mie figlie. Alla fine della stagione, nell’aprile 2020, sceglierò se iniziare un nuovo ciclo con l’obiettivo dei Giochi Invernali di Pechino 2022 o se mi fermerò. Ma questi pensieri sono fuori dalla mia testa quando mi alleno, ora sto solo pensando alla prossima stagione, nella quale voglio essere il miglior atleta possibile».

Fourcade ha ben chiaro chi sarà il suo avversario per la prossima stagione: «Johannes Bø ha mostrato lo scorso anno di essere molto forte e sarà l’uomo da battere il prossimo inverno. Alle sue spalle c’è una squadra francese estremamente ambiziosa con alcune individualità che possono togliersi soddisfazioni. Comunque nella top quindici dello scorso anno si possono individuare i tre o quattro potenziali vincitori del prossimo inverno».

Il francese ha quindi parlato anche del calendario, che nei prossimi anni prevede una tappa di apertura a Kontiolahti, molto contestata da alcuni atleti: «Abbiamo un calendario molto fitto con tanti eventi bellissimi e splendidi classici. La federazione internazionale vuole promuovere ora un’apertura della Coppa del Mondo e sicuramente è una bella cosa. Non critico la scelta della federazione che ha sempre grandi idee, anche se personalmente sarei più per proporre un sistema di finale simile ai masters del tennis piuttosto che aggiungere una tappa alla Coppa del Mondo».

Giorgio Capodaglio

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